Istruzione interrotta per 750 mila bambini a causa del conflitto in Congo
09.04.2023
Il diritto all’istruzione è un miraggio per i bambini del Congo. Tre quarti di milione di questi bambini hanno visto interrompersi la propria istruzione a causa del sanguinoso conflitto.
Scuole occupate e prese di mira dai ribelli o comunque costrette a chiudere perché situate in zone controllate dalle milizie ribelli. Una situazione infernale in cui le violazioni dei più elementari diritti umani sono purtroppo all’ordine del giorno.
Il conflitto in Congo
Nella Repubblica Democratica del Congo imperversa da mesi un conflitto per il controllo delle ricchissime fonti minerarie – soprattutto del coltan – tra le forze armate della Repubblica Democratica del Congo e il gruppo ribelle “Movimento 23 marzo” (M23).
L’M23 è sostenuto tra gli altri anche dal governo ruandese e colpevoli di indicibili crimini, tra cui esecuzioni sommarie e stupri, anche se i loro corrispettivi non si sono dimostrati da meno (come documentato dalle Nazioni Unite nel febbraio 2022).
Le aree più colpite sono quelle del Nord Kivu e dell’Ituri, nel nord-est del Paese, al confine con l’Uganda e il Ruanda, una zona tristemente nota anche per gli avvenimenti immediatamente successivi al genocidio in Ruanda del 1994.
I bambini in Congo senza istruzione
Come riportato dall’Unicef, tra gennaio 2022 e marzo 2023 più di duemila scuole sono state costrette a chiudere nelle province del Nord Kivu e dell’Ituri.
Sono 750 mila bambini che si sono visti interrompere il proprio percorso educativo basilare. Soprattutto nei campi intorno a Goma, il capoluogo del Nord Kivu, i bambini sfollati sono circa 240 mila, ovviamente impossibilitati ad avere un’istruzione.
Secondo Grant Leaity, Rappresentante dell’Unicef, “i bambini in età scolare stanno pagando un prezzo inaccettabile per il crescente conflitto e l’insicurezza nella Repubblica Democratica del Congo orientale […].
Centinaia di migliaia di bambini che dovrebbero essere al sicuro nelle aule scolastiche, sono stati costretti a sfollare a causa della violenza e vivono in condizioni disperate, in campi vasti e sovraffollati“.
I numeri della violenza
I dati di Unicef, raccolti da un proprio gruppo di coordinamento dell’istruzione e composto da autorità nazionali e una rete di ONG locali e internazionali presenti nelle province più colpite, non lasciano spazio ad interpretazioni: le scuole ad essere state attaccate, occupate o comunque utilizzate da gruppi armati sono addirittura 119 (!).
Quasi 1700 hanno chiuso per la crescente insicurezza nella regione, molte delle quali perché si trovano in aree controllate direttamente dai ribelli.
Altre trecento sono state trasformate in rifugi per le persone sfollate a causa del conflitto, che le Nazioni Unite stimano essere circa cinque milioni e mezzo, di cui circa 800 mila solo nel Nord Kivu da marzo 2022.
Numeri che lasciano increduli, sbigottiti. Milioni di sfollati, di persone private dei più elementari diritti umani, tra cui le centinaia di migliaia di bambini a cui viene negata un’istruzione. A cui viene negato un futuro.
Riccardo Imperiosi, Direttore Giovane Avanti!
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