Il turismo sostenibile

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25.07.2022

In un Paese come l’Italia, che fonda il suo fascino e la sua bellezza sulle ricchezze storiche, artistiche e naturalistiche e nel quale una rilevante percentuale del PIL deriva dalle strutture del settore terziario, il turismo è la principale fonte di sostentamento per l’economia nazionale, specialmente il turismo da oltrefrontiera.

Tuttavia, negli ultimi due anni, il turismo ha subito un forte contraccolpo a livello economico e di presenze. Dovuto chiaramente alle limitazioni attuate per contrastare l’avanzamento del Coronavirus sul territorio nazionale.

IL TURISMO DOPO LA PANDEMIA

Durante la pandemia, che, seppur ormai fortemente mitigata, negli effetti più gravi, grazie ai vaccini, è ancora in corso, gli italiani hanno dovuto stravolgere le loro abitudini. Hanno cambiato radicalmente la loro vita quotidiana e con essa le opportunità di svago e piacere.

Tra il marzo del 2020 e il maggio del 2021, salvo la breve parentesi estiva del 2020, che è servita quantomeno a coprire parte delle perdite economiche dovute all’immobilismo del settore, vi è stato un calo dei ricavi nel settore turistico pari a circa 63 miliardi di euro rispetto al periodo pre-Covid. Inoltre, un calo di circa 60 milioni di turisti dall’estero in meno nel nostro Paese, secondo i dati forniti dall’ISTAT.

Il radicale cambiamento ha però portato gli italiani a riscoprire il lato più semplice e gradevole del turismo. Si privilegiano, nei momenti di minori restrizioni, le mete turistiche prossime alla propria residenza e i beni culturali del territorio e utilizzando specialmente mezzi di trasporto a basso impatto ambientale. Ciò nel rispetto dell’ecosistema e della biodiversità.

Questo nuovo modo di scoprire le bellezze storiche e naturalistiche del nostro territorio prende il nome di turismo sostenibile.

Ma che cos’è la sostenibilità?

In ambito economico, sociale ed ambientale, si tratta della capacità, da parte di un ecosistema, di una popolazione, o di un complesso aziendale, di sfruttare le proprie risorse. Ciò nel nome della responsabilità e del rispetto verso le aspettative di tutti coloro che beneficiano del contesto attuale e che ne beneficeranno in futuro.

In che modo la sostenibilità si può applicare al turismo? Il concetto di turismo sostenibile nasce con l’intenzione di promuovere un lato autentico, più umano e gradevole di ciascuna destinazione. Specialmente quelle meno note o quelle più vicine, coinvolgendo il visitatore e promuovendo un’etica volta al rispetto e all’amore verso il territorio, dal punto di vista storico, e soprattutto, naturalistico.

La tipologia di turismo che più incarna il concetto di sostenibilità è la cosiddetta etica del turismo “lento” o “di prossimità”. Il fine è coinvolgere la popolazione a scoprire le bellezze del proprio territorio o di quelli limitrofi, imparando a rispettarle e proteggerle. Si tratta di un’opportunità che durante i mesi contrassegnati dal Covid e dalle limitazioni agli spostamenti, ha riscosso molto successo, legando indissolubilmente la popolazione al proprio territorio.

Le ciclovie e i percorsi escursionistici sono il più grande esempio di slow turism. Sono degli itinerari destinati a ciclisti, pedoni, escursionisti, che permettono di attraversare e raggiungere località più o meno conosciute, con una modalità di viaggio a basso impatto ambientale avvicinando la popolazione al contatto con la natura e con le piccole realtà storiche e culturali del territorio.

La ciclovia VenTo è una pista ciclabile lunga 679 km, che collega Torino con Venezia, attraversando molti luoghi suggestivi della valle del Po come Casale Monferrato e Suzzara, e molte città d’arte come Ferrara, Mantova e Pavia. Si tratta di uno dei primi progetti di mobilità sostenibile in Italia. Ed è stato progettato dal Politecnico di Milano a partire dal 2014, creando una rete di piste ciclabili, unendo tratti preesistenti e realizzando nuovi itinerari. Il costo complessivo di realizzazione è stato di circa 80 milioni di euro, stanziati a seguito di una cooperazione tra il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca.

