Scioperare contro chi propone una manovra iniqua per non “disturbare” banche e multinazionali

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Sapevamo di avere contro un plotone di esecuzione mediatico e un campo minato istituzionale.

Hanno provato a negarci il diritto a scioperare, garantito dalla nostra Costituzione. Ci hanno rivolto insulti e mistificazioni. Hanno messo sotto ricatto le lavoratrici ed i lavoratori attraverso la precettazione e le connesse sanzioni: non potevamo permettere che chi guadagna mille euro al mese si dovesse trovare a rischiare di pagare mille euro di sanzione determinata dalla precettazione del Ministro. E, limitatamente ai settori coinvolti dei trasporti, abbiamo accettato la riduzione da 8 a 4 ore. Per senso di responsabilità verso chi rappresentiamo, che spesso ha meno voce.

Insieme a Maurizio e alla Cgil non abbiamo piegato la testa alla prepotenza. Non ci siamo fatti intimorire e abbiamo confermato i nostri scioperi e le nostre mobilitazioni, che vedranno protagoniste le persone che incontriamo quotidianamente, che saranno impegnate in 60 piazze del Paese, nelle due settimane dal 17 novembre al primo dicembre.

Lo sciopero è imperniato sulle carenti, assenti o dannose risposte della manovra rispetto a lavoro, fisco e welfare, ossia i principali pilastri delle piattaforme unitarie di Cgil-Cisl-Uil.

E la solita scusa della “coperta corta” non regge, perché sarebbe bastato disturbare qualche potente (banche e multinazionali in primis) per trovare qualche risorsa in più utile a dare un respiro sociale, strutturale e prospettico alla manovra.

Troppo spesso troviamo conferma che la chiusura nei palazzi e nei salotti non fa bene ad una classe politica che in modo evidente non riesce ad ascoltare le istanze di crescente sofferenza delle persone.

Gli interventi su Irpef e cuneo fiscale non sposteranno di una virgola le buste paga di gennaio rispetto a quelle di dicembre. Sulle pensioni chi voleva cancellare la Legge Fornero la peggiora persino. Zero assoluto sulla sicurezza sul lavoro e contrasto al precariato e alle disuguaglianze.

Vi aspettiamo in piazza per chiedere insieme di modificare le scelte sin qui sbagliate di un Governo che finora ha dimostrato insufficiente sensibilità per chi è rimasto più indietro.

Coloriamo di blu e di rosso, di idee e di passione, di voglia di cambiare, questo Paese.

Un Sindacato che non rivendica e non si mobilita per chi sta facendo fatica e ha meno opportunità esaurisce la propria funzione.

Avanti tutta!

Pierpaolo Bombardieri

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