Giornata internazionale delle persone con disabilità

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03.12.2022

La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità definisce la disabilità come la condizione in cui durature menomazioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali, possono, in interazione con barriere di diversa natura, ostacolare la piena ed effettiva partecipazione dell’individuo nella società.

Questa definizione segna una svolta rispetto alle visioni passate, focalizzate sulla condizione medica e sulle sue intrinseche conseguenze, sottolineando come la condizione di difficoltà non dipenda e non risieda tanto nelle specifiche caratteristiche della persona, ma dall’incontro di esse con l’ambiente fisico e sociale.

Questo cambiamento di prospettiva riporta in primo piano le responsabilità di ognuno nel determinare, o al contrario eliminare, gli impedimenti che determinano le condizioni di svantaggio, richiamando gli individui, la società e la politica a farsi veicoli di integrazione e pari diritti.

Da sempre la UIL sostiene la necessità di politiche concrete che promuovano l’inclusione delle persone con disabilità e ne tutelino i diritti. A tutti deve essere garantito il pieno diritto di far parte della società e di contribuire ad essa, eliminando ogni tipo di discriminazione e di barriera fisica, culturale o sociale.

A livello normativo alcuni passi avanti sono stati fatti. la Legge Delega sulla disabilità, approvata lo scorso dicembre, introduce un nuovo processo di valutazione della disabilità secondo il modello bio-psico-sociale, che integra la presa in carico sanitaria, quella sociale e quella assistenziale e che porta a definire un progetto personalizzato e di vita indipendente con al centro l’individuo, i suoi bisogni, obiettivi ed aspettative.

Personalizzazione, multidimensionalità ed integrazione devono essere le parole chiave della presa in carico dei più fragili, e devono caratterizzarne tutte le fasi e tutti i servizi e gli attori coinvolti. Bisogna poi puntare sulla formazione e sul diritto al lavoro, che non si esaurisce con il raggiungimento di un’occupazione, ma riguarda anche la garanzia di poterla mantenere, di poter svolgere i compiti in un ambiente fisico e sociale adeguato, di poter crescere a livello professionale.

Il lavoro è la strada maestra per la piena partecipazione alla società, e base fondamentale per mantenere una vera indipendenza, economica e non solo.

Autonomia e vita indipendente devono essere gli obiettivi che devono orientare gli interventi e le politiche per i più fragili, perché ognuno sia messo in condizione di scegliere, di perseguire le sue aspirazioni ed aspettative, di partecipare pienamente alla società, di poter vivere nella piena parità di diritti e opportunità.

Dipartimento politiche di cittadinanza del sociale e del Welfare Uil

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