STOP ABUSI: STRETTA DELLA LEGGE DI BILANCIO SUL TIROCINIO EXTRACURRICULARE

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12.01.2022

Il tirocinio extracurriculare consiste in un periodo di formazione e orientamento di durata variabile, che si intraprende al fine di ottenere un’esperienza concreta nel mondo del lavoro. A differenza del tirocinio curriculare, che si svolge durante gli studi universitari, il tirocinio extra curriculare può essere attivato soltanto dopo il conseguimento della laurea.

Negli ultimi anni molte aziende hanno utilizzato questo strumento per ottenere privilegi fiscali e non pagare o versare stipendi ridotti ai giovani a fronte di vere prestazioni lavorative, con orari e mansioni alla stregua di quelle di un normale dipendente.

I vantaggi per un’azienda sono in primo luogo una retribuzione che non è quella generalmente prevista dai CCNL per l’inquadramento, o meglio per le mansioni, svolte dallo stagista. In secondo luogo, per gli stagisti non sono previste ferie, indennità di maternità, permessi, trattamento di fine rapporto, indennità di malattia.

Per comprendere l’abuso che c’è stato da parte delle aziende di questo strumento, basti pensare che solo nel secondo trimestre del 2021 sono stati stipulati 90.000 contratti di tirocinio, ovvero 62.000 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Inoltre, i dati dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro dimostrano che non solo dopo lo stage non si procede a una contrattualizzazione, ma per il 40% delle persone che lo hanno fatto a sei dalla conclusione, non c’è alcuna comunicazione di lavoro attivata.

Da ciò è derivata una stretta sui tirocini extracurriculari inserita all’interno della legge di bilancio per il 2022, che ha introdotto delle regole più stringenti e delle azioni contro gli abusi.

In primo luogo, ai tirocinanti dovrà essere riconosciuta una congrua indennità di partecipazione. La Conferenza Stato-Regioni avrà il compito di stabilire la durata massima del rapporto, il numero limite di tirocini attivabili dall’impresa (basato sulle dimensioni dell’attività) e le aziende dovranno determinare in anticipo, in modo specifico, le attività richieste allo stagista.

Una norma che appare essere una vera garanzia sui tirocini è quella che prevede il divieto per le aziende di attivare nuovi contratti di stage se non dopo aver rispettato una quota minima di assunzioni dei precedenti tirocinanti.

Tuttavia, il punto di svolta si legge nel comma 271 della legge di bilancio, che implica una vera e propria revisione della disciplina dei tirocini, secondo criteri che ne circoscrivano l’applicazione solo in favore di soggetti con difficoltà di inclusione sociale. Questo significa che non più chiunque può essere assunto come tirocinante, ma solo un soggetto con difficoltà di inclusione sociale (Es: detenuti, disabili).

Le linee guida appena indicate, dovranno essere emanate da governo e Regione entro sei mesi e da giugno potrebbero dunque sparire i tirocini extra curriculari.

Noi come UIL ci auguriamo che questa nuova disciplina entri in vigore il prima possibile, per eliminare la “tentazione” del continuo turn over dei nuovi tirocinanti solo per avere lavoratori a cui non si pagano i contributi e a cui non viene garantita alcuna prospettiva lavorativa. 

Vogliamo un sistema lavorativo in cui non ci sia più lo sfruttamento tramite lo stage.

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