La notte di San Lorenzo: storia della notte più magica dell’estate
10.08.2023
Tutti la conosciamo, tutti la aspettiamo, spesso distesi su un prato con lo sguardo rivolto all’insù. Stiamo parlando della notte più magica di tutto il periodo estivo, quella in cui il cielo viene inondato da veloci e luminosissime stelle cadenti, con uno spettacolo unico per gli occhi (e i nostri desideri): la notte di San Lorenzo.
La data e la spiegazione scientifica
La notte di San Lorenzo cade il 10 agosto di ogni anno, in cui milioni di persone guardano il cielo in attesa della prossima stella cadente. Curiosità: perché proprio San Lorenzo? Il 10 agosto nel calendario cristiano si ricordano il santo – estremamente “popolare” nei primi secoli di vita del cristianesimo – e il suo martirio: proprio le stelle cadenti ricordano i tizzoni ardenti con cui fu trucidato sulla graticola.
In realtà quello delle stelle cadenti è un fenomeno osservabile sin dalla seconda metà di luglio, ma che va a intensificarsi proprio nei giorni intorno alla prima decina di agosto per poi raggiungere l’apice il 13. Quelle che vediamo però non sono stelle cadenti, ma meteore: durante questo periodo la Terra orbita vicino allo sciame delle Perseidi, la scia di detriti lasciata