Elezioni RSU del Pubblico impiego. Il valore della rappresentanza.
03.04.2022
Il 5, 6 e 7 aprile i lavoratori di tutti i comparti del pubblico impiego sono chiamati a eleggere le RSU. RSU è l’acronimo di “rappresentanza sindacale unitaria”, coloro che comunemente vengono definiti “i rappresentanti sindacali”.
Lavoratrici e lavoratori – persone! – che si assumono la forte e impegnativa responsabilità di rappresentare gli interessi di tutti i dipendenti di un’azienda o, in questo caso, della pubblica amministrazione.
Tutti i lavoratori dipendenti dei vari comparti del pubblico impiego, nessuno escluso, potranno partecipare alle elezioni: iscritti e non iscritti al sindacato. Circa 3 milioni di persone potranno, dunque, scegliere da chi essere rappresentati per contrastare tutte le distorsioni, arginare i problemi, superare le difficoltà che ogni giorno si presentano.
Il pubblico impiego è una macchina enorme e fondamentale per la sopravvivenza di uno Stato. È lo scheletro che muove la “cosa pubblica”, garantendo ai cittadini servizi essenziali e indispensabili.
Ospedali, scuole, università, uffici pubblici. Luoghi che spesso diamo quasi per scontati e che fanno parte della vita di ognuno di noi possono sopravvivere esclusivamente grazie al lavoro e all’impegno di chi ci lavora. Senza se. Senza ma.
E chi ci lavora, spesso, lo fa in condizioni non esattamente confortevoli. Questo si riversa sulla qualità del servizio erogato al cittadino. Una pubblica amministrazione efficace ed efficiente è fondamentale per tutti.
Se da un lato, nell’esercizio di voto politico, è innegabile una certa disaffezione al voto, lo stesso non accade nelle elezioni delle Rsu. È un momento democratico di fortissimo valore che raccoglie sempre adesioni di voto altissime, mai al di sotto del 90%.
Un segnale importante che decreta di fatto, con la scelta volontaria di milioni di lavoratrici e lavoratori, la necessità di essere rappresentati dal sindacato. Il bisogno di avere un interlocutore sempre presente, con cui parlare dei piccoli, grandi problemi e che riesca, anche grazie alla forza dell’Organizzazione, a trasformare disagi e rivendicazioni in lotte forti e, poi, in risultati concreti. Fondamentali conquiste di progresso e cambiamento.
Ogni tornata elettorale, nei luoghi di lavoro, è – dicevamo – sempre molto partecipata.
Quest’anno, poi, nel caso del pubblico impiego – come ha sottolineato anche il Segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri – lo stesso incremento delle liste presentate e dei candidati è già un importante segnale. E non solo del vigore e della passione che tutte le categorie del pubblico impiego Uil impiegano nel tutelare lavoratrici e lavoratori. È un segno notevole della necessità di rappresentanza.
Queste elezioni arrivano in un momento molto delicato per il Paese. Nel turbinio degli eventi degli ultimi due anni, c’è una grande verità: nulla è realmente come prima. Siamo in un momento di trasformazione profonda. E anche qui risiede la necessità di avere dei punti di riferimento forti: a questo compito la Uil, non è venuta meno.
I problemi della Pubblica Amministrazione sono ancora tanti. Alcuni più evidenti, altri meno.
Mancanza di personale, scarso turn over, precariato, luoghi fatiscenti, impoverimento generale, difficoltà tecnologiche, scarsa valorizzazione del lavoro, disorganizzazione strutturale. Sono solo alcune delle criticità riportate a cui è importante e necessario dare una risposta vera.
Soprattutto ora, che la pubblica amministrazione italiana ha la possibilità, grazie ai PNRR, di rinnovarsi veramente e seriamente. Superando i ritardi, orientandosi al futuro, a partire dal valore delle persone. Lavoratrici, lavoratori, ma anche cittadine e cittadini.
Le categorie del pubblico impiego della Uil ( UilPa, Uilscuola-Rua, UilFpl) questo lo sanno bene. Perché è a questo che dedicano il loro impegno quotidiano, sempre.
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