Macchine a guida autonoma, stampanti 3d, crispr e robot-umani: ecco l’apocalisse dell’ingegno

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01.02.2023

Cosa pensereste se vi rivelassimo che l’articolo  che state per leggere è stato scritto da un’intelligenza artificiale?

È un dubbio che da oggi si potrebbe insinuare nelle vostre menti, tutto a causa della nuova app chat GTP in grado di generare in maniera del tutto autonoma e funzionale testi coerenti, ben scritti in un’ampia gamma di stili, argomenti e lingue. Una app in grado di analizzare i problemi e trovare le soluzioni, di generare post, mail e altri contenuti. Un nuovo strumento dell’intelligenza artificiale che ha aperto un’ampia discussione che preoccupa i più scettici ed entusiasma i più fedeli alla scienza e al progresso tecnologico.

Ma facciamo un passo indietro…

Nel corso dei secoli, per poter sopravvivere, l’uomo ha dovuto affrontare con l’ingegno le sfide e le insidie che l’ambiente gli ha sempre posto, facendo dello sviluppo umano una costante evoluzione tecnologica dall’invenzione della ruota, agli aerei, passando per i robot fino ad arrivare a internet. A tale progresso ha fatto seguito anche un’evoluzione fisica, intellettiva e morale.

Ogni innovazione tecnologica ha comportato un affrancamento dal lavoro manuale, ogni invenzione e automazione ha alleviato e sottratto compiti all’essere umano, imprimendo di volta in volta mutamenti sociali ed economici. Non tutte le scoperte e le invenzioni sono state da subito comprese: molte hanno generato dubbi, paure e scetticismi.

A tal proposito è da ricordare Ned Ludd che nel ‘700 in Inghilterra distrusse una delle nascenti macchine industriali viste come usurpatrici del lavoro dell’uomo. Nacque, infatti, il movimento politico filosofico del Luddismo, contrario all’innovazione tecnologica e favorevole al massiccio impiego della manodopera operaia nella produzione industriale.

In pochi decenni, partendo dalle giuste proteste per le condizioni di lavoro disumane, si giunse ad affermare il valore dell’uomo come tale, come essere vivente con una propria personalità da sviluppare e non come macchina finalizzata alla produzione. Ne derivò inevitabilmente un dibattito che vedeva contrapposti chi dubitava della tecnologia e dell’innovazione e chi invece ritenesse lo sviluppo scientifico-tecnologico una salvezza e una via di fuga dalla schiavitù del lavoro.

Questa dualità di pensiero si protrasse per l’intero ‘900 e in termini differenti è presente tutt’oggi. Attualmente il progresso tecnologico si evolve annualmente a livello esponenziale e situazioni che sembravano solo una lontana fantasia, degna dei film di fantascienza, sono invece una realtà.

Tra le invenzioni più recenti che plasmeranno un futuro fino a ora solo immaginario, ci sono sicuramente le macchine a guida autonoma, che negli Stati Uniti sono già una realtà e stanno rendendo le strade più sicure evitando incidenti. Il rovescio della medaglia è che tutti quei lavori legati al trasporto di merci e di persone diventeranno superflui.

Restando nell’ambito della mobilità, le distanze e i tempi di spostamento saranno sensibilmente abbattuti grazie a Hyperloop, un sistema di “treni” ad altissima velocità e a conduzione autonoma. Hyperloop grazie a una tecnologia basata sulla lievitazione magnetica permette di lanciare vagoni, all’interno di appositi tubi a bassa pressione, alla velocità di 1200 Km/h. Questa tecnologia è stata già realizzata tra le città di Doha e Dubai in occasione dell’Expo 2020 e in Italia una cordata di imprenditori ha già ricevuto le autorizzazioni dal Ministero dei Trasporti per lo studio della progettazione delle infrastrutture necessarie per la realizzazione dell’opera in questione tra Roma e Milano che sarebbero quindi collegate in 30 minuti. Tutto ciò, nel tempo, abbatterà costi di trasporto e di servizio ma contemporaneamente ridurrà i posti di lavoro.

Altra innovazione che sottrae lavoro è il delivery effettuato da droni, già realtà in alcuni stati americani e del nord Europa. La flotta di droni più numerosa al mondo è attualmente detenuta da Amazon.

A coinvolgere ogni settore della produzione di beni, anche quelli alimentari, sono le stampanti 3D. Queste, perfezionate sempre di più, tra non molto saranno capaci di realizzare qualsiasi prodotto materiale, quindi, anche l’agricoltura e l’allevamento saranno stravolti, poiché con l’impiego delle cellule staminali sarà possibile stampare qualunque genere alimentare di provenienza animale o vegetale.

Meno nota, ma non meno sensazionale, è la CRISPR, una tecnologia di editing del genoma, con la quale è possibile modificare, ristrutturare e copiare sequenze di geni. Utilizzata in maniera etica e responsabile ha il potenziale per curare qualsiasi malattia genetica, compresi cancro, cecità e AIDS, depotenziando l’apporto del settore legato alla sanità e alla medicina. Interessante è anche Neuralink, un dispositivo impiantato nel cranio da un macchinario robotico che effettua tre micro fori e dota il cervello di un sistema bluethoot capace di inviare e ricevere impulsi elettrici esterni, infatti, sarà anche possibile connettere il cervello ad Internet. Per il momento sono stati presentati due impianti Neuralink, uno inserito in un maiale e un secondo in una scimmia che, con tale impianto, è riuscita a telecomandare con la mente un videogioco.

La robotica è giunta a livelli notevoli e non è lontana la presentazione di un androide da parte della Tesla. I computer quantistici sono già una realtà da diversi anni e le intelligenze artificiali hanno raggiunto uno sviluppo tale che molte di esse hanno superato con successo il famoso Test di Touring, ovvero il metodo sperimentale per il quale un essere umano non sia in grado di riconoscere la differenza tra un’intelligenza artificiale e una persona se posta a interagire con questa “al buio” e in modo alternato.

Elemento più sorprendente di tutti è che quella che è stata definita Singolarità, ossia il momento in cui la capacità cognitiva e razionale di un’intelligenza diversa da quella umana supererà la capacità di comprendere e prevedere degli esseri umani. Il momento si prevede arriverà nel 2040. Ciò significa che l’evoluzione e lo sviluppo delle “macchine” sarà slegato dall’operato umano e procederà automaticamente. Per comprenderci, la figura dell’uomo diventa completamente inutile nella relazione con le “macchine”.

Siamo di fronte ad innovazioni e nuove tecnologie che solo fino a qualche anno fa erano gli ingredienti della migliore letteratura o cinematografia fantascientifiche e che adesso invece costituiscono la nostra realtà. E se è vero che grazie ad esse si sono compiuti passi da gigante, preziosi e significativi, nella medicina, nell’industria, nei trasporti, nella comunicazione, migliorando la qualità della nostra vita e riducendo i tempi e le distanze tra gli uomini, viene da chiederci, il “futuro” sta correndo più veloce dell’uomo e della sua comunità? Di fronte alle nuove scoperte tecnologiche che sostituiscono ed occupano i ruoli, le azioni e persino il pensiero dell’uomo, che fine faremo noi, quale sarà la prossima civiltà? E ancora, chi ci darà la certezza che tutte le nuove tecnologie saranno utilizzate solo per salvaguardare e migliorare la vita dell’uomo e del pianeta?

Francesco Lamonea, Officina Civile

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