Giovani e pensioni: cos’è la pensione contributiva di garanzia

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Quando parliamo di pensioni il rimando immediato è alle persone adulte che hanno maturato anni e anni di contributi e che si avviano a chiudere un capitolo. Tuttavia, l’argomento è molto più articolato di così. Tocca indubbiamente le nuove generazioni, le ragazze e i ragazzi che si affacciano al mondo del lavoro. Uno spettro molto ampio di variabili quello tra presente e futuro che va preso in esame nella sua interezza. A ciò si interseca un’altra materia imprescindibile: la precarietà del lavoro. Le due cose, volenti o nolenti, viaggiano di pari passo. C’è un terzo fattore da prendere in considerazione che riguarda il calo delle nascite e contestualmente meno lavoratori attivi che versano contributi.

Una situazione dunque molto complessa, di cui nei prossimi giorni i sindacati discuteranno con il Governo. La richiesta, appunto, verte su una risoluzione concreta della precarietà contrattuale. E. ovviamente, sulla possibilità di creare una pensione contributiva di garanzia che vada ad assicurare un assegno pensionistico dignitoso.

Il rischio che si corre è che chi fa un percorso lavorativo discontinuo, potrebbe ricevere assegni pensionistici molto bassi, che non garantirebbero uno stile di vita decoroso. Come abbiamo anticipato, la questione contrattuale è strettamente correlata a quella pensionistica. La mancanza di una stabilità lavorativa e quindi economica porta inevitabile a conseguenze gravi.

La pensione contributiva di garanzia avrebbe dunque il compito di considerare e dare valore previdenziale anche i periodi di inattività lavorativa o di formazione, in modo tale da non lasciare dei veri e propri buchi durante il percorso lavorativo di una persona. Si fa riferimento a un modello previdenziale che è ormai ritenuto superato, dove il lavoro deve essere full time e indeterminato. In effetti un concetto anacronistico e non sempre plausibile se si analizza il mercato del lavoro attuale.

Se da una parte quindi l’obiettivo è lavorare sulla lungimiranza e porre delle basi perché gli assegni pensionistici siano dignitosi, dall’altra si parla di un’azione immediata che vada a regolamentare la situazione instabile che riguarda i contratti somministrati ai più giovani. In breve, l’oggi e il domani sono imprescindibili l’uno dall’altro e nel caso delle pensioni più che mai. In ballo c’è letteralmente il lavoro di una vita, anzi di tutte le vite. Quelle che stanno appena iniziando e di quelle che si portano dietro un bagaglio già ricco e importante.

 

Redazione TERZO MILLENNIO

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