Un accesso equo e universale alle informazioni come motore di una società inclusiva

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28.09.2023

Il 28 settembre 2019 venne istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite la Giornata internazionale per l’accesso universale alle informazioni (International Day for Universal Access to Information).

Quest’anno la Giornata è dedicata all’importanza dello spazio online per l’accesso alle informazioni. Si tratta di una questione fondamentale tenendo conto che il fenomeno della digitalizzazione oggi ha pervaso le nostre vite.

La consapevolezza dell’importanza delle informazioni 

È fondamentale garantire un accesso all’informazione che sia equo e universale inteso come diritto e come fattore di promozione della dignità umana e quindi fare in modo di costruire società che siano inclusive puntando al raggiungimento degli obiettivi previsti nell’Agenda 2030.

Si parla di obiettivi per lo sviluppo sostenibile e in particolar modo siamo di fronte ad un programma d’azione per le persone, per il pianeta che ci circonda. Lo scopo principale è rendere le persone consapevoli del ruolo dell’informazione, della sua importanza per la vita democratica di uno Stato. Per questo motivo, nella nostra Costituzione, i padri costituenti vollero riconoscere e garantire all’articolo 21 il diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero.

L’informazione per misurare lo stato di salute della democrazia

Quando si parla di giornata internazionale per l’accesso alle informazioni ciò che è fondamentale riconoscere e garantire è il pluralismo dell’informazione perché esso è strettamente legato al concetto di democrazia. Anzi, è il ‘termometro’ per misurare lo stato di salute di una democrazia.

“Il rapporto tra pluralismo dell’informazione e democrazia è ormai un rapporto istituzionalizzato”, tuttavia negli ultimi anni (circa l’ultimo decennio) si è avuto uno ‘scollamento’ tra “media e la percezione critica delle organizzazioni democratiche ha creato un ecosistema sociale che potrebbe avere conseguenze tossiche”.

La perdita di fiducia nell’informazione e nelle istituzioni

Certo si misura, da diversi anni, un vero e proprio calo di fiducia da parte dei cittadini nei confronti delle istituzioni, ma questa crisi sembra ormai irreversibile in un contesto in cui all’informazione certa, verificata e affidabile ci si affida all’informazione ‘falsa’. Le c.d. fake news sono notizie costruite ad arte per far colpo su chi legge o ricerca informazioni (ben il 35% si fida dei social stando a dati dello scorso anno). La disinformazione la conosciamo molto bene perché non si può dimenticare il flusso di notizie false durante la campagna vaccinale contro il Covid-19.

Quindi perdita di fiducia nelle istituzioni, ma anche perdita di fiducia nell’informazione. Questo comporta come conseguenza diretta un calo di fiducia nella democrazia e anche il nostro Paese non è esente da questo fenomeno negativo.

Anche l’OCSE ha rilevato, con un suo rapporto, una crisi di fiducia dei cittadini nell’informazione.

Ciò che serve, di cui si ha bisogno è avere una informazione verificata, basata su dati ed elementi certi e verificabili e dimostrabili. Serve anche potenziare la funzione di comunicazione pubblica e sviluppare strategie adeguate ad avere una comunicazione efficace nel rispetto dei principi di trasparenza, integrità, responsabilità.

Giulia Cavallari, Giovane Avanti!

 

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