73 anni di UIL

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06.03.2023

Da 73 anni abbiamo una sola priorità: prima le persone! 

Oggi nel Centro Convegno Bruno Buozzi, inaugurata quest’anno nella nostra sede nazionale, abbiamo celebrato l’anniversario della UIL, in una sala piena di giovani. 

Nell’introduzione di questo appuntamento il Segretario organizzativo Emanuele Ronzoni, ha sottolineato che per la UIL sono 73 anni di impegno, lotte e soddisfazioni. Ma non ci fermiamo. Perché siamo un’organizzazione giovane e dinamica. Nel corso di questo incontro abbiamo colto l’occasione per presentare due dei nostri progetti che ci stanno più a cuore.

Il primo è Go Beyond, un corso di alta formazione per i nostri giovani, futuri sindacalisti.

Il secondo è il viaggio della memoria ad Auschwitz che abbiamo fatto negli anni passati, portando 100 giovani sul luogo simbolo dello sterminio.

Per spiegare questi progetti oggi abbiamo dato voce proprio ai ragazzi che hanno partecipato nelle edizioni precedenti.

Senza la preparazione che mi ha dato Go Beyond non sarei andata da nessuna parte”.

Queste le parole di Filomena che si era avvicinata alla UIL perché subiva delle ingiustizie sul posto di lavoro.

Ho deciso che avrei fatto quello che la UIL ha fatto per me e per gli altri. Ma per prendere consapevolezza serve formazione. Senza Go Beyond penso che non sarei stata utile come ho avuto l’occasione di fare”. 

Queste sono parole che fanno capire che siamo sulla strada giusta.

Per parlare dell’importanza del viaggio ad Auschwitz è poi intervenuto Adriano: 

è stato un percorso per la testa che colpisce il cuore, con cui abbiamo sentito tutta la tragedia del genocidio nazista. Anche perché Sami Modiano, superstite dell’olocausto, ci ha accompagnato per tutta l’esperienza con la delegazione UIL. Ho partecipato con grande orgoglio per la nostra organizzazione a questo progetto insieme ad altri 100 ragazzi. Non è vero che il sindacato non dà spazio ai giovani. Sono felicissimo che il viaggio riprenda, dopo lo stop della pandemia, perché è utile non solo all’attività del sindacato, ma anche a tutta la società civile che è fuori”.

“Questa è la UIL” – ha concluso il Segretario Generale, Pierpaolo Bombardieri, che ha nuovamente sottolineato l’importanza di mettere i giovani al centro. “Abbiamo pensato di aprire le nostre sedi e dare spazio e strumenti ai nostri ragazzi. Abbiamo cercato di ricreare i centri di aggregazione che c’erano una volta e oggi non ci sono più. In ogni sede, in ogni città abbiamo voluto dare un luogo fisico per incontrarsi e dibattere. Alla storia dei bamboccioni non abbiamo creduto, anzi abbiamo iniziato a riscontrare il contrario. Abbiamo incontrato giovani volenterosi con tanta voglia di cambiare”.

Così – ha proseguito Bombardieri – abbiamo potuto dare ai ragazzi l’occasione di misurarsi su temi importanti e proiettarsi verso un cambiamento attivo. 

Con lo stesso obiettivo di confronto e crescita abbiamo organizzato il viaggio ad Auschwitz, per affrontare il problema della discriminazione raziale che è più che mai attuale. Volevamo dare gli strumenti per far capire a cosa può portare la discriminazione. Vogliamo dare ai ragazzi e alle ragazze l’opportunità di farsi le loro cicatrici, fare le loro esperienze. E con lo stesso fine abbiamo organizzato UIL camp, dei giorni di confronto, scambio, dialogo tra ragazzi e ragazze di tutta Italia”.  

Il Segretario Generale ha poi parlato di disuguaglianze, del problema del lavoro precario, soprattutto per i giovani, di extratassa sugli extraprofitti e di sicurezza. 

“Nel Centro Convegni Buozzi ci sono piccoli tasselli di legno da un lato, mentre dall’altro piccoli granelli di sabbia che uniti hanno fatto un muro. Ecco noi dobbiamo, insieme, continuare a dare fastidio, a pretendere di cambiare le cose senza assecondare quel senso di rassegnazione comune che ci circonda. È nostra la responsabilità di cambiare ciò che ci circonda e possiamo farlo insieme a voi”.

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