Comprendere il fenomeno dei trend

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10.01.2023

Normalmente con il termine trend si intende la propensione di un fenomeno a modificarsi, mantenendo la propria crescita o decrescita costante nel tempo.

Un trend in economia può rappresentare un movimento importante al rialzo o al ribasso da studiare nella complessità dell’analisi di mercato.

Paradossalmente il fenomeno del trend, diventa oggi un trend stesso, in quanto nell’epoca pre-social e pre-influencer eravamo abituati ad utilizzare semplicemente la parola moda. Si, perché in fondo, per i giovani le tendenze sono da sempre identificative delle epoche, dei costumi, dei linguaggi e contraddistinguono le generazioni stesse con le proprie peculiarità e differenze.

L’elemento probabilmente da approfondire non è tanto la tendenza dei giovani a creare tendenze, ma la predisposizione moderna della ricerca sfrenata e forse meno naturale (sempre più artificiale), di provocare trend tesi ad influenzare il mondo del web e di riflesso alcuni segmenti di mercato.

Le tendenze sono fenomeni sociali e come tali vanno analizzati, ma non dobbiamo dimenticare che se pur i personaggi influenti e la pubblicità esistono da quando esistono i mass media, i social network permettono oggi potenzialmente a chiunque di diventare influencer e condizionare i trend. Un rovesciamento della piramide, non da sottovalutare, perché la tendenza può iniziare realmente dal basso e sviluppare un coinvolgimento ed una diffusione globale in tempi molto più rapidi.

Pensiamo al fenomeno del trending topic, nato con Twitter e gli hashtag, un aggregatore tematico degli argomenti più twittati del giorno o della settimana che permette di raggruppare sia i fatti di cronaca ma anche frasi, momenti televisivi, dichiarazioni politiche e avere in una sola pagina web un quadro delineato del “chiacchiericcio” del web.

In questo meccanismo è il numero di persone che interagiscono sullo stesso hashtag e sullo stesso tema, che permettono la diffusione ed eventualmente la creazione del trend del momento.

Rimane chiaro che nell’ipotesi di un’iniziativa studiata o volutamente creata per essere diffusa, la figura dell’influencer e la sua misurabile ascendenza sul pubblico ha un peso non trascurabile. Oggi nelle strategie di web marketing, si scelgono spesso più di un solo influencer per veicolare un messaggio, una tendenza differente dall’idea di testimonial a cui siamo abituati nel mondo pubblicitario.

Per questo la differenza tra un trend e una pubblicità sta proprio nel fenomeno sociale che il primo racchiude con sé. Benchè a volte goliardici, spregiudicati o cinici, i trend racchiudono delle componenti culturali che li rendono intrinsechi alla generazione che permette la loro diffusione e all’’epoca che ne ha sancito la nascita.

I trend sono un fenomeno di massa e come tali vanno analizzati, la loro diffusione è una diffusione collettiva che avviene tramite foto, post, commenti, video, stories, ed è così che nascono e si diffondono.

Se dovessimo ipotizzare una metodologia scientifica per capirne la nascita e la diffusione dovremmo parlare di Data Driven e Web Analytics, ovvero lo studio dei dati e delle statistiche generate dalle parole, gli hashtag, i temi e che, come fenomeno di massa, iniziano a diffondersi nello stesso periodo storico in tutti i versanti del web.

Questa tipologia di analisi permetterebbe di trovare quei contenuti online che generano un grande volume di conversazione (quindi di numero di topic) che possano misurare il trasporto emotivo dell’argomento, le parole chiave, la demografia di diffusione e tutte le tematiche connesse.

La diffusione di un messaggio racchiude in sé molte dinamiche affascinanti, che passano per l’intramontabile passa parola e il marketing, ma che oggi non può prescindere da una diffusione online sui canali social più diffusi, in via condizionata e non.

Nell’epoca dove non solo gli acquisti, ma anche i comportamenti sono censiti, studiati e orchestrati da algoritmi, diventa interessante immaginare cosa potrebbe generare un cortocircuito tra algoritmo digitale e comportamento reale, dove l’utente inverte la tendenza, non segue il trend ed il vero trend diventa non seguirlo: un loop (forse utopico), di cui spesso ci dimentichiamo di avere possibilità di concertazione.

Valerio Camplone

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