Ccnl Industria Alimentare, più salario, meno precarietà e riduzione orario di lavoro nel rinnovo 2023-2027

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06.03.2024

In arrivo un aumento salariale di 280 euro per gli oltre 400 mila lavoratori dell’industria alimentare, per un montante complessivo che al termine dei 4 anni sarà pari a 10.236 euro; al via la sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro in un comparto, caratterizzato da lavoro a turni, fermo da 30 anni; contrasto alla precarietà attraverso il dimezzamento della percentuale complessiva che passa dal 50% al 25% dei contratti a termine, in somministrazione e in staff leasing; incremento dei permessi retribuiti e delle tutele in tema di parità di genere e contro le violenze sul lavoro.

Dopo 7 mesi di negoziato e quattro giorni di intensa e sofferta trattativa i sindacati Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno rinnovato il contratto nazionale dell’industria alimentare 2023-2027 con le associazioni delle imprese del settore. Un accordo positivo nel quale sono stati raggiunti risultati in linea con gli obiettivi della piattaforma, soprattutto in materia di salario, welfare e contrasto alla precarietà, e conquiste sul piano normativo per valorizzare il lavoro stabile e ben qualificato.

“Grazie al forte impegno messo in campo dal sindacato e alla qualità delle relazioni sindacali che abbiamo saputo costruire abbiamo ottenuto un risultato straordinario per tutte le persone che rappresentiamo. Un grande contratto” spiega il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza “forse il più importante che abbiamo rinnovato, grazie anche all’impegno di tutti i lavoratori che a partire dai luoghi di lavoro ci hanno sempre fatto sentire la loro vicinanza, il loro sostegno e il loro consenso”. “Tra gli obiettivi raggiunti il più importante” prosegue Mantegazza “è essere riusciti a recuperare il potere d’acquisto mangiato dall’inflazione in questi ultimi anni con un incremento salariale di 280 euro mensili. La prima tranche che decorre dal 1° dicembre 2023 (+75 euro) comporterà infatti che nei primi 14 mesi di vigenza, le aziende corrisponderanno oltre il 60% dell’aumento complessivo.” Le imprese prive di contrattazione aziendale incrementeranno l’indennità allo scopo previsto di ulteriori 15 euro al mese.

Con un aumento di 4 euro è stata migliorata anche la dotazione del welfare contrattuale per il fondo integrativo sanitario Fasa a garanzia di maggiori prestazioni, mentre per il fondo di previdenza complementare Alifond il contributo a carico delle aziende sale a 1,5% (+0,3%) che equivale a 6 euro al mese per gli iscritti. E’ stato inoltre rafforzato il fondo a sostegno del congedo di maternità e paternità ecostituito un fondo per le vittime di violenza di genere.

Importanti i risultati anche per la riduzione dell’orario di lavoro, che sarà progressiva: a partire dal 1° gennaio 2026 coloro che svolgono turni di 18 e 21 ore avranno una riduzione di 4 ore annue a cui si aggiungeranno altre 4 ore l’anno successivo, mentre dal 1 gennaio 2027 una ulteriore riduzione di 4 ore si applicherà a tutti i lavoratori e le lavoratrici. Le parti si sono comunque impegnate a definire future intese a livello aziendale con le Rsu per ulteriori riduzioni dell’orario di lavoro in caso di investimenti tecnologici che dovessero impattare su produttività e occupazione.

In tema di congedi parentali, sono aumentate le ore retribuite per l’inserimento al nido e scuola dell’infanzia e per l’accudimento intra-generazionale per i genitori anziani, mentre in materia di pari opportunità è stato introdotto il paragrafo “Diversità e inclusione” che demanda sia alla contrattazione nazionale che a quella di secondo livello l’individuazione di soluzioni positive e all’Ente bilaterale di settore (Ebs) la promozione di analisi e buone pratiche. Nuove finalità sono state affidate all’Ebs di recente costituzione anche in tema di formazione e sono state introdotte misure in tema di apprendistato e sicurezza. Per rivisitare il sistema classificatorio le parti hanno convenuto di avviare i lavori della Commissione paritetica tecnica per l’aggiornamento delle declaratorie a partire da Marzo 2024.

Sono state infine riconosciute delle specificità alle filiere delle acque minerali, delle carni e dei mangimi prevedendo che, al ricorrere di eventi non prevedibili, dinamiche di mercato, interventi veterinari o cambiamenti climatici che incidono sulla produzione, le aziende possano richiedere ai lavoratori l’utilizzo di un pacchetto di ore (da 8 a 16) o di straordinari, nell’ambito di quelle già contrattualmente previste, con un preavviso di sole 48 ore. In questo caso la maggiorazione riconosciuta ai lavoratori sarà pari al 50%.

Ufficio Comunicazione UILA

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