L’amore ai tempi dei social: le relazioni cambiano ma l’amore, quello reale, resta!
15.02.2023
“Quello sguardo casuale fu l’origine di un cataclisma d’amore che mezzo secolo dopo non era ancora terminato.” Questa frase tratta dal famoso romanzo di G. G. Marquez “L’amore ai tempi del colera”, sembra descrivere un concetto d’amore ormai molto lontano da quello che si sta diffondendo nel mondo del Web 3.0.
Viviamo in un’epoca in cui uno “sguardo” è stato sostituito dal “visualizzato” di una storia Instagram; un “mi piaci” si è trasformato in un like ad una foto; un “ti amo” sussurrato all’orecchio della persona amata si è ridotto ad un misero cuore o sticker su WhatsApp. Quello descritto finora è il mondo del Web 3.0, quello in cui i giovani d’oggi si trovano a vivere relazioni “virtuali”. Nonostante l’avvento di Internet e delle piattaforme social abbia apportato notevoli cambiamenti positivi all’interno della nostra società, come ad esempio la riduzione della distanza tra le persone, tanti altri effetti negativi sono scaturiti dallo sviluppo e soprattutto dall’uso che i giovani d’oggi fanno dei social.
Le relazioni 3.0 si riducono a tre elementi: immediatezza, velocità e visibilità. Se prima per conoscere una persona bisognava uscire, avvicinarsi e parlare da vicino, ad oggi la ricerca del partner è notevolmente cambiata. Facebook, Instagram e gli altri social network sono diventati una vetrina di persone diverse con cui attaccare virtualmente bottone. Difatti, il processo è molto semplice: basta andare a spiare tra i follower dei nostri amici, trovare la persona che sembra più vicina ai nostri canoni estetici, guardare il suo feed e iniziare a seguirla. Tutto ciò può avvenire in tempi molto brevi se l’interessata/o ricambia il nostro “segui”. Così si passerà dai “mi piace” ai messaggi privati, i quali daranno probabilmente inizio ad una conoscenza che sarà molto superficiale e veloce. A causa di questa velocità, se la conoscenza si trasformerà in relazione, probabilmente durerà giusto il tempo di qualche post su Instagram e si consumerà come una candela abbandonata al vento.
Molti ragazzi hanno la convinzione che, se la coppia è visibile sui social, allora il sentimento che lega le due persone è più forte. Perciò si cerca di condividere il più possibile foto e storie, anche dei momenti privati e romantici, vivendo la relazione in mondovisione.
Da qui inizia il confronto con le altre coppie: la cena al ristorante più bello, chi dimostra più amore nelle foto, la proposta di matrimonio più romantica, magari davanti alla Tour Eiffel, portando ad una catena senza fine di incertezze a causa dei paragoni con gli altri. Oggi, dimostrare al mondo quanto si è felici in coppia sembra essere diventato un dovere.
Dov’è finito il romanticismo?
I social network fanno sì che nel corso di una frequentazione vengano bruciate completamente le tappe del corteggiamento. Mentre in passato l’unico modo di comunicare con la persona amata era scrivere delle lettere o, successivamente, rubare una chiamata breve ma intensa da una cabina telefonica, ad oggi il pensiero di dover aspettare così tanto tempo per sentirla ci spaventa. Sentirsi era un evento da attendere con ansia e trepidazione: oggi questa piacevole attesa non esiste più poiché siamo in costante e continuo contatto con WhatsApp e altri mezzi di comunicazione. Tuttavia, se da una parte questa può essere considerata una delle note positive delle relazioni 2.0, perché permette di vivere meglio i rapporti a distanza, dall’altra potrebbe raffreddare il rapporto e renderlo sempre più virtuale e meno reale. Inoltre, bisogna specificare che prima il corteggiamento richiedeva molto più coraggio poiché bisognava sforzarsi per trovare delle idee per incontrare la persona interessata: si inviavano fiori, si coinvolgevano gli amici organizzando feste in casa, si creava la situazione per poter parlare e risultare simpatici e carini ai suoi occhi. Tutto ciò avveniva lontano dai riflettori e dagli schermi, era tutto più genuino e naturale. Nella realtà virtuale questa spontaneità si è persa.
Le relazioni amorose sono cambiate: ma è davvero tutta colpa della tecnologia?
Fermiamoci un momento a riflettere, siamo sicuri che sia stato l’avvento dei social a cambiare un sentimento così profondo e reale qual è l’amore? Oppure siamo noi a non riuscire più a sostenere una relazione? Nella società del mercato “usa e getta”, in cui tutto è così semplice da raggiungere e da sostituire, forse non siamo più disposti a fare i sacrifici che un rapporto duraturo nel tempo necessariamente richiede.
Un tempo c’era una fase della conoscenza in cui la persona desiderata era presente nella mente solo come fantasia, si imparava a conoscersi e a desiderarsi magari tramite la scrittura prima dell’incontro nella vita reale. Tutto procedeva molto lentamente. Al contrario, oggi, siamo abituati a vivere l’istante, ad abbandonarci alle sensazioni del momento, a vivere tutto nel qui ed ora.
Questo probabilmente è dovuto al fatto che, la facilità con cui si può entrare in connessione, e molto spesso, fare sesso anche senza incontrarsi, abbatte il desiderio. Perciò siamo abituati a vivere relazioni che si accendono e si spengono alla velocità di un clic.
Ciò non significa che l’amore romantico e puro sia scomparso, ma sicuramente è più raro e difficile da raggiungere. Per viverlo bisogna essere emotivamente pronti ad aprirsi all’altra persona, a mettersi a nudo e a non aver paura di mostrarsi fragili. Perché l’amore è questo, è spogliarsi delle proprie insicurezze con la persona capace di leggere tra le righe in modo tale da farti sentire giusta e speciale. Nonostante la continua sfiducia in cui i giovani sono gettati quotidianamente, l’amore – per quanto raro – continua e continuerà ad esistere. Si evolve lontano dagli schermi dei telefoni cellulari e dei computer, vive nella vita reale e oggi, fortunatamente, è più libero che mai. Sicuramente è un sentimento complicato, fatto non solo di baci e abbracci, ma anche di dolore e lacrime. È un sentimento per cui vale la pena intraprendere un viaggio alla scoperta di sé stessi e dell’altro: basta avere il coraggio di mettersi in gioco e scommettere sulla forza dell’amore vero e soprattutto “reale”.
Valeria Nato, Officina Civile
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