Case green: un obiettivo sempre più lontano a causa della riduzione dei bonus edilizi

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22.04.2023

A quanto pare la riduzione dei bonus edilizi, derivante dalle ultime scelte in materia del governo Meloni, ha già fatto registrare un impatto negativo sulle intenzioni future di ristrutturazione degli italiani. 

Lo dice chiaramente il sondaggio svolto dalla ricerca di Changes Unipol e Ipsos in base al quale risulta che solo l’8% degli italiani intervistati sarebbe disposto a effettuare opere di efficientamento energetico per adeguarsi alla direttiva Ue sulle case green.

Stiamo parlando del pacchetto di norme proposto dall’Unione Europea finalizzato a promuovere la ristrutturazione degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica. 

Gli obiettivi dell’UE e i mancati bonus edilizi

L’obiettivo del provvedimento è di agire in modo prioritario sul 15% degli edifici più energivori per ogni stato membro, collocati nella classe energetica la più bassa, la G, che in Italia interessa circa 1,8 milioni di edifici residenziali sul totale di 12 milioni, secondo l’Istat. 

Ma, nonostante ciò, quasi un intervistato su 4 (23%) ritiene che nei prossimi 12 mesi non effettuerà lavori di efficientamento energetico a causa delle minori agevolazioni. A ciò va aggiunto il dato in base al quale il 52% non è a conoscenza della classe energetica della propria abitazione. 

Un quadro non molto confortante e che non fa ben sperare in quanto alla necessità di avviare la transizione energetica e raggiungere la neutralità climatica come richiesto dall’Unione Europea.

Anche per questo i sindacati delle costruzioni di Uil e Cgil hanno promosso una grande campagna di sensibilizzazione dal titolo #FaiLaCosaBuona attraverso cui chiedono al governo, insieme ad associazioni, movimenti e comitati di quartieri, di modificare l’ultimo decreto che di fatto riduce l’accesso ai bonus edilizi eliminando la cessione del credito e lo sconto in fattura come modalità per usufruire delle detrazioni fiscali.

Possibilità che renderebbero più appetibili i bonus per i cittadini con i redditi bassi e che senza difficilmente riusciranno a utilizzarli e a fare i lavori.

Così concepita la norma svuoterà di senso l’esistenza stessa degli eco bonus nati come strumenti che dovrebbe dare a tutti, soprattutto a chi non può permetterselo, la possibilità di effettuare lavori volti a migliorare le prestazioni energetiche e a rendere più sicure le proprie abitazioni.

Bloccare la ristrutturazione 

Tutto questo finirà per bloccare la ristrutturazione di interi quartieri, proprio quelli poi che più hanno bisogno di essere riqualificati, quelli periferici e abitati da persone che non hanno possibilità di anticipare risorse per le ristrutturazioni.

Lo studio mostra infatti come negli ultimi tre anni, un italiano su cinque (21%) ha fatto lavori di efficientamento energetico e il ricorso ai bonus è stato molto diffuso (8 su 10) ma con questa nuova norma la situazione cambierà come mostra già lo studio e l’Italia difficilmente riuscirà a rispettare gli obiettivi posti dall’Unione Europea.

Forse il Governo anche su questo tema dovrebbe chiarire la sua posizione e quali azioni intende mettere in campo in tema ambientale.

Ufficio Comunicazione Feneal Uil

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