Hollywood si ferma: Sciopero sceneggiatori e autori

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11.05.2023

Contratti aggiornati, maggiore attenzione al nuovo panorama che comprende lo streaming e l’avvento dell’intelligenza artificiale: gli sceneggiatori e sceneggiatrici americani incrociano le braccia e chiedono maggiori diritti

La Writer Guild of America (WGA), vale a dire il sindacato degli sceneggiatori, ha indetto a partire dalla mezzanotte del 2 maggio 2023 un nuovo sciopero, dopo quello della stagione 2007-2008 che bloccò Hollywood per 100 giorni.

 Dopo che le trattative con l’AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers), che rappresenta alcuni tra gli studi più importanti tra cui Netflix, Amazon, Apple, Disney, Discovery-Warner, NBC Universal, Paramount e Sony, non sono andate in porto.

Oggi, gli autori ed autrici di film e serie tv tornano ad incrociare le braccia, ma rispetto ad allora i tempi sono decisamente cambiati.

Cosa chiedono gli sceneggiatori americani?

Gli sceneggiatori americani chiedono che il loro lavoro di scrittura sia per le serie tv che per i film sia retribuito con nuovi contratti, aggiornati al nuovo scenario in cui i prodotti audiovisivi sono distribuiti. Un contratto, quindi, che tenga conto della presenza delle piattaforme streaming e della loro modalità di distribuzione, regolarizzando l’eventuale utilizzo di intelligenze artificiali.

Oggi si producono molte più serie tv rispetto a 15 anni fa, quando ci fu il precedente sciopero, ma con un minor numero di puntate.

Quindi, molti sceneggiatori vengono impiegati per poche settimane senza avere alcuna certezza sul futuro e avendo spesso un vincolo di esclusiva che impedisce loro di accettare altri lavori. 

Spesso le piattaforme chiedono le sceneggiature di tutte le puntate ancor prima di ordinare la serie, pagando però gli sceneggiatori il minimo sindacale non avendo la certezza del risultato. 

Tra le ragioni dello scontro c’è proprio la richiesta degli sceneggiatori di un numero minimo di autori coinvolti in base alle puntate della serie e di avere un nucleo di sceneggiatori pagato anche nella fase di post-produzione quindi dopo la fase di scrittura. I produttori ribattono che per le piattaforme possono trascorrere anche diverse settimane tra la sceneggiatura e lo sviluppo e che ci sono autori che scrivono una serie interamente da soli, contestando quindi queste richieste.

Nessun guadagno sui profitti delle repliche

Inoltre, c’è un problema di guadagni successivi in quanto gli autori prendevano una percentuale in base ai diversi passaggi in replica. Se prima, con le sole reti generaliste o via cavo, gli sceneggiatori avevano dei guadagni sia dalla commissione per la scrittura della serie che dai cosiddetti “residuals”, ovvero i ricavi derivanti dalle repliche degli episodi e dalla loro distribuzione all’estero, ora quel guadagno è nettamente calato.

Questo perché nel mondo dello streaming non esistono repliche da mandare in onda. Agli sceneggiatori, resta così come unico introito quello per la scrittura dell’episodio.

Di tutta risposta, i produttori puntano a preservare il loro profitto. Tra i motivi per cui non è stato trovato alcun accordo c’è il fatto che, secondo i produttori, lo streaming è una modalità di visione ancora troppo giovane e che non se ne possano calcolare i margini di profitto.

L’impatto dello sciopero 

L’impatto dello sciopero sui palinsesti tv e film finora non si è fatto sentire con la sola eccezione dei talk show e delle soap televisive i cui testi vengono prodotti alla vigilia dell’andata in onda.

Se le due parti dovessero continuare a non trovare un accordo, gli effetti si sentiranno sulle serie tv delle tv generaliste della prossima stagione che, solitamente, si iniziano a scrivere tra maggio e giugno per andare in produzione a luglio ed agosto. Senza copioni, sarebbe impossibile girare ed avere nuove puntate in tempo per settembre.

Nonostante la mobilitazione della WGA si stia svolgendo a migliaia di chilometri di distanza, lo sciopero degli sceneggiatori minaccia di arrivare a Cannes, la kermesse del cinema che prenderà il via il 16 maggio.

Un grande dilemma si porrà a Wes Anderson e Martin Scorsese che hanno contribuito ai copioni dei loro film in uscita e che hanno obblighi contrattuali di presentare i loro nuovi lavori, ma sono entrambi tesserati della Wga, le cui regole mentre è in corso lo sciopero impediscono di fare attività di promozione.

La scrittura non si ferma quando iniziano le riprese 

Sulla mobilitazione è intervenuto anche il presidente Joe Biden:” Spero sinceramente che lo sciopero si risolva e che gli sceneggiatori ottengano il contratto equo che si meritano”. 

Lo sciopero degli sceneggiatori comporta non solo il blocco delle nuove produzioni film e serie tv, ma rischia di bloccare anche produzioni in corso. Infatti, non tutti decidono di andare avanti senza uno sceneggiatore sul set pur avendo le sceneggiature già pronte, perché questo significa non poter fare modifiche dell’ultimo momento.

I fratelli Duffer, creatori di Stranger Things, confermano il supporto alla manifestazione in corso indetta dalla WGA e hanno deciso di fermare la produzione della quinta e ultima stagione piuttosto che immaginare di lavorare senza sceneggiatori sul set. “La scrittura non si ferma quando iniziano le riprese” hanno scritto su Twitter.

Nel frattempo, Stranger Things risulta ancora la serie più vista in USA nel 2022 e sulla nuova serie era stato intanto svelato il titolo del primo episodio.

Ufficio Comunicazione UILCOM

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