Giornata mondiale della salute mentale

4' di lettura
Mi piace!
0%
Sono perplesso
0%
È triste
0%
Mi fa arrabbiare
0%
È fantastico!!!
0%

10.10.2022

Oggi si celebra la trentesima Giornata mondiale della salute mentale, un appuntamento che dal 1992 ci invita a una riflessione seria sul tema del benessere mentale, troppo spesso sottovalutato e ancora avvolto da pregiudizi anacronistici. Un tema, peraltro, di fondamentale importanza visto il trend negativo che attanaglia l’Europa da decenni, area in cui i disturbi mentali diagnosticati agli adolescenti negli ultimi trent’anni sono aumentati del 32%.

Quest’anno il tema scelto, proprio per sensibilizzare davvero tutta la popolazione mondiale e soprattutto tutti i decisori politici, è “Make Mental Health & Well-Being for All a Global Priority”, ovvero “Rendere la salute mentale e il benessere di tutti una priorità globale“. Priorità che, dopo la pandemia e i mesi di isolamento forzato o di distanziamento sociale, risulta ancora più impellente, soprattutto se consideriamo le nuove generazioni, private di quella parte di socialità fondamentale per il loro sviluppo umano.

La salute mentale in Europa e nel mondo

Solo gli incidenti stradali superano i suicidi come principale causa di decesso dei giovani europei. Solo questo dato basterebbe a far capire la portata del fenomeno legato ai disturbi mentali in fase adolescenziale, un dramma che milioni di giovani vivono quotidianamente e per cui spesso non ricevono un aiuto adeguato. Secondo il rapporto OMS del 2021 sono oltre 9 i milioni di ragazzi e ragazze tra i dieci e i 19 anni in Europa che convivono con un disturbo mentale, più della metà di questi riguardano ansia e depressione. Aspettare o non intervenire talvolta può portare, come detto in apertura, anche ad una scelta estrema da parte del ragazz*: ogni giorno sono tre gli adolescenti in Europa che si tolgono la vita (più di mille all’anno). Una cifra enorme.

Guardando a livello globale la situazione non va molto meglio: secondo l’UNICEF nel mondo più di 1 adolescente su sette tra i 10 e i 19 anni, per un totale di 175 milioni di giovani, convive con un disturbo mentale diagnosticato. Tra questi circa il 40% (dato più basso della media europea) soffre di ansia e depressione. Tra le zone più colpite Medio Oriente e Nord Africa, dove instabilità politica, estremismi e talvolta conflitti contribuiscono notevolmente, e Nord America ed Europa Occidentale, dove la vita frenetica e una società sempre più individualistica stanno esacerbando le già crescenti tensioni sociali.

La salute mentale dei giovani italiani

In Italia si stima che, nel 2019, il 16,6% dei giovani fra i 10 e i 19 anni soffrono di problemi legati alla salute mentale, per un totale di 956.000 giovani. Fra le ragazze la percentuale è maggiore (17,2% contro 16,1%).

Anche l’Istat recentemente ha posto l’attenzione sul fenomeno: l’ultimo Rapporto Bes (Benessere equo e sostenibile) indica come negli ultimi due anni la percentuale di adolescenti insoddisfatti e con un basso punteggio di salute mentale sia raddoppiata. Secondo Gian Carlo Blangiardo, presidente Istat, “circa 220 mila ragazzi tra i 14 e i 19 anni si dichiarano insoddisfatti della propria vita e si trovano, allo stesso tempo, in una condizione di scarso benessere psicologico. Gli stessi fenomeni di bullismo, violenza e vandalismo a opera di giovanissimi sono manifestazioni estreme di una sofferenza e di una irrequietezza diffuse e forse non transitorie”.

Le azioni di contrasto

Proprio per contrastare la nefasta ondata di disagi mentali nei più giovani, recentemente il Consiglio Nazionale Giovani ha lanciato #WELLFARE, un apposito osservatorio per misurare la percezione del benessere, attraverso specifici questionari, per poi individuare le strategie di contrasto alle problematiche più frequenti.

Anche l’ultimo governo si è adoperato per migliorare la situazione con l’introduzione del bonus psicologo, una misura che da uno specifico credito da utilizzare per sedute dallo psicologo e perciò considerata come uno stimolo per iniziare un percorso di questo tipo anche quando le condizioni economiche non lo permettano.

Infine, esistono servizi privati come Unobravo che si occupano, attraverso specifici algoritmi, di trovare lo specialista più adatto alla persona a seconda delle esigenze scegliendo tra più di duemila professionisti qualificati. Le sedute però si svolgerebbero, seppur con standard d’eccellenza, online.

Oggi ancor più degli altri giorni è importante riflettere sul tema della salute mentale, di quanto questa sia sempre più un lusso per le nuove generazioni e quanto questo significhi perdere il nostro futuro. Anzi di più, significa lasciare per strada il presente.

Riccardo Imperiosi, Giovane avanti

Articoli Correlati