Più domanda che offerta: Le richieste di diplomati ITS supera il numero stesso di diplomati

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13.03.2023

Ormai non più una scommessa, ma una certezza che fa ben sperare per il futuro delle filiere produttive di questo Paese. Il successo degli ITS è notevole, le percentuali di occupabilità dopo il diploma sono altissime e la previsione è che crescano ancora. Segno di una possibile soluzione al problema del disallineamento tra le competenze richieste e quelle possedute dai ragazzi dopo il diploma o la laurea, problema che alla lunga porta a disoccupazione, crescita delle percentuali di NEET e soprattutto il peggioramento di intere filiere produttive fondamentali per il Paese. 

Gli ITS

Gli ITS sono percorsi terziari – quindi post diploma – di specializzazione tecnica e professionalizzante svolti in stretta collaborazione con le aziende e che prevedono molte ore (il 30% delle ore totali di formazione) di stage direttamente sul posto di lavoro, motivo per cui l’occupabilità è molto alta. Dal 2013 ad oggi i diplomati ITS sono circa 20mila – non molti – anche se solo nel 2020 sono stati oltre 5mila. Con la recente e importante riforma di cui sono stati recentemente oggetto ci si aspetta che questi numeri crescano ancora, così da soddisfare pienamente le richieste di occupazione che le aziende continuamente avanzano.

Il disallineamento tra domanda e offerta

Per capire l’importanza del potenziamento di questi istituti basta vedere le richieste di diplomati ITS nel 2022: sono quasi 52mila, quindi con una difficoltà di reperimento (differenza tra richieste e diplomati totali) di circa il 56%. 

I dati forniti dal Sistema informativo Excelsior – presentati in un approfondimento da Unioncamere e Anpal – mostrano come il Nord (37% a Nord-Ovest e 23% a Nord-Est) sia l’area del Paese che esprime la maggior richiesta di diplomati, seguita dal Centro (21%) e dal Mezzogiorno (19%). Tra le regioni spiccano la Lombardia (13.700 entrate previste), il Lazio (6.200) e il Veneto (5.300), seguite da Emilia-Romagna e Piemonte (tutte al di sotto alle 5mila richieste).

I settori coinvolti

Tra i settori in cui c’è più richiesta di diplomati ITS troviamo il comparto industriale (18.550 richieste totali) e quello dei servizi alle imprese (17.850 richieste). Più specificamente risaltano le posizioni nell’ambito della meccanica (con 14.300 entrate previste) e della comunicazione e sviluppo di software (8.000).

A proposito della difficoltà di reperimento di diplomati, di cui parlavamo poc’anzi, i profili evidenziati sono quelli dell’area elettronica, informatica e meccanica: i più difficili da trovare sono i Tecnici elettronici, con una difficoltà di reperimento al 74,6%; i Progettisti e amministratori di sistemi e gli Analisti e progettisti di software, entrambi al 64,6%, gli Elettricisti nelle costruzioni civili (63,5%) e gli Attrezzisti di macchine utensili (61,7%).

Tra le competenze più richieste invece non ci sono dubbi: sono quelle digitali, ricercate per tutti gli ambiti tecnologici e richieste nel 72% delle entrate previste. A seguire troviamo le competenze per risparmio energetico, sostenibilità e rispetto dell’ambiente, prerequisito nel 48% delle entrate previste. Infine, le “tecnologie abilitanti 4.0”, come l’Advanced manufacturing solution, Additive manufacturing, Augmented reality, Simulation, Horizontal/Vertical integration, Industrial internet, Cloud, Cybersecurity, Big Data and Analytics, rilevanti nel 46,5% delle assunzioni.

Gli ITS sono indubbiamente uno strumento valido e da potenziare, non servono ulteriori dimostrazioni. Sono la più efficace porta d’accesso al mondo del lavoro – ripetiamo il dato sull’occupabilità: 80% dei diplomati trovano lavoro e nel 90% dei casi nell’ambito di studi – e possono davvero rappresentare uno dei fattori di ripartenza dell’occupazione in Italia. Servivano investimenti e un rapporto di equa ed eticamente corretta collaborazione con le aziende per rinnovare un patto sociale che non può che portare occupazione e benessere: gli ITS sembrano andare in questa direzione.

Riccardo Imperiosi, Direttore Giovane Avanti!

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