Hacker russi minacciano la cybersicurezza italiana: ma mancano 100mila esperti di cybersecurity
30.05.2022
Durante la giornata di ieri, 29 maggio, il collettivo Killnet ha minacciato un nuovo attacco alla sicurezza informatica italiana. Gli hacker russi hanno parlato di “un colpo irreparabile” che avrebbe dovuto verificarsi oggi. Tuttavia, sembra che al momento non vi siano segnalazioni in merito.
In mattinata, alcuni utenti hanno comunicato un malfunzionamento del sito web delle Poste Italiane, tuttavia, fonti interne all’azienda hanno riferito che si è trattato di un disguido tecnico e che non ci fosse nessun attacco in atto.
Il problema però è che c’è una forte carenza di personale qualificato per sventare attacchi ed evitare incursioni. L’Italia è uno dei Paesi che subisce il maggior numero di attacchi ransomware, per la precisione è il terzo Paese al mondo. Ma perché succede e quanto può essere pericoloso, soprattutto in un periodo così complesso dove si parla di cyber war mondiale ?
ATTACCHI E CYBERSICUREZZA: PERCHÉ MANCANO 100MILA FIGURE SPECIALIZZATE?
L’ultimo rapporto “2022 Cybersecurity Skills Gap” di Fortinet (multinazionale californiana leader delle contromisure tecnologiche, un terzo del mercato mondiale dei firewall è in suo possesso) rileva che è particolarmente importante la carenza di esperti e di sistemi di protezione. L’indagine ha coinvolto 1223 manager di società presenti in 29 paesi in tutto il mondo.
Il country manager di Italia e Malta, Massimo Palermo, ha reso noto che in Italia servono oltre 100mila figure specializzate.
Stando ai dati comunicati dal rapporto, infatti, nel 2021 sono stati registrati 2mila attacchi informatici gravi, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Tale crescita implica l’importanza di rafforzare i sistemi di sicurezza. Tuttavia, la questione diventa più spinosa se si guarda al fattore capitale umano. Sembra che vi siano numerose difficoltà nel trovare e assumere delle figure ad hoc che possano contribuire a una crescita delle barriere di sicurezza. Oltre il 60% delle aziende chiamate in causa ha denunciato tale fenomeno.
Più nello specifico, le aree per cui è più complesso reperire del personale qualificato sono: sicurezza cloud (57%) e operazioni di sicurezza (50%).
Stando a questi numeri e alle parole di Palermo, bisogna ammettere che esiste un problema. I governi del mondo si dicono operativi e attivi sul fronte della cybersicurezza, ma è chiaro che esistono ancora delle problematiche importanti da risolvere. Quello informatico è uno dei settori che maggiormente necessita di investimenti e attenzione, soprattutto in relazione alle minacce, più che concrete, che continuano ad essere mosse all’Italia e al mondo intero.
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