Settimana europea della mobilità
16.09.2022
Oggi ha inizio la ventunesima Settimana Europea della Mobilità.
Una campagna di sensibilizzazione europea che dal 2002 agisce per migliorare la salute pubblica e la qualità della vita, promuovendo azioni volte a favorire la diffusione di una mobilità pulita e un trasporto urbano a basso impatto.
Quest’anno il tema è “Migliori connessioni” che evidenzia e promuove le sinergie tra le persone e i luoghi. La scelta si basa sul desiderio dei cittadini europei di riconnettersi dopo mesi e mesi di isolamento e restrizioni, una riconnessione alla cui base c’è il trasporto pubblico.
Il trasporto pubblico
Il potenziamento del collegamento tra persone e luoghi è anche uno degli obiettivi del Green Deal europeo: i trasporti sono il secondo settore più inquinante in Europa e le emissioni derivanti dal settore all’interno dell’UE sono aumentate negli ultimi anni. Per questo è necessario agire immediatamente per raggiungere l’obiettivo europeo di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050.
In Italia i dati sul trasporto pubblico non sono proprio incoraggianti: collegamenti pessimi (chiedere al sud, come sempre penalizzato), servizi spesso criticabili e in generale poca coscienza collettiva nella scelta di un trasporto sostenibile portano più del 70% degli italiani a scegliere la propria autovettura come principale mezzo di trasporto. Il trasporto su rotaia (ferrovie, tram, metropolitane) incide ancora poco, circa il 6%, molto meno dell’autobus.
Forse sarebbe il caso di seguire le orme di altri paesi europei come la Spagna che ha reso gratuito il trasporto pubblico per tre mesi per sostenere forme di trasporto più sostenibili, o come la Germania, che ha portato i prezzi degli abbonamenti mensili a soli 9 euro.
Bike sharing
Il bike sharing è un servizio di mobilità temporaneo: la bicicletta (ma anche monopattini elettrici) viene noleggiata attraverso un app e quindi sbloccata. Una volta arrivati a destinazione può essere parcheggiata nelle apposite stazioni o liberamente (anche se questo ha portato a diversi problemi di accumulo e degrado in diverse città).
Il numero di persone che utilizza questo sistema di mobilità è in costante crescita: dai 2 milioni del 2017 ai 2,6 milioni nel 2022 e si prevede una crescita nei prossimi anni fino a 2,9 milioni. Anche in questi dati è presente una grossa disparità territoriale: il 74% circa dei servizi di bike sharing è ben sviluppato al nord, contro il 21% nel centro Italia e solo il 5% nel sud Italia secondo alcuni dati dell’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility. I fattori che incidono su questa disparità sono vari e riconducibili alla mancanza di infrastrutture adatte, al numero di biciclette per residenti e al numero di stazioni presenti.
Per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo non possiamo affidarci solo alle istituzioni. Non a caso nei cinque pilastri individuati dalla Commissione europea per le “Migliori connessioni” sono incluse le persone e i territori. Impegniamoci tutti insieme, pensiamo consapevolmente e responsabilmente anche nelle piccole scelte e azioni di tutti i giorni!
Giovane avanti
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