Veronese: «Il Governo introduca il reato di omicidio sul lavoro»
28.10.2022
Si è concluso così, con un patteggiamento, il triste destino di Luana D’Orazio, 22 anni, madre, stritolata da un macchinario in un’azienda tessile di Montemurlo il 3 maggio del 2021.
Un destino ineluttabile. Perché era prevedibile che la manomissione del macchinario, dove lavorava Luana, presto o tardi le sarebbe stata fatale.
Un destino ingiusto. Perché la vita di Luana è stata messa in pericolo, ingiustamente, per una logica di profitto e di velocizzazione dei processi produttivi.
E anche quando la Giustizia, quella con G maiuscola, avrebbe dovuto attribuire ai responsabili della sua morte la giusta pena, così non è stato.
La giusta pena a chi non ha semplicemente deciso di manomettere l’orditoio dove Luana era addetta ma a chi ha, per questo, commesso a tutti gli effetti un reato di omicidio, sul lavoro.
Chiediamo immediatamente al Governo di introdurre nel nostro ordinamento il “reato di omicidio sul lavoro”, per chiunque, violando le norme sulla salute e sicurezza sul lavoro, causi la morte di una lavoratrice o di un lavoratore.
Roma, 28 ottobre 2022
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di Pierpaolo Bombardieri

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