Cresce il divario nord-sud: la risposta è nel PNRR?
16.05.2022
In un’Italia stressata e stravolta dai postumi di una pandemia e dalle conseguenze del conflitto in Ucraina emerge, in maniera ancora più evidente, il divario che sussiste tra il nord e il sud del Paese. Un tema sempre presente nella storia dello Stivale, ma oggi i presupposti da cui partire per affrontarlo sono differenti. Il PNRR, ad esempio, può essere un ottimo incentivo per ridurre le disuguaglianze e per risanare il gap occupazionale ed economico.
Tuttavia, le problematiche da affrontare sono numerose e di diversa natura. Molte di queste sono comuni all’intera Nazione, ma è al sud che vengono registrati i dati più critici. È il Mezzogiorno a ospitare il maggior numero di neet, ossia ai giovani che non studiano né lavorano.
PARLANO I DATI
Sempre in merito all’occupazione, i dati Istat ed Eurostat delle ultime settimane hanno confermato che: la disoccupazione riguarda per la maggiore le regioni del sud, facendo particolare riferimento all’occupazione femminile e giovanile. Inoltre, si trovano nel sud della Penisola quattro delle cinque regioni con il maggior numero di disoccupati dell’intera Europa.
Consideriamo, in tale contesto, il processo di digitalizzazione a cui, ad oggi, sono soggetti tutti gli aspetti della vita. Se mancano gli strumenti e gli operatori, anche in questo campo, la forbice continua ad allargarsi e a creare disuguaglianze. In tal senso, ad esempio, durante il primo lockdown principalmente gli studenti delle scuole del Mezzogiorno sono stati penalizzati dalla DAD proprio per la mancanza di dispositivi e di reti.
Da qui la necessità di lavorare con concretezza sul divario, evitando di procrastinare la discussione sul tema. D’altra parte, è da circa quarant’anni che la situazione è stazionaria. Come ha evidenziato recentemente, al Forum “Verso Sud” tenutosi a Sorrento, il ministro dell’Economia, Daniele Franco: “Il Pil pro capite è al sud il 55% di quello del Nord”, un gap importante che deve essere messo al centro del dibattito politico.
DIVARIO NORD-SUD: LA RISPOSTA È NEL PNRR?
Anche il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è intervenuto sul tema divario nord-sud della Penisola al Forum “Verso Sud”. “Vogliamo che il Mezzogiorno torni ad avere la centralità che merita, in Italia e in Europa”, ha dichiarato il Premier facendo poi riferimento al mutamento del quadro geopolitico in atto. Tale cambiamento può essere, a detta di Draghi, un’opportunità in particolare per i Paese del Mediterraneo.
A proposito di opportunità, il PNRR può davvero rappresentare il punto di svolta per una questione che caratterizza il nostro Paese da molti anni? La parola d’ordine è rilancio, perché il PNRR e tutte le risorse che possono essere investite abbiano un progetto concreto alle spalle. Un progetto a lungo termine che riguardi anche l’assunzione di personale e figure tecniche in grado di contribuire alla riduzione delle disuguaglianze che ad oggi restituiscono l’immagine di un Paese eterogeneo, dissimile, che non rema nella stessa direzione.
C’è un ‘ma’: è comunque ancora troppo poco, non si riescono a toccare le corde giuste per rilanciare il Mezzogiorno d’Italia. Serve un decisivo scatto di reni dalle istituzioni e la capacità di fare sistema e con una visione in quel Sud ancora troppo trascurato.
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