Piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza: i minori al centro

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04.02.2022

Ogni due anni, l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, predispone un piano di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva. Il V Piano nazionale infanzia e adolescenza è stato firmato nei giorni scorsi dal Presidente della Repubblica.

È chiaro che in questo momento storico, prestare attenzioni alle condizioni dei minori è di primaria importanza. Come è evidente che le misure da attuare debbano essere diversificate dai piani d’azione precedenti, per la pandemia che hanno vissuto in questi anni. Anni in cui lo stravolgimento delle routines, l’isolamento e il distanziamento sociale, il senso di incertezza per il futuro, insieme alla paura della malattia per sé e per i propri cari, hanno provocato non pochi effetti sulla vita e sulla salute mentale dei giovani (ne abbiamo parlato qui).

Il Piano è frutto di un’intensa attività di coprogettazione che ha coinvolto tutti i soggetti e gli enti partecipanti all’Osservatorio nazionale, e non solo: società civile, terzo settore e sindacati, soggetti pubblici, esperti, università. Inoltre, ha scelto un nuovo approccio: ha coinvolto direttamente i ragazzi nella progettazione.

Il Piano intende definire come garantire e dare attuazione agli impegni sanciti nella Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, attraverso politiche e interventi che toccano principalmente ambiti quali: l’educazione, l’equità e l’empowerment.

Per quanto riguarda il settore educazione, gli obiettivi generali mirano a garantire il diritto all’educazione ai bambini e alle bambine dalla nascita. Una educazione formale e non formale, come strumento essenziale per garantire il benessere, psicologico, fisico e lo sviluppo. E questo deve avvenire in sinergia fra pubblico e privato, dunque rilanciando la corresponsabilità fra scuole, studenti e famiglie.

Tra le azioni indicate, ad esempio, si citano: il potenziamento dell’accessibilità nella fascia di età 0-6, un protocollo operativo per usufruire degli spazi scolastici in orario extrascolastico e uno psicologo scolastico.

La sezione equità ha come obiettivi il contrasto alla povertà minorile, il rafforzamento delle opportunità educative per favorire l’inclusione sociale e la salvaguardia dei minori dal rischio di abusi e maltrattamenti. Tra le azioni troviamo ad esempio l’incentivazione del processo di digitalizzazione e l’individuazione di livelli essenziali per la rete di protezione e inclusione sociale.

Infine, l’area Empowerment è dedicata a coinvolgere i bambini e gli adolescenti mettendoli al centro. Costruire e rafforzare la comunità educante, programmare e valutare le politiche pubbliche, migliorare la reattività dei sistemi sanitari alle condizioni di vulnerabilità.

Seguiranno ora la fase di attuazione e il successivo monitoraggio dove continueranno a partecipare anche le ragazze e i ragazzi fra i 12 e 17 anni che hanno partecipato alle consultazioni durante la fase di elaborazione del Piano stesso.

Sinergie e collaborazioni tra Istituzioni, Sindacati, associazioni, cittadini e minori, sono l’unico modo per riuscire a individuare quali siano le politiche più mirate a sostegno dell’infanzia e dell’adolescenza, soprattutto dopo che i giovani si sono trovati ad affrontare questa pandemia.

Il documento completo potete trovarlo qui.

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