LA CICLOVIA DEL SOLE

Un altro fulgido esempio è la ciclovia del Sole. Un percorso ciclabile suggestivo in progettazione, con l’ambizione di creare un corridoio ciclabile che attraversi tutta la penisola. Da Prato alla Drava (Val Pusteria, confine Italia-Austria) a Palermo, attraversando città come Verona, Bologna, Firenze, Orvieto, Roma, Napoli, Salerno e Messina, sfruttando anche ramificazioni e percorsi alternativi. Due tratti di questo ambizioso progetto sono già stati realizzati. La ciclovia della Valle dell’Adige collega il passo del Brennero alla foce dell’Adige, nel comune di Rosolina (RO).

Mentre, nell’aprile 2021 è stato inaugurato il tratto da Bologna a Mirandola (MO), sfruttando l’itinerario della vecchia ferrovia Bologna-Verona, oggi a doppio binario e modernizzata. I tratti ferroviari lasciati all’abbandono e al degrado sono stati in parte smantellati. Così da creare una ciclovia lunga circa 50 km. Il che rappresenta un itinerario alternativo, a basso costo e impatto ambientale, per esplorare le località più suggestive della Pianura Padano-emiliana.

Le ferrovie turistiche o abbandonate sono un altro esempio di turismo lento e sostenibile che sta avendo sempre maggior successo nel turismo Post-Covid.

La possibilità di salire su un convoglio ed ammirare le bellezze storiche e naturalistiche da un finestrino permette di scoprire i luoghi meno conosciuti del nostro Paese. Allo stesso tempo, consente di fare un salto all’indietro nel tempo fino alla prima metà del ‘900. All’epoca il turismo era ancora un lusso per pochi, ed il mondo, ancora ben lontano dalla modernità, sembrava molto più grande.

La Transiberiana d’Italia, una ferrovia di montagna che collega Sulmona, in Abruzzo, con Isernia, in Molise, dopo aver cessato definitivamente il traffico passeggeri nel 2011, è stata recentemente riqualificata e riadattata al traffico turistico. Ogni settimana, un convoglio, effettuato tramite locomotive e carrozze storiche completamente restaurate, percorre la ferrovia nei due sensi di marcia. Si portano così i turisti all’esplorazione dei territori del Parco Nazionale della Majella e dell’entroterra abruzzese e molisano (Marsica, Val Comino e Sannio).

FERROVIE CHIUSE AL TRAFFICO

Altri esempi di ferrovie chiuse al traffico convenzionale e riadattate al trasporto turistico sono la ferrovia della Val d’Orcia. Questa collega Siena a Grosseto, attraversando i territori della Val d’Orcia e della Bassa Maremma, la ferrovia della Valle del Sebino e la ferrovia del lago d’Iseo, che collegano rispettivamente Brescia a Paratico Sarnico ed Edolo, attraversando i territori della Franciacorta e della Valcamonica.

Anche i percorsi pedonali ed escursionistici rappresentano una valida alternativa per chi ama confrontarsi con la natura a 360 gradi. Uno degli itinerari più suggestivi sul territorio italiano è la Via degli Dei. Un percorso pedonale, lungo 130 km, che collega Bologna a Firenze, attraversando i luoghi più suggestivi dell’appennino Tosco-Emiliano, come la Val di Reno, il Passo della Futa e la piana del Mugello; l’itinerario appenninico è, ormai, da molti anni un must per gli appassionati di trekking e camminata, ed ogni anno accoglie più di 70.000 escursionisti.

GLI ITALIANI RISCOPRONO IL TURISMO

In un mondo sempre più globalizzato, dove ci si può spostare sempre più velocemente e le distanze sembrano molto più brevi di quanto possa sembrare, gli italiani stanno riscoprendo, anche grazie ad un radicale cambiamento delle abitudini dettate dalla pandemia, un modo di viaggiare più semplice e gradevole. Sempre alla ricerca di luoghi poco conosciuti, anche nelle immediate vicinanze. Si tratta di una controtendenza che non può che generare effetti positivi. Questo sia per l’ambiente, sia per la biodiversità.

Il turismo lento rappresenta perciò una valida alternativa. Un modo per conoscere i lati più nascosti e forse più affascinanti che rivelano la vera natura del nostro Paese. Dove la bellezza è molto spesso nascosta nella semplicità e nell’autenticità dei luoghi meno noti e più lontani dalle folle e dal mondo in perenne movimento.

 

Stefano Maggio, Giovane Avanti!

 

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