La globalizzazione è finita?

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13.04.2022

di Cesare Damiano

Il Governo sta operando per rimodellare il mix delle fonti energetiche e dei percorsi di fornitura dei combustibili per alimentare le nostre centrali termoelettriche.

La missione in Algeria ha portato a una rimodulazione delle quantità di gas che saranno fornite da quel Paese. Alcuni risultati cominciano a manifestarsi, ma siamo solo all’inizio e ci vorrà molto tempo.

Ciò che abbiamo imparato con l’aggressione russa all’Ucraina e le sue conseguenze è che la globalizzazione così come si è sviluppata negli ultimi decenni è assai pericolosa. Le catene di approvvigionamento troppo lunghe e troppo esclusive, quando si interrompono, causano conseguenze fatali. Dunque, il sistema economico globale è da ripensare nei suoi percorsi e nelle sue dinamiche.

I mesi che abbiamo di fronte saranno inevitabilmente difficili per il già previsto rallentamento dell’economia che era, in verità, già in corso prima della guerra.

Sul tappeto ci sono problemi urgenti ed enormi, superiori a quelli causati dalla pandemia. Dobbiamo affrontare un mondo stravolto nei suoi equilibri economici e geopolitici, i cui nuovi profili non possiamo ancora nemmeno intravedere. Ora più che mai un responsabile e aperto dialogo sociale che coinvolga Governo, forze parlamentari e parti sociali è assolutamente necessario. Necessario ad avere un Paese unito, in grado di sostenere le proprie ragioni sugli scenari internazionali.

Altrimenti, l’autunno che abbiamo davanti sarà estremamente prolungato e molto, molto freddo per tutti.

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