L’era delle batterie Made in Europe

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27.07.2023

Il settore dei trasporti, secondo quanto emerso dal rapporto “La decarbonizzazione dei trasporti – Evidenze scientifiche e proposte di policy”, elaborato da STEMI (Struttura Transizione Ecologica della Mobilità e delle Infrastrutture) istituito all’interno del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) è responsabile del 25% di emissioni di gas serra nel territorio italiano, di cui il 92,6% causato dal trasporto su strada. Proprio per questo c’è la forte necessità di partire proprio da questo settore per accelerare il processo di decarbonizzazione.

A tal proposito l’Unione Europea, per raggiungere tale obiettivo, ha previsto il divieto di vendita ai nuovi mezzi di trasporto a benzina o diesel entro il 2035, ma l’intesa consentirà di commercializzare gli autoveicoli con motori termici anche dopo tale data a condizione che siano alimentati con carburanti sintetici, cioè in grado di garantire la neutralità climatica.

Le batterie delle auto elettriche

Uno dei grandi problemi riscontrati è quello della percentuale di vendita di auto elettriche, infatti, come riportato da UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) nel mese di maggio 2023 sono state immatricolate solamente il 4,1% di auto elettriche.

Auto elettrica per certi versi è sinonimo di batteria, in quanto rappresentano uno degli elementi fondamentali per queste vetture garantendone differenti capacità di autonomia. Quella delle batterie è una delle gare più importanti per l’auto elettrica e la transizione energetica, tanto che su questo aspetto si concentrano i maggiori sforzi dei big del settore.

L’Europa a tal proposito sta “correndo” per non rimanere troppo indietro rispetto all’Asia, da cui siamo dipendenti per la fornitura delle batterie elettriche. Infatti, rispetto a quanto riportato da Transport & Environment (TE – Federazione europea per i trasporti e l’ambiente), la produzione di batterie al litio potrebbe essere concentrata al 100% in Europa entro il 2027, se sostenuta da un piano di investimenti europei. L’Europa non si è fatta attendere, infatti, Ursula Von der Leyen ha presentato, in occasione del World Economic Forum tenutosi lo scorso gennaio 2023, il Green deal industrial plan for the Net-zero age (Il piano industriale del Green deal per l’era del Net-zero) con la volontà di sostenere la crescita delle industrie europee nell’adozione di tecnologie a basso impatto ambientale creando una leadership nell’ambito della produzione di batterie, pannelli solari, turbine eoliche, ecc, partendo anche dall’approvvigionamento delle materie prime critiche necessarie alla produzioni di queste apparecchiature. Questo sarà possibile grazie ad investimenti e finanziamenti più rapidi e mirati.

La gigafactory europea per la produzione di batterie

Primo segno di svolta dall’Europa è la recente apertura della prima gigafactory europea per la produzione di batterie per le auto elettriche avvenuta nel mese di maggio 2023 nel nord- est della Francia, precisamente a Douvrin, grazie a Stellantis con l’investimento di ACC (Automotive Cells Company). Il sito si sviluppa su 34 ettari ed è in grado di produrre 13,4 Gwh annui ma si ritiene che al 2030 arriverà a produrre 40 GWh l’anno. Il progetto andrà a replicarsi con l’apertura della gigafactory di Kaiserslautern in Germania, prevista per il 2025, e quella a Termoli, in Italia, entro il 2026. Ognuna di esse avrà una produzione annua di 40 GWh, che permetterà complessivamente di produrre 2,5 milioni di batterie destinate ad equipaggiare le auto elettriche targate Stellantis e Mercedes-Benz.

In Italia è, inoltre, prevista l’apertura di tre ulteriori stabilimenti per la produzione di batterie (non solo per auto) oltre all’impianto ACC di Termoli. Primi due progetti in costruzione quelli di FAAM, finanziati da Seri Industrial, con gli impianti Teverola 1 e 2 nel casertano. Con Teverola 1 l’obiettivo è quello di produrre accumulatori agli ioni di litio (è un tipo di batteria ricaricabile che utilizza la riduzione reversibile degli ioni di litio per immagazzinare energia) per veicoli elettrici con una capacità produttiva di 350MWh (megawattora) annui. Le batterie prodotte saranno destinate a veicoli commerciali, autobus elettrici, navi e trasporto pubblico in generale. Teverola 2 invece, la cui apertura a pieno regime è prevista per il 2025 e sarà dedicata alla costruzione di una linea di fabbricazione e assemblaggio di batterie al litio per la produzione di 8 GWh (gigawattora) annui. L’impianto sarà, inoltre, dotato di uno spazio per il riciclo, necessario al fine di diventare indipendenti.

Progetto, al momento in sospeso, quello di Lars Carlstrom che doveva essere uno degli impianti di produzione di batterie più grandi con una capacità di 45GWh che aveva l’obiettivo di dar lavoro a circa 2.000 operai. L’impianto doveva sorgere a Scarmagno, nel torinese, ma problemi burocratici e di tempistiche hanno portato Italvolt a cercare un nuovo sito. La scelta sembra essere ricaduta in Sicilia, più precisamente a Termini Imerese, per cui è stato intavolato un confronto con le istituzioni locali per vedere la fattibilità del progetto.

Una nuova vita

Il settore delle batterie è molto più ampio di quel che si pensa. Secondo una studio condotto da Motus-E, Strategy& e Politecnico di Milano dal titolo “Il riciclo delle batterie dei veicoli elettrici @2050: scenari evolutivi e tecnologie abilitanti”, infatti, al termine del primo ciclo di vita della batteria sarà possibile darle una nuova “vita” attraverso strategie di ricondizionamento che ne prolungheranno l’utilizzo di circa 10 anni. Questo può rappresentare una nuova opportunità di industria capace di creare ricchezza e occupazione. Infatti, dallo studio precedentemente citato, con recupero e rivendita dei metalli utilizzati nel catodo (litio, nichel, cobalto) potrà valere almeno 6 miliardi di euro in Europa e non meno di 400-600 milioni in Italia.

Infine anche Enel X, che insieme a Midac, azienda che si occupa della produzione di batterie, hanno avviato una attività di ricerca e sviluppo per realizzare il primo impianto di riciclo di batterie a litio.

Servizio Contrattazione UIL

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