World Heritage Day

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18.04.2023

Oggi, 18 aprile, si celebra la Giornata Internazionale dei Monumenti e dei Siti (World Heritage Day). Istituita nel 1982 dall’ICOMOS (Consiglio internazionale per i monumenti e i siti), fu adottata dall’UNESCO nella ventiduesima Conferenza generale. Una giornata importante per la valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale e artistico in tutto il mondo. Una giornata che, ovviamente, nel nostro Paese ha ancor più valore per via del patrimonio culturale italiano.

Heritage changes

Il tema proposto da ICOMOS per il 2023 è “Heritage changes”, che vuole approfondire il rapporto tra il patrimonio culturale e il clima, in particolare l’uso della conoscenza nella lotta ai cambiamenti climatici e il ruolo dei patrimoni artistici nel supporto, promozione e sviluppo di azioni sostenibili per il clima. Usare l’arte, la storia, la cultura come stimolo alla difesa dei patrimoni e dell’umanità.

Il patrimonio culturale italiano e l’UNESCO: un rapporto speciale

Come detto poc’anzi, l’Italia ha un rapporto particolare con l’UNESCO. Come si legge sul loro sito ufficiale, in base alla Convenzione l’UNESCO ha fino ad oggi riconosciuto un totale di 1157 siti (900 siti culturali, 218 naturali e 39 misti) presenti in 167 Paesi del mondo: di questi ben 58 sono italiani. Nessun altro Paese detiene più siti inclusi nella lista dei patrimoni per l’umanità, ancora una volta l’Italia primeggia in questa bellissima e importante classifica.

Di questi 58 siti ben 13 sono di tipo naturale e paesaggistico. Isole Eolie, Monte San Giorgio, Dolomiti, Monte Etna, Antiche faggete primordiali sono naturali. Per i paesaggi culturali troviamo invece la Costiera Amalfitana, Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto), Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula, Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, Val d’Orcia, Ville e giardini medicei in Toscana, Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato, Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.

Gli altri siti 

Guardando ai restanti 45 siti, inseriti dal 1979 al 2021, troviamo molti centri storici: Roma, Firenze, Napoli, ma anche San Gimignano (la cosiddetta Manhattan del Medioevo), Urbino, Genova e tanti altri! Per non parlare di Padova (soprattutto per l’orto botanico, Giotto e la Cappella degli Scrovegni), Pienza e la Val d’Orcia, Modena, Ferrara, Pisa (Piazza del Duomo), Venezia, Ravenna. 

Alla scoperta della cultura italiana

Insomma, la lista è davvero lunghissima e testimonia l’enorme quantità di patrimoni culturali e artistici che questo Paese possiede. Patrimoni che forse andrebbero valorizzati di più, senza però perdere il contatto con le radici territoriali (evitando un’eccessiva turisticizzazione del territorio): è necessario parlare, far conoscere questi immensi patrimoni, il cui valore è obbligatoriamente da tramandare alle prossime generazioni. 

Anche per questo motivo inizieremo a parlare periodicamente delle bellezze italiane, dell’incredibile patrimonio artistico e culturale derivante da millenni di storia, delle meraviglie naturali e paesaggistiche che solo la conformazione e la posizione unica dello Stivale consentono. 

La rubrica si chiamerà “Alla scoperta della cultura italiana”. In arrivo su Terzo Millennio.

Riccardo Imperiosi, Direttore Giovane Avanti!

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