L’IA e la generazione di immagini con testi nascosti: il pericolo dei messaggi subliminali
12.11.2023
Nell’immagine qua sopra vediamo una via centrale affollata, di quella che potrebbe essere una qualsiasi città europea. In primo piano un normale gruppo di persone che passeggia tranquillamente.
Ma proviamo a socchiudere gli occhi. Ci rendiamo immediatamente conto che non è un’immagine qualsiasi, ma che al suo interno contiene una scritta nascosta, la parola “sindacato”.
Ultimamente di immagini così se ne vedono moltissime, un trend spinto soprattutto dai social che non accenna a fermarsi. Un trend che è sì simpatico, ma che nasconde un lato nascosto molto rischioso, quello dei messaggi subliminali.
Le immagini generate con IA e i testi nascosti
Negli ultimi anni ma soprattutto negli ultimi mesi, l’intelligenza artificiale ha compiuto passi da gigante nel campo della generazione di immagini. Grazie a algoritmi avanzati e all’addestramento su enormi dataset, le reti neurali sono in grado di creare rappresentazioni visive di alta qualità, il che già di per sé può essere un grande rischio per la mistificazione della realtà: come non ricordare il caso Papa-Moncler a proposito.
Una tecnologia che però non si limita semplicemente a riprodurre fedelmente oggetti o scenari esistenti, ma può anche inserire testi nascosti e messaggi subliminali all’interno delle immagini, il che apre un mondo di possibilità nel campo della comunicazione visiva: una capacità che potrebbe essere utilizzata in ambiti come la sicurezza, la crittografia o persino nell’arte contemporanea, ma anche il marketing aggressivo e le influenze politiche.
Il rischio di messaggi subliminali
L’inserimento di messaggi subliminali all’interno delle immagini ha il potenziale di influenzare sottilmente l’osservatore: anche se chi osserva non è immediatamente consapevole di tali messaggi, questi possono comunque influenzare le sue percezioni o decisioni in modo subconscio.
Non dobbiamo considerare i messaggi di questo tipo come l’unico pericolo, né delle più recenti tecnologie di massa né tantomeno della sola intelligenza artificiale. Guardiamo le piattaforme social ad esempio: vengono immessi al loro interno enormi quantità di dati personali, che poi vengono venduti “a pacchetti” alle multinazionali o a grandi compagnie di comunicazione, politica e non. Queste usano i dati acquistati per influenzare i consumi – e poi dicono che il mercato è libero e concorrenziale – o le decisioni politiche, come nel caso Cambridge Analytica. Non a caso negli ultimi mesi sembra stia imperversando una nuova guerra informatica tra gli Stati Uniti (che bandiscono TikTok, accusandolo di furto di dati e riconoscimento facciale) e la Cina (che risponde bandendo ChatGPT e sfornando TEMU, già accusata di furto di dati personali).
Anche in questi casi possiamo parlare di messaggi subliminali: concentrare l’attenzione solo su un determinato argomento o una certa narrazione, infatti, ha il preciso obiettivo di orientare le decisioni, senza che queste siano quindi realmente consapevoli. O meglio, si ha solo l’illusione della consapevolezza.
Inutile spiegare come l’intelligenza artificiale, capace di svolgere di fatto molti compiti come gli esseri umani, possa velocizzare e aggravare tutto questo. È fondamentale considerare attentamente le implicazioni etiche e garantire che questa tecnologia venga utilizzata in modo responsabile e informato.
Quali tecnologie permettono di farlo
Ma quindi se volessimo creare un’immagine con una bella scritta – o addirittura un’altra – nascosta al suo interno, come possiamo fare? Nessun problema, non servono grandi nozioni di informatica né essere esperti di intelligenza artificiale.
Il primo passo, se non si ha già un’immagine o un testo da nascondere, è crearne uno. Per farlo possiamo utilizzare delle semplici e intuitive app online come Canva o Adobe Express: dobbiamo inizialmente creare un riquadro con dimensioni a piacere, inserirci dentro una casella di testo e scaricare il tutto in formato PNG.
A questo punto utilizziamo lo strumento IllusionDiffusion sul portale HuggingFace per creare una nuova immagine con l’IA e “mixarle” entrambe (anche il testo è un’immagine) a tal punto di nasconderne una. Lo facciamo seguendo questi passaggi:
- Carichiamo la nostra immagine o scritta in PNG nel riquadro a sinistra;
- Impostiamo il livello di mimetizzazione (illusion strength) con valori ottimali intorno a 0,8 e comunque non superiori a 2;
- Indichiamo nel campo prompt quale immagine generare (tramite tecnologia di Stable Diffusion) per esempio “mountain landscape, european city, people crossing a street” o qualsiasi altra cosa ci venga in mente.
A questo punto il gioco è fatto: nel giro di pochi secondi verrà generata una nuova immagine con messaggi nascosti al suo interno. Possiamo scaricarla o ripetere queste operazioni quante volte vogliamo.
Qual è il lato etico dell’IA?
L’Intelligenza Artificiale è uno strumento potentissimo, che non potrà che crescere ancora in futuro, a tal punto da farlo sembrare distopico.
Come ogni strumento dalle grandi potenzialità, può essere utilizzato con scopi nobili o, al contrario, in modo subdolo e malvagio. Considerando anche che già di per sé queste tecnologie per essere “istruite” hanno bisogno di un lavoro umano eticamente molto discutibile (ne avevamo parlato qui).
Ma dove inizia e dove finisce l’etica dell’IA? Chiaramente non mi riferisco ad azioni come l’influenzare elezioni, mistificare notizie o più semplicemente (si fa per dire) usarla per truffe e schemi piramidali, che consideriamo ovviamente come negative. Ma, ad esempio, cosa dobbiamo pensare dell’implementazione coatta dell’IA a discapito diretto di un lavoro umano, magari anche difficilmente reintegrabile a livello occupazionale? In questo caso, anche se l’azione diretta dell’IA è eticamente accettabile, a non esserlo è il suo utilizzo.
Conclusioni
In conclusione, l’Intelligenza Artificiale ha dimostrato di possedere una straordinaria capacità nella generazione di immagini, compreso l’inserimento di testi nascosti e messaggi subliminali. Questo apre nuovi orizzonti nel campo della comunicazione visiva, ma richiede anche una riflessione etica sulla sua applicazione. Ovviamente il riferimento all’etica è da applicare ogni qual volta si utilizza uno strumento digitale, la cui potenza viene troppo spesso sottovalutata: social, web, IA in generale. Ma con la creazione delle immagini l’attenzione deve essere particolare, proprio per il lato inconscio della visualizzazione di queste – il cervello potrebbe quindi captare messaggi non visibili direttamente – e il rischio di mistificazione della realtà.
Riccardo Imperiosi, Direttore Giovane Avanti!
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