Un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina

3' di lettura
Mi piace!
100%
Sono perplesso
0%
È triste
0%
Mi fa arrabbiare
0%
È fantastico!!!
0%

24.02.2023

È passato, ormai, un anno da quando ha avuto inizio il terribile conflitto che ha colpito duramente la popolazione ucraina, costringendo milioni di persone ad abbandonare le proprie case ed il proprio paese. Secondo le Nazioni Unite, i rifugiati sono ad oggi circa 14 milioni, di cui otto milioni sfollati interni e sei milioni migranti verso altri paesi.

Subito dopo lo scoppio della guerra, Progetto Sud si è immediatamente attivato per fornire supporto sia a chi è rimasto nel paese, sia a chi ha cercato rifugio altrove. A tal fine, grazie alla collaborazione di tutta la rete sindacale UIL, il 25 febbraio 2022 è stata lanciata una raccolta fondi che ha permesso di acquistare beni di prima necessità che sono stati spediti in Ucraina e nei paesi confinanti. Infatti, già durante i primi due mesi del conflitto e grazie anche alla collaborazione dei sindacati ucraini e romeni, di attivisti della diaspora bielorussa e di fondazioni polacche, Progetto Sud ha gestito e coordinato l’invio di quattro carichi di aiuti umanitari che sono stati consegnati in Polonia (Varsavia e Przemyśl), Romania (Baia Mare) e Ucraina (Rava Ruska).

Dopo questa prima risposta all’emergenza umanitaria, Progetto Sud e la UIL si sono impegnate nel fornire un aiuto ancora più concreto per far fronte a quella che è diventata in poco tempo la più grande crisi di rifugiati in Europa degli ultimi decenni. Il perdurare e l’intensificarsi del conflitto hanno reso necessaria un’ulteriore azione che potesse, effettivamente, costituire un’opportunità per coloro che erano, e sono tuttora, alla ricerca di un luogo sicuro in un altro paese. È su questi presupposti che ad aprile 2022, quando il numero di rifugiati ucraini aveva drammaticamente raggiunto i 5 milioni, è stata inaugurata a Varsavia la casa-accoglienza “Francesco Fatiga”, in ricordo dello storico dirigente della UIL, in collaborazione con la fondazione polacca “A Country to live in” e alla presenza dell’Ambasciatore italiano in Polonia Aldo Amati.

La casa-accoglienza ha rappresentato e rappresenta tuttora l’occasione per donne e bambini in fuga dalla guerra in Ucraina e dalla dittatura bielorussa di Lukašenko di potersi riappropriare di una condizione di stabilità e normalità, sia in un’ottica di permanenza nel paese ospitante e sia offrendo sistemazioni di breve durata per chi è diretto verso altre destinazioni. La struttura ha permesso a coloro che sono in cerca di rifugio e protezione di poter vivere in un ambiente accogliente, di ricevere assistenza legale e amministrativa per poter integrarsi nella comunità ospitante, nonché di usufruire di un supporto psicologico per poter meglio affrontare gli effetti traumatici e la condizione di disagio causati dall’esperienza della guerra e della dittatura.
Tenuto conto del protrarsi del conflitto e il conseguente afflusso di rifugiati nei paesi confinanti, Progetto Sud continua a portare avanti azioni di aiuto umanitario, consolidando l’attività della casa – accoglienza a Varsavia e promuovendo ulteriori progetti e iniziative in Ucraina – grazie al supporto a programmi di riabilitazione per bambini affetti da disabilità psicomotorie, affinché anche per l’intero anno in corso possa venir garantito un sostegno costante e una prospettiva di speranza per il futuro alle popolazioni in fuga e alle vittime della guerra.

Progetto Sud

Articoli Correlati