La quota italiana del patrimonio culturale
16.03.2023
La valorizzazione del patrimonio culturale dell’umanità che l’UNESCO opera dal 1972 è sempre più apprezzata. I siti vengono individuati attraverso criteri ben definiti, di carattere storico culturale e naturale. L’UNESCO ha fino ad oggi riconosciuto 1.157 siti (900 siti culturali, 218 naturali e 39 misti) in 167 Paesi. L’Italia detiene il maggior numero di siti: 58, pari al 5%. Un dato enorme, se consideriamo che la popolazione dell’Italia è circa lo 0,8% di quella mondiale. Non si sente proprio il bisogno della leggenda secondo cui l’Italia sarebbe detentrice del 50-60-70% del patrimonio artistico del Mondo, favola che denota ignoranza abissale e che negli anni passati è stata spesso evocata in vacui discorsi sulla possibilità di vivere di solo turismo, in un contesto per il resto di infelice decrescita. Senza perdere il senso della misura, la consapevolezza dell’entità e della varietà del patrimonio culturale nazionale deve stimolare a conoscerlo meglio e a promuoverlo. L’inclusione nel censimento UNESCO ha dimostrato di favorire una maggiore fruizione dei siti promossi e spesso un loro rilancio.
Ecco, in ordine di riconoscimento, i 58 siti UNESCO italiani:
Arte Rupestre della Valcamonica
Centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo fuori le Mura
La Chiesa e il convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie e il ‘Cenacolo’ di Leonardo da Vinci
Centro storico di Firenze
Venezia e la sua Laguna
Piazza del Duomo a Pisa
Centro Storico di San Gimignano
I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera
La città di Vicenza e le ville del Palladio in Veneto
Centro storico di Siena
Centro storico di Napoli
Crespi d’Adda
Ferrara, città del Rinascimento, e il Delta del Po
Castel del Monte
Trulli di Alberobello
Monumenti paleocristiani di Ravenna
Centro storico di Pienza
Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata
Il Palazzo reale del XVIII secolo di Caserta con il Parco, l’Acquedotto vanvitelliano e il Complesso di San Leucio
Costiera Amalfitana
Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande
Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto)
Residenze Sabaude
Su Nuraxi di Barumini
Area Archeologica di Agrigento
Piazza Armerina, villa romana del Casale
L’Orto botanico di Padova
Area archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia
Centro Storico di Urbino
Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula
Villa Adriana (Tivoli)
Isole Eolie
Assisi, La Basilica di San Francesco e altri siti Francescani
Città di Verona
Villa d’Este (Tivoli)
Le città tardo barocche del Val di Noto (Sicilia sud-orientale)
Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia
Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia
Val d’Orcia
Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica
Genova, le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli
Mantova e Sabbioneta
La ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina
Dolomiti
Monte San Giorgio
I longobardi in Italia. Luoghi di potere
Siti palafitticoli preistorici delle Alpi
Ville e giardini medicei in Toscana
Monte Etna
Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato
Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale
Opere di difesa veneziane del XVI e XVII sec. Stato di Terra-Stato di Mare Occidentale (bene transnazionale, per l’Italia Peschiera, Bergamo, Palmanova)
Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa, sito transnazionale. In Italia 13 faggete
Ivrea, città industriale del XX secolo
Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene
Padova Urbs Picta – Giotto, la Cappella degli Scrovegni e i cicli pittorici del Trecento
Le Grandi Città Termali d’Europa
I Portici di Bologna
Altre iniziative di individuazione e valorizzazione del patrimonio culturale sono presenti a livello europeo e nazionale. Tra queste, particolarmente significativa la Capitale Europea della Cultura, designata ogni anno dal 1985. L’ultima città italiana in ordine di tempo a beneficiare del riconoscimento è stata Matera, nel 2019. Per il 2025, c’è la candidatura di Gorizia, insieme con la slovena Nova Gorica. A livello nazionale, il Ministero della Cultura provvede a sua volta a designazioni delle capitali italiane della cultura. Negli anni il titolo di Capitale della Cultura è stato assegnato alle città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015; Mantova nel 2016; Pistoia nel 2017; Palermo nel 2018; Parma nel 2020-2021; Procida nel 2022; Bergamo e Brescia per il 2023.
A livello europeo, inoltre, c’è dal 2013 il Marchio del patrimonio europeo, che assegna un riconoscimento a siti che rivestano un ruolo importante nella storia e nella cultura d’Europa e nella costruzione dell’Unione Europea. Il Ministero della cultura ha trasmesso alla Commissione europea le due candidature italiane al Marchio del patrimonio europeo per il 2023: il Complesso monumentale di San Vincenzo al Volturno (Isernia) e Sant’Anna di Stazzema (Lucca), luogo dell’eccidio nazista del 12 agosto 1944. I siti italiani premiati sono stati sin qui il Forte di Cadine (Trento), il Museo Casa De Gasperi a Pieve Tesino (Trento), Ostia antica, Ventotene.
L’apprezzamento della varietà del patrimonio culturale umano vale anche come baluardo contro l’intolleranza, la violenza, la guerra e ci insegna a vedere nella diversità non un pericolo da estirpare ma una ricchezza da amare.
Roberto Campo
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