Divertimento ed energia pulita: dalla SWG3 di Glasgow un viaggio alla scoperta della Movida Green
21.11.2022
Ballare e divertirsi al ritmo di musica, con i propri amici, producendo energia pulita. Com’è possibile?
Se questo può sembrare strano o curioso, provate a fare un salto a Glasgow! Nella periferia della più popolata città scozzese, c’è una discoteca (con funzione anche di centro ricreativo), sorta in un ampio spazio industriale riconvertito, che utilizza il calore umano prodotto dalla gente per alimentare il proprio impianto di riscaldamento e condizionamento.
La discoteca in questione si chiama SWG3 ed è un locale notturno frequentato ogni anno da quasi 250mila persone, oltre che da DJ provenienti da tutto il mondo. In occasione di un evento speciale, il 6 ottobre 2022, il personale a capo del locale ha presentato il suo innovativo sistema di auto-riscaldamento e raffreddamento: Bodyheat. È un sistema alimentativo che permette all’intera struttura di essere autosufficiente in termini energetici.
Ma come funziona il meccanismo di conversione? All’interno della discoteca, presa d’assalto dai giovani nel weekend, il calore prodotto dalle persone presenti all’interno della struttura (che stiano ballando o semplicemente transitando nel locale) viene convogliato all’interno di appositi fori, disposti sul pavimento e sulle pareti, che tramite un sistema di accumulo, trasportano il calore rilasciato all’interno di appositi serbatoi sotterranei, posti a circa 150 metri di profondità. Il calore raccolto viene successivamente inoltrato alle pompe di calore, responsabili della regolazione della temperatura dell’aria del locale, che convertono il calore rilasciato in energia termica e provvedono a distribuirlo nuovamente in circolo al locale, tramite il sistema di riscaldamento e di condizionamento (in quest’ultimo caso, raffreddando l’aria raccolta, iniettando dell’acqua nebulizzata all’interno del serbatoio di raccolta).
A spiegare i dettagli dell’innovativo sistema di aerazione è stato David Townsend, il fondatore di TownRockEnergy, azienda scozzese specializzata nella consulenza energetica, con sede ad Aberdeen: Townsend afferma che “il progetto è costato 600mila sterline ed è inserito all’interno di un programma di conversione energetica sostenibile, promosso dal comune di Glasgow, al fine di ridurre l’obiettivo di zero emissioni di gas serra nell’atmosfera”; il CEO dell’azienda ha anche spiegato in che misura la musica e il tipo di ballo associato possono produrre energia termica per il locale: “Quando inizi a ballare a ritmo medio, come ad esempio sui brani dei Rolling Stones, ogni individuo può produrre fino a circa 250 W di potenza, a partire dal calore corporeo emesso dal suo corpo; in caso di un ballo più frenetico e movimentato, come nel caso della musica techno o house, il calore corporeo emesso può produrre fino a circa 500-600 W di potenza a persona”.
SGW3 di Glasgow è uno dei locali pionieri nello sfruttamento dell’energia prodotta a partire dal calore delle persone all’interno del locale, ma certamente non è la prima discoteca ad avviare iniziative per la difesa del clima e dell’ambiente di fronte all’aumento delle emissioni; tra i locali più sensibili alla riduzione delle emissioni di CO2 abbiamo il Greenhouse di New York, a pochi passi da Manhattan, una grande discoteca alimentata esclusivamente a pannelli solari, oppure il Temple NightClub di San Francisco, che ha abbandonato da alcuni anni il servizio di cocktail in bicchieri di plastica, per l’utilizzo di bicchieri biodegradabili in amido di mais, e che ha recentemente introdotto un sistema di recupero e purificazione dell’acqua piovana per alimentare l’impianto idraulico della struttura; anche il Butterfly Social Club di Chicago ha proposto un interessante iniziativa: i camerieri del locali girano per i tavoli, utilizzando delle biciclette dotate di batteria a ricarica, che si caricano in funzione del numero di metri percorsi a serata; le batterie vengono successivamente scollegate, per poi essere utilizzate come alimentatori per i DJ Set, le luci e le console.
Anche il Watt di Rotterdam, uno dei locali più frequentati della metropoli olandese, sfrutta il divertimento dei giovani per produrre energia pulita, tramite le sollecitazioni meccaniche prodotte dai movimenti della pista da ballo, che secondo il principio della piezoelettricità (ovvero la proprietà di alcuni materiali cristallini di polarizzarsi in funzione di una deformazione meccanica, accumulando una differenza di potenziale), trasformano l’energia meccanica in energia elettrica, contribuendo a quasi un terzo del fabbisogno energetico del locale.
Al di fuori delle classiche campagne di risparmio energetico e riduzione delle emissioni (in ambito lavorativo), si stanno cominciando ad affermare delle iniziative per la salvaguardia dell’ambiente e del nostro clima anche nell’industria del divertimento e della movida. Del resto, il nostro pianeta è un ecosistema sempre più fragile, sottoposto continuamente alle emissioni di gas serra e ai disastri naturali di origine antropica che lo stanno deteriorando. Le proteste ambientaliste stanno rapidamente affermando come sia ormai una necessità improrogabile, attuare delle normative internazionali più stringenti e cautelative per salvare il clima del nostro pianeta, sempre più a rischio, e da piccoli progetti come questo, possono nascere delle iniziative di scala globale, che possano permettere al pianeta, di dilatare nel tempo il punto climatico di non ritorno.
Stefano Maggio, Giovane Avanti!
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