71 Anni di ITAL UIL

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18.06.2023

“Sono lieto di comunicare di aver oggi firmato il Decreto di riconoscimento dell’Istituto di Assistenza e Tutela dei Lavoratori”.

È questo il testo, brevissimo, del telegramma che il 18 giugno del 1952, l’allora Ministro del Lavoro, Senatore, Leopoldo Rubinacci, inviò alla Uil, per comunicare il riconoscimento giuridico del nostro Patronato. Pochissime parole, ma che segnarono l’inizio di un’epoca.

Quel giorno di 71 anni fa, nasceva l’Ital. Da lì, poi, trascorsero 5 anni prima che fosse emanato il decreto che, di fatto, ratificò la creazione del Patronato, voluto e strutturato dalla Uil.

Le nostre radici

Abbiamo una nostra autonomia, dunque, una nostra identità, una nostra funzione istituzionale. Al tempo stesso, però, rivendichiamo con orgoglio le nostre radici che ci legano alla Uil, ci rendono una realtà al servizio delle persone e ci fanno impegnare per rendere fruibili i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, degli emigrati e degli immigrati.

A poche settimane dalla sua nascita, nel luglio del 1952, l’Ital aveva già svolto 8.103 pratiche. Cinque anni dopo, le pratiche erano arrivate a 154.953. Oggi, siamo in grado di approntarne oltre un milione e mezzo, offrendo tutela e assistenza su questioni e problematiche che attengono al lavoro e alla previdenza, alla salute e alla sicurezza, all’emigrazione e all’immigrazione.

Sul territorio nazionale, tutto ciò si è tradotto in una diffusione capillare della nostra presenza. I numeri sono più eloquenti di qualunque discorso: in Italia, nel 1957, si contavano 40 uffici; oggi siamo a oltre 1.300 tra sedi e recapiti.

All’estero poi, la performance è da record. Nei primi dieci anni di vita, gli uffici erano già cresciuti da una decina ad ottanta: oggi, siamo presenti, nel mondo, in 24 Paesi con circa 260 uffici e sono attivi centinaia di recapiti. Dal 2010 l’Ital è costantemente il primo Patronato all’estero.

Porte sempre aperte

Anche in piena pandemia, tra le poche porte aperte a lavoratori e pensionati ci sono state quelle delle strutture sindacali e del Patronato. C’è un dato emblematico della volontà dell’Ital di non venire meno al proprio impegno istituzionale, seppur in una condizione di oggettivo disagio. Nel 2019, gli uffici zonali erano 496; nel 2020, 501; nel 2021, 507; nel 2022 sono già 513: invece di ridurne il numero, quindi, abbiamo aperto uffici, anche mentre il virus imperversava. È stata un’opera molto apprezzata, specialmente dalle persone più deboli e più esposte a rischio che, in una fase così buia, non hanno cercato solo un aiuto tecnico e competente per affrontare e risolvere le tante questioni burocratiche, ma si sono rivolte a noi anche per avere un punto di riferimento e un’assistenza connotata da comprensione, disponibilità e umanità.

L’Ital, insomma, ha attraversato questi 71 anni di Storia sempre a testa alta e sempre con i piedi ben piantati per terra, non smettendo mai di crescere e superando sistematicamente sé stessa. Non siamo in gara con nessuno, ma siamo al servizio di tutti coloro che in noi ripongono la loro fiducia.

Parola chiave: Formazione

Tutto ciò è stato ed è possibile perché i nostri operatori sono animati da una volontà di solidarietà e di servizio, ma anche perché sono mossi dalla consapevolezza di avere strumenti e preparazione adeguati a compiere nel modo più efficace possibile tale compito. La formazione. Ecco la parola chiave, ecco la leva su cui abbiamo agito per tenere alto il nome dell’Ital e per consolidare quella reputazione e quel consenso che si sono ampiamente manifestati in tutti questi anni.

L’Ital, insomma, ha sempre cercato di rendere concretamente fruibili i diritti conquistati a favore delle lavoratrici, dei lavoratori, delle pensionate, dei pensionati e delle persone più bisognose di sostegno ed aiuto. E lo ha fatto muovendosi in piena autonomia, seppur parallelamente al percorso tracciato dalla Uil, perché è un Istituto di tutela e assistenza che si relaziona anche con le Istituzioni statali e che, proprio in questo quadro, offre un servizio per il bene dei singoli, ma nell’interesse della collettività. Un impegno che vogliamo rinnovare tutti i giorni e che ribadiamo, con particolare slancio e determinazione, in occasione di questo nostro settantunesimo anniversario.

Ufficio Comunicazione Ital nazionale

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