RINNOVI NEL SETTORE COSTRUZIONI – 2024

4' di lettura
Mi piace!
100%
Sono perplesso
0%
È triste
0%
Mi fa arrabbiare
0%
È fantastico!!!
0%

12.03.2024

L’impegno della FenealUil ai tavoli contrattuali ha già portato, nel 2024, alla firma di quattro importanti contratti nazionali per un totale di 355mila lavoratrici e lavoratori tutelati nei loro diritti e nel loro salario.

Ad aprire questa tornata di rinnovi è stato l’accordo per la parte economica del contratto unico dei materiali da costruzione Confapi Aniem, scaduto il 30 giugno 2022. Il nuovo testo che coinvolge 15mila addetti dei settori lapideo, laterizio e cemento, è stato firmato il 26 gennaio e avrà decorrenza dal 1° luglio 2022 fino a giugno 2025. Gli aumenti retributivi saranno invece pari a 123 euro per il lapideo al parametro 136, 100 euro per il laterizio al parametro 136 e 119 euro per il settore cemento al parametro 140.

A seguire il 30 gennaio i sindacati di settore hanno sottoscritto con la Federlegno l’accordo che definisce l’incremento dei minimi retributivi per il recupero dell’inflazione per l’anno 2023, come prevede l’attuale CCNL del settore Legno, mobile, sughero, Boschivi e Forestali rinnovato il 20 giugno 2023.

L’Accordo con decorrenza 1° gennaio 2023 – 31 dicembre 2025 interessa 200mila lavoratrici e lavoratori e indica gli aumenti basati sul modello a ‘doppia pista salariale’ con adeguamento all’indice IPCA non depurata dei costi energetici. Gli incrementi verranno erogati a decorrere dal 1° gennaio 2024. La quota prevista (dati Istat) del 5.9% darà luogo ad un ulteriore aumento della retribuzione al parametro 140 (ac1/as2) di 124,71 euro. Valore che sommato ai 143,80 erogati a luglio 2023, dà un totale di oltre 260 euro di aumento in un anno di vigenza contrattuale, in attesa, inoltre, dell’ulteriore verifica che ci sarà a gennaio 2025.

Il 29 febbraio è stata invece raggiunta l’intesa per rinnovare il contratto dell’edilizia per i 60mila lavoratori aderenti a Confapi Aniem a seguito dell’accordo raggiunto lo scorso 11 ottobre 2022 sul salario. Un rinnovo che ha quindi essenzialmente riguardato la parte normativa, puntando soprattutto sulla qualificazione del settore attraverso il riconoscimento delle professionalità dei lavoratori con un più massiccio ricorso alla formazione, alla specializzazione e alla competenza dell’impresa. Un ruolo importante viene dato ancora una volta alla formazione sulla sicurezza, unita ad un sistema premiale per le imprese virtuose che contribuiscono alla riduzione del sotto inquadramento dei lavoratori, in una logica di contrasto al dumping contrattuale che deve essere sempre più efficace.

L’ultimo rinnovo in ordine di tempo è di soli pochi giorni fa, il 5 marzo, ed include tutti gli 80mila lavoratori del legno e dei lapidei dei settori dell’artigianato e delle Pmi che aderiscono a Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai. Scaduto a dicembre 2022 l’accordo avrà validità fino al 31 dicembre 2026. L’intesa prevede per il livello D del legno un aumento medio di 180 euro per l’artigianato e di 181 euro per le Pmi, mentre per il settore lapideo al 5° livello l’aumento medio è di 189 euro per l’artigianato e di 191 per le Pmi.

Sono inoltre previsti 5 euro di aumento su ogni scatto di anzianità e un una tantum di 130 euro. Aumenti significativi, dicono i sindacati, ancora più importanti perché arrivano in un momento delicato per l’economia delle famiglie. Anche sulla parte normativa l’accordo consente di raggiungere alcuni punti di soddisfazione, come l’indennità al 30% durante i 2 ulteriori mesi di aspettativa previsti per il congedo per donne vittime di violenza, misura che va a migliorare la normativa nazionale e la possibilità di richiedere il part time reversibile per chi fruisce di congedi; la revisione della disciplina per il preavviso di dimissioni e licenziamento.

Per Vito Panzarella Segretario Generale FenealUil “ognuno di questi rinnovi rappresenta un passo importante nella tutela di chi rappresentiamo. Siamo riusciti a ottenere risultati molto positivi su tutti i vari tavoli di confronto ma non senza sforzi e difficoltà. Non abbiamo mai perso di vista l’obiettivo principale che resta tuttora difendere il potere di acquisto dei salari in una fase delicata dell’economia in cui il caro prezzi e il caro bollette finiscono per ridurre all’osso le retribuzioni di chi manda avanti questo Paese. Bisogna continuare a rinnovare i contratti e ad aumentare i salari che sono lo strumento principale per rilanciare i consumi e rafforzare l’economia, continuando a batterci per migliorare la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori sotto ogni aspetto.”

Ufficio Comunicazione FENEAL

Articoli Correlati