Affitti per gli studenti: si spende sempre di più

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18.10.2022

DALLA DIDATTICA A DISTANZA ALLA DIDATTICA IN PRESENZA: SI RITORNA ALLA NORMALITÀ

Da poco sono state aperte tutte le infrastrutture scolastiche post-covid, facendoci tornare ad una “ quasi normalità”, dalla didattica a distanza alla didattica in presenza, dall’uso della mascherina e della distanza di minimo 2 metri alla piena libertà, quella che tanto cercavamo da tempo.
La quotidianità che aspettavamo sta tornando ma ci sono alcuni aspetti ai quali ragazzi e genitori si erano abituati fin troppo: evitare di cercare appartamenti per gli studenti fuori sede.
In Italia il valore medio di mercato delle stanze è già alto di per sé: per una singola dovremmo spendere mediamente 440 euro, per una doppia circa 235, anche se ovviamente i prezzi cambiano di città in città. Oltretutto, i prezzi sono in continuo aumento: dal 2021 sono già aumentati di circa il 10% e non accennano a diminuire. Ma come cambia il mercato da città a città?

MILANO LA PIÙ CARA, PIÙ DI ROMA, PADOVA E FIRENZE

Come da previsioni Milano si conferma la città italiana con gli affitti più cari per gli studenti, con un prezzo medio di circa 620 euro (!) per una stanza singola e oltre trecento euro per una doppia. Un divario incolmabile con le altre città, più o meno tutte nella media: Milano è l’unica a superare la soglia dei 500 euro per le singole e dei 300 per le doppie.
Segue Roma, dove una singola costa 465 euro e una doppia 250. Curioso il caso di Padova, terza città più cara e ormai da anni polo universitario d’eccellenza: il prezzo delle singole è aumentato di oltre il 40% dal 2021 mentre quello delle doppie è sceso (come in molte altre città, confermando il trend delle stanze condivise) dell’8% fino a 177 euro, tra i più bassi d’Italia.

LA DIFFICOLTÀ DI NON TROVARE UN APPARTAMENTO

Solo chi ha provato sulla propria pelle la difficoltà di cercare una casa adatta, senza un costo mensile assai elevato e soprattutto vicino alla propria Università, sa quanto sia frustrante e faticoso.
Se lo scorso anno la disponibilità di trovare un appartamento in poco tempo, ad un prezzo onesto era aumentata quasi del 50% (dal momento in cui studenti fuori sede preferivano sfruttare la scelta della DAD), quest’anno si è verificato un aumento notevole per quanto riguarda la ricerca di una casa, paragonabile a quello pre- pandemia.
Tra le città in cui i prezzi delle singole sono aumentati di più, oltre a Padova, troviamo Milano (+20,1%), Firenze e Bologna (rispettivamente +18,5% e +16,7%), mentre per quanto riguarda le doppie le uniche città italiane ad aver alzato i prezzi sono state Modena (+21,4%), Udine (+22%), Ferrara (+10,5%) e, anche se di poco, Trento (+0,9%).

GLI ALLOGGI UNIVERSITARI: L’ALTERNATIVA PER I FUORI SEDE

Gli alloggi universitari rappresentano un’ottima opportunità per gli studenti fuori sede di contenere le spese, visto che solitamente hanno dei prezzi per gli affitti molto bassi rispetto alla media nazionale o sono concessi tramite un concorso che premia merito e capacità degli studenti meno abbienti. Anche se spesso appare come una vincita al lotto più che come un’alternativa: nel nostro paese, a fronte di oltre 800 mila fuori sede, i posti letto forniti dagli alloggi universitari sono solo 62 mila, circa l’8% di quelli che sarebbero necessari. In alcune regioni non si arriva a 10 alloggi ogni mille studenti. Nonostante con il PNRR si prevedano ingenti investimenti per aggiungere oltre 100 mila posti letto, il confronto con altri paesi – come Francia e Spagna – rimane impari.

NON SI TRATTA SOLO DI DIDATTICA IN PRESENZA MA ANCHE DI VOLER CONTINUARE A VIVERE

In Italia ci sono più 800 mila studenti fuori sede, di cui circa 6 su 10 scelgono di trasferirsi in una città universitaria per avere una certa comodità e riuscire a seguire perfettamente ogni lezione in presenza.
Se fino a qualche mese fa la maggior parte degli studenti, fuori sede e non, avrebbero sicuramente preferito la didattica a distanza per questioni di comodità, attualmente il numero di persone che sceglie di ri-approcciarsi alla quotidianità pre- pandemia è notevolmente aumentata. Non si tratta solo di voler frequentare le lezioni in presenza, ma anche di voler continuare a vivere. I giovani hanno trascorso gli ultimi anni della loro vita a studiare e frequentare le lezioni davanti ad uno schermo per ore e ore, arrivando la sera con atroci mal di testa e dolore agli occhi.

La comodità che la DAD aveva e ha tutt’ora nessuno l’ha mai messa in dubbio: chi almeno una volta non si è svegliato 5 minuti prima che iniziasse la lezione? Ma la possibilità di poter andare a fare lezione in presenza, di poter fare nuove amicizie, sfruttare ogni singolo spazio della città e soprattutto di respirare aria che non fosse solo quella della propria camera, ha certamente influito sull’aumento della richiesta di appartamenti, per continuare o iniziare finalmente a vivere a pieno il periodo universitario.

Inoltre spendere centinaia di euro solo per poter studiare lontano da casa non solo costringe le famiglie a sacrifici importanti, ma spesso necessita del connubio studio-lavoro da parte dello studente, il che lo porta ad avere meno tempo ed energie da dedicare agli studi. Non sono pochi i ragazzi e le ragazze che, non riuscendo a conciliare la formazione universitaria con un lavoro, hanno intrapreso la via dell’abbandono universitario precoce, una delle piaghe che il nostro Paese, se vuole avere un futuro, non può permettersi. Occorre dare ai giovani l’opportunità di esercitare pienamente del proprio diritto allo studio, per farlo servono investimenti e servono adesso.

È dunque necessario poter dare ad ogni studente le stesse possibilità: facilità di trovare un appartamento nelle vicinanze ad un prezzo giusto, senza doversi privare di vivere gli anni più belli della sua vita.

Aurora Erbetta, Giovane Avanti!

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