GIORNATA INTERNAZIONALE DEL MULTILATERALISMO E DELLA DIPLOMAZIA PER LA PACE

4' di lettura
Mi piace!
0%
Sono perplesso
0%
È triste
0%
Mi fa arrabbiare
0%
È fantastico!!!
0%

24.04.2024

A partire dal 2019, il 24 aprile di ogni anno le Nazioni Unite celebrano la Giornata internazionale del multilateralismo e della diplomazia per la pace, istituita il 12 dicembre 2018 attraverso una risoluzione. La ricorrenza è importante perché riafferma i principi fondanti del multilateralismo, ovvero la consultazione, l’inclusione e la solidarietà a livello globale.

Dal 1945, a seguito delle devastazioni causate dal Secondo conflitto mondiale, le Nazioni Unite attraverso il suo Statuto istitutivo hanno cercato di promuovere e assicurare il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale mediante la diplomazia ed il dialogo quali strumenti principali per risolvere le controversie tra stati nazionali.

Il multilateralismo

Centrale in questo sistema di relazioni internazionali è il multilateralismo, ovvero una forma di cooperazione tra almeno tre Stati, diversa e contraria in termini quantitativi e qualitativi all’unilateralismo e al bilateralismo, che promuove azioni comuni mediante accordi, regole, norme ed istituzioni condivise al fine di affrontare questioni rilevanti in ambito sociale, politico, economico, ecc.

È uno strumento di governo che implica l’adesione ad un progetto politico comune basato sul rispetto di un sistema condiviso di norme e valori. Inoltre, il multilateralismo non si limita alla gestione delle crisi o delle minacce comuni, ma il suo funzionamento ha un ruolo attivo anche nello sviluppo di nuove opportunità (ad es. nei campi dell’innovazione tecnologica, dell’ambiente, del commercio, ecc.).

Il ruolo dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) 

Esempi di istituzioni internazionali multilaterali, caratterizzate da mandati specifici, sono l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), le numerose agenzie specializzate della rete delle Nazioni Unite, e nell’ambito del lavoro e delle politiche sociali l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL).

Quest’ultima, fondata nel 1919, è l’unica del sistema multilaterale ONU ad avere una struttura tripartita che riunisce in egual misura i rappresentanti dei governi, dei lavoratori e dei datori di lavoro dei 187 paesi membri. Inoltre, l’OIL, oltre al tripartitismo, ha la particolarità di esercitare una funzione normativa e di standard setting nel mondo del lavoro.

Sin dalla sua fondazione, l’agenzia ha sviluppato un corpus di norme internazionali del lavoro (Convenzioni e Raccomandazioni) volto a promuovere la giustizia sociale ed un’occupazione dignitosa in condizioni di equità, libertà, sicurezza e dignità, nel contesto di uno sviluppo economico in armonia con il benessere sociale.

Tra le dieci Convenzioni fondamentali dell’OIL, tutte ratificate dall’Italia, vi sono quella sulla libertà sindacale e la protezione del diritto sindacale (C87); quella sul diritto di organizzazione e di negoziazione collettiva (C98); le due sulla difesa e la promozione della salute e sicurezza sul lavoro (C155 e C187).

Il movimento sindacale e il sistema multilaterale

A livello internazionale i sindacati sostengono l’importanza della cooperazione multilaterale e della coesione nei Paesi e tra i Paesi, riconoscendo la necessità di rafforzare e riformare il sistema per far fronte alle sfide attuali e future.

In aggiunta all’OIL, l’azione sindacale si articola anche tramite la Confederazione Sindacale Internazionale (CSI), ed in particolare con il Comitato consultivo sindacale dell’OCSE (TUAC), che si relaziona con il G7 ed il G20. Entrambi i forum intergovernativi possono e devono, dal punto di vista sindacale attraverso i gruppi di engagement L7 ed L20, rilanciare l’impegno di adottare un’agenda di progresso sociale ambiziosa nell’ambito del sistema multilaterale, sostenendo al contempo il ruolo centrale dell’OIL. Il G7 2024 si terrà nel nostro paese articolandosi in diverse riunioni tecniche e politiche per poi confluire a giugno nell’appuntamento principale, il Vertice dei Leader. Tre i pilastri della presidenza italiana connessi al mondo del lavoro: invecchiamento attivo e questione demografica legate al mercato del lavoro; il ruolo e gli impatti dell’intelligenza artificiale; sviluppo competenze nel contesto delle transizioni verde e digitale. L’agenda sindacale, invece, si svilupperà intorno alla dichiarazione del gruppo L7 che organizzerà il proprio summit a Cagliari il 10-11 settembre.

Nell’attuale contesto segnato da fratture tra potenze globali e regionali, e dalle ricorrenti poli-crisi (cambiamento climatico, guerre, Covid-19, crisi energetica, inflazione, ecc.), gli sforzi multilaterali sono insufficienti per affrontare l’ingiustizia e la disuguaglianza sociale e le tensioni geopolitiche. Una forte governance globale contribuirebbe a garantire giustizia sociale, lavoro dignitoso e coesione sociale.

Dipartimento Internazionale

 

Articoli Correlati