La pandemia da Covid-19 ha drasticamente rivoluzionato ogni tipo interazione sociale.

Tante sono le misure di sicurezza – fondamentali – prese, ma tutte hanno avuto un forte impatto sulla socialità. Impatto che ha travolto tutti, ma se la popolazione adulta ne ha risentito fortemente, per i giovani è stato un durissimo colpo.

Già prima della pandemia stavamo vivendo una crisi mondiale della salute mentale: ritmi di lavoro e di vita troppo intensi, burnout sempre dietro l’angolo, sintomi depressivi, d’ansia e isolamento attanagliavano migliaia di giovani. Dopo la pandemia ovviamente le cose sono peggiorate: secondo la metanalisi pubblicata su Jama Pediatrics, che ha incluso 29 studi condotti su oltre 80mila giovani, un adolescente su quattro ha sintomi depressivi, uno su cinque di disturbo d’ansia. Ciò significa che i casi sono raddoppiati rispetto al periodo pre-pandemico.

La salute mentale non va sottovalutata: “influisce su come si pensa, si sente e si agisce, orientati dal benessere emotivo, psicologico e sociale.

Avere una buona salute mentale determina come gestire lo stress, fare scelte sane e come interagire con gli altri in ogni fase della vita.”, spiega il Consiglio Nazionale Giovani in un comunicato.

Ed è proprio il CNG ad attivarsi: all’ultima assemblea “GenerAzione Italia” ha infatti lanciato #WELLFARE.

Cos’è #WELLFARE?

#WELLFARE è l’osservatorio sul Ben-Essere dei giovani promosso dal CNG.

“Uno strumento per indagare lo stato della salute fisica e mentale di ragazzi e ragazze, un lavoro necessario e reso ancora più impellente dalla pandemia. L’indagine è dedicata alla salute mentale per comprendere lo stato del benessere emotivo, psicologico e sociale” spiega Francesco Marchionni, il coordinatore dell’osservatorio.

Infine il CNG aggiunge che “l’obiettivo è quello di guidare i giovani in una riflessione profonda su alcune tappe del benessere, quali quella mentale, relazionale, sociale, fisica e creativa, in particolari situazioni e circostanze specifiche”.

Anche noi di Outlook Giovani vi invitiamo a partecipare all’indagine – ovviamente tutte le risposte sono coperte da anonimato – che potrebbe aiutare non solo te, ma migliaia di ragazzi in difficoltà. Ognuno di noi, anche nel suo piccolo, può far tanto.

Partecipa allo studio compilando il questionario qui.

Riccardo Imperiosi, Giovane Avanti