Partecipazione e rappresentanza: perché una giornata Internazionale del Parlamentarismo

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30.06.2022

Il fatto che negli Stati Uniti i singoli stati abbiano diverse leggi elettorali ha fatto sì che il suffragio femminile si sia diffuso gradualmente tra il 1869 e il 1920, quando l’estensione del suffragio divenne federale. Questo processo ha permesso all’accademico Grant Miller di paragonare i dati di diversi stati con diverse leggi elettorali, analizzando la correlazione tra suffragio femminile e spesa in politiche pubbliche a favore dell’infanzia.

Ciò che è emerso è che dove le donne ottenevano diritti politici si verificava un calo nella mortalità infantile e una facilitazione della diffusione dei medicinali recentemente scoperti. Dal momento che le campagne elettorali delle future parlamentari avevano sanità e infanzia al centro del programma, possiamo dedurre con sicurezza che tra i due fenomeni ci sia una stretta correlazione che non può essere una semplice coincidenza.

LA RICERCA DEL LUXEMBOURG INCOME STUDY DATABASE

Analogamente, una ricerca del Luxembourg Income Study Database (LIS),  mostra come i Paesi che hanno istituito da più tempo il suffragio universale completo hanno valori più bassi di disuguaglianza sul reddito disponibile, ovvero dopo la redistribuzione fiscale. Ciò che questi dati ci insegnano, è che la partecipazione politica e la maturità di una democrazia fanno la differenza per quanto riguarda la giustizia sociale.

Pertanto, per promuovere la cittadinanza attiva e migliorarne il luogo principe, il Parlamento, lassociazione internazionale di parlamentari Inter-Parliamentary Union (IPU) ha istituito il 30 giugno, anniversario della sua fondazione, la giornata Internazionale del Parlamentarismo. Con attività di divulgazione e sensibilizzazione, si punta a rafforzare responsabilità e trasparenza della politica e a stimolare la partecipazione parlamentare di donne, giovani e minoranze.

In occasione della Giornata Internazionale del Parlamentarismo 2022, l’IPU ha pubblicato il suo terzo Global Parliamentary Report, in cui viene analizzata la qualità del rapporto tra parlamento e cittadini, per suggerire spunti e miglioramenti in materia. Il report è strutturato in quattro parti: perché è importante che i parlamenti interagiscano con i cittadini; come i parlamenti interagiscono; come migliorare l’interazione e priorità strategiche per l’interazione.

IL FOCUS DELL’ANALISI

Il focus dell’analisi è sulla reciprocità del rapporto parlamento-cittadini. Da un lato si evidenzia la necessità di una buona comunicazione in termine di trasparenza sulle decisioni, utilizzo efficiente dei nuovi canali di comunicazione e istruzione nelle scuole riguardo al funzionamento del processo democratico. D’altro canto però si invita a porre attenzione anche alla comunicazione nell’altro senso, ovvero dai cittadini al Parlamento, incoraggiando l’ascolto delle istanze degli elettori e la consultazione delle loro proposte.

In sintesi, l’IPU ha segnalato alcuni elementi chiave per migliorare la qualità della partecipazione democratica, e di conseguenza sostenere il progresso sociale. Il primo è quello di prendere sul serio le nuove generazioni, da considerare come partner chiave per il dialogo e attori politici determinanti. Si mette poi in mostra la responsabilità dei legislatori nei confronti delle minoranze e dei gruppi meno rappresentati, definendo una priorità la loro inclusione nei processi parlamentari con piani d’azione ad hoc.

Oltre a giovani, migranti e categorie discriminate, il report dedica alcuni paragrafi all’utilizzo della tecnologia e all’apertura all’innovazione, intesa in senso lato, tanto tecnologico-industriale quanto relativo al modo di pensare e lavorare, suggerendo la creazione di commissioni specializzate per questi scopi, dimostrando lungimiranza e apertura. Infine, si invita alla collaborazione internazionale per la risoluzione di problemi globali, tramite non solo i governi, ma anche l’interazione comunitaria dei parlamentari del mondo, idea su cui si basa e per cui è nata nel 1889 la stessa IPU.

 

 

Matteo Celli, Testate Sul Banco

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