Giustizia e libertà…quel sogno dei Fasci siciliani 

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18.03.2023

C’era un sogno di giustizia e di libertà, c’era il progetto di una società migliore da costruire con la lotta, giorno dopo giorno. Era il 1893. Oltre cento anni fa nelle campagne e nelle città della Sicilia, contadini, artigiani, intellettuali, ma soprattutto donne e uomini di ogni età cominciarono ad unirsi nei Fasci dei Lavoratori, urbani e rurali. 

L’obiettivo era sfidare la mafia dei gabelloti (proprietari di fondi agricoli) ed il potere dello Stato che affamava i poveri lavoratori e appoggiava la classe benestante. Questo movimento, di matrice socialista, in pochi anni arrivò a contare un numero altissimo di iscritti (da 300 a 400 mila su una popolazione di oltre tre milioni). A condizionare la distribuzione delle terre e delle ricchezze il feudalismo, sebbene già abolito. Ma anche l’Unità d’Italia non aveva portato i benefici sperati. Il movimento, quindi, chiedeva delle riforme fiscali ed una più radicale nell’ambito agrario. Il 20 gennaio del 1893, a Caltavuturo (nel Palermitano) 500 contadini di ritorno dall’occupazione simbolica di alcune terre vennero massacrati da soldati e carabinieri.

Non mancarono numerose manifestazioni di solidarietà, anche a livello nazionale, e l’esasperazione dello scontro sociale aumentò. L’apice del movimento fu raggiunto nell’autunno dello stesso anno con l’organizzazione di scioperi in tutta l’isola e un’insurrezione. Ovunque, si registrarono scontri violenti. Nel tentativo di ristabilire l’ordine, il presidente del consiglio Francesco Crispi adottò la linea dura con un intervento militare. Il movimento, alla fine, fu sciolto nel 1894 ma le sue rivendicazioni economiche e sociali furono riprese dai successivi movimenti della classe contadina fino agli anni Cinquanta. I Fasci, nella percezione degli strati conservatori, rappresentarono un atto di ribellione nei confronti del potere istituzionale.

Di certo è una delle prime esperienze di mobilitazione collettiva della storia della Sicilia, ma anche il primo esempio di lotta organizzata contro la mafia e il primo movimento che chiese la riforma dei rapporti di lavoro e per il rinnovamento delle amministrazioni locali.

Ufficio Comunicazione UIL Sicilia

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