Digital Life, sempre più connessi

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29.10.2021

Alle soglie del 2022, la vita digitale è una realtà trasversale. Viviamo tutti immersi in un contesto iperconnesso e multidigitale. Il Rapporto del Censis, “La digital life degli italiani”,  in collaborazione con Lenovo, ha fatto il punto della situazione attuale in Italia sull’utilizzo dei device e dei dispositivo elettronici e digitali.

I dati sono un interessante spunto di analisi sociale: la digital life, dice il Censis, semplifica la vita ma esistono ancora sacche profonde di digital divide. 13,2 milioni di italiani hanno problemi di connessione.

Gli ambiti della vita in cui la comunicazione digitale interviene sono molteplici, complici i socialnetwork. Persino le dinamiche relazionale più intime e confidenziali non possono più prescindere dai device digitali. Tablet, smartphone, smart tv, pc, consolle, box multifunzione hanno rivoluzionato la nostra vita. Per il 70,4% degli italiani, in meglio.

È opinione diffusa, infatti, che la digitalizzazione abbia migliorato la qualità della vita semplificando le attività quotidiane. Ancora di più nel periodo del lockdown, in cui i dispositivi elettronici sono stati per molti l’unica finestra aperta sul mondo circostante. Anche quello più familiare e intimo, senza limiti di spazio e tempo. Il Censis riporta che “il 71,7% degli utenti svolge ovunque le proprie attività digitali (93% tra i giovani). E anche gli orari sono relativi: il 25,5% naviga spesso di notte (il dato sale al 40% tra i giovani).” Sempre secondo la ricerca del Censis, nove utenti su dieci sono soddisfatti dei device che posseggono e vivono in contesti in cui la tecnologia è presente con una connessione casalinga ben funzionante.

Emerge però uno zoccolo duro di ben 4,3 milioni di utenti senza connessione e sono oltre 20 milioni gli italiani che hanno difficoltà di utilizzo della rete casalinga, dei dispositivi (spesso in condivisione con la famiglia). In un contesto in cui la digitalizzazione è presente in ogni forma, essere tagliati fuori dal web e dal mondo digitale rappresenta un vero gap. Se fino a qualche anno fa condurre la propria vita anche senza connessione né smartphone o altri dispositivi, adesso questo inizia a rappresentare un problema. Personale, sociale ed economico.

La pubblica amministrazione, i servizi sanitari, il rapporto con le istituzioni, la vita di coppia, le relazioni interpersonali, tutta la vita, insomma, viaggia ormai sui canali digitali. L’accesso alla connessione è diventata un servizio essenziale.

Il PNRR punta molto sulle innovazioni digitali ed è pertanto essenziale superare anche lo scoglio del digital divide, non solo infrastrutturale (su cui dovrebbe agire in modo determinante l’introduzione capillare delle reti 5G) ma anche sulle competenze personali.

Accanto, infatti a difficoltà di tipo più tecnico, esistono problematiche non indifferenti riguardanti le competenze digitali. Questo rappresenta un problema non solo per il lavoro quotidiano, ma anche per l’approccio all’utilizzo dei device.

Ne derivano difficoltà in termini di utilizzo, usabilità, accesso ai servizi, sicurezza on line. I cattivi comportamenti e le incompetenze di utilizzo possono comportare rischi non indifferenti per la sicurezza dei dati, per la privacy di lavoratori e aziende, per la tutela dei minori.

Oltre i rischi c’è anche il disagio e la conseguente frustrazione di non saper utilizzare gli strumenti a disposizione: app, sistemi di messaggistica istantanea, servizi di web conference, posta elettronica e posta elettronica certificata, socialnetwork, piattaforme streaming e smart tv. Sono milioni gli italiani che hanno un brutto legame con tutto o parte dell’ecosistema digitale.

E’ un bene, senza dubbio, che l’Italia sia un Paese che sta finalmente accettando e prendendo sempre più confidenza con una realtà altamente digitalizzata. Servono, però, investimenti e interventi sulle infrastrutture e competenze per l’inclusione nella digital life.

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Redazione TERZO MILLENNIO

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