Studio e Metaverso: la laurea virtuale (e non) di Edoardo simbolo del futuro

3' di lettura
Mi piace!
0%
Sono perplesso
0%
È triste
0%
Mi fa arrabbiare
0%
È fantastico!!!
0%

04.07.2022

Siamo a Torino, ma anche in Toscana e in Giappone. No, non si tratta di uno scherzo, ma della prima laurea italiana nel Metaverso. Edoardo di Pietro, toscano di nascita, ha conseguito la laurea magistrale in Comunicazione, Ict e Media al Campus Einaudi di Torino ma anche in uno spazio virtuale dove hanno potuto partecipare attivamente, seduti alle spalle del laureando durante la discussione, amici e parenti dislocati per il mondo.

Un incredibile risultato che ha portato l’opinione pubblica a un acceso dibattito. Molti si chiedono se traslare la realtà fisica in quella virtuale non svilisca il valore degli eventi più significativi della vita: altri, invece, hanno giudicato questo evento un passo straordinario nel futuro.

Ad ogni modo, Edoardo ha discusso la propria tesi di laurea sulla piattaforma Spatial.io, nella quale è stato creato uno spazio che potesse ospitare gli spettatori dell’evento. L’argomento scelto per l’elaborato non poteva che riguardare il Metaverso. Il titolo della tesi è infatti: “Tra presente e futuro: l’impatto del Metaverso sulla società. Analisi e applicazioni del caso studio Tembo su Minecraft”. Come anticipato, circa in quaranta hanno assistito alla discussione, anche Caterina, la fidanzata di Edoardo, che si trova in Giappone per motivi di studio.

È stata a tutti gli effetti una seduta tradizionale. Il 25enne ha illustrato il proprio operato ai presenti sia nello spazio fisico, sia in quello virtuale. Seduto davanti alla commissione Edoardo indossava un completo azzurro, nel Metaverso il suo avatar portava una camicia e dei jeans. Due versioni della stessa persona: due stanze un unico indimenticabile momento.

PERCHÉ UNA LAUREA NEL METAVERSO

Il giovane laureato ha informato la stampa di aver scelto questa modalità non solo perché appassionato di tecnologia, ma anche per permettere alle persone care, fisicamente lontane, di assistere a questo importante evento.

Anche il docente che ha seguito l’intero percorso, il relatore Michele Cornetto, ha sottolineato l’innovazione e la creatività di questa particolare seduta. Ai media ha riferito: “Il nostro compito è quello di cercare di studiare e guardare al futuro senza essere né apocalittici né integrali. In questo momento ci sono oltre 40 Metaversi e probabilmente ci saranno applicazioni anche nel futuro”.

In merito alla decisione del giovane Di Pietro poi ha aggiunto: “La tesi di Edoardo è uno studio per capire cosa abbiamo davanti a noi. È un momento di assoluta sperimentazione, quello che sarà lo vedremo nei prossimi 5 o 10 anni”. Inutile dire che gli occhi vigili del relatore erano presenti sia in aula sia su Spatial.io. Una storia da raccontare che, magari, fungerà da apripista per i laureandi del futuro.

Articoli Correlati