Digitalizzazione, in Italia mancano le competenze

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28.07.2021

Dal 2014 la Commissione Europea osserva il progresso digitale dei Paesi dell’UE attraversi il DESI (Indice di digitalizzazione dell’economia e della società), che considera cinque fattori: connettività, capitale umano, uso dei servizi internet, integrazione delle tecnologie digitali, servizi pubblici digitali. Ad oggi l’Italia si ritrova al 25esimo posto su 28 (Gran Bretagna inclusa).

Eppure la connettività non risulta essere il problema più urgente del nostro Paese: siamo in media con il resto degli Stati Membri.

Qual è quindi il nostro punto debole?

In primis il capitale umano, ossia il possesso delle competenze digitali: ad oggi solo il 22% delle persone tra i 16 e i 74 anni dispone delle competenze superiori a quelle di base (contro il 33% nell’UE), frutto anche di un panorama didattico nel quale solo l’1% si laurea in discipline TIC (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione).

Di conseguenza, nonostante la progressiva integrazione di servizi pubblici digitali registrata in questi anni, il ritardo dell’Italia si evidenzia anche nell’utilizzo dei servizi Internet (26esimi su 28), che posizionano l’Italia al 19esimo posto per “lo scarso livello di interazione online tra le autorità pubbliche e il pubblico in generale”.

Da questi dati si evidenzia l’importanza del piano di digitalizzazione del nostro Paese, per la quale verranno destinati il 27% del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: la competitività digitale italiana dipenderà in gran parte dall’accrescimento delle competenze digitali dei cittadini.

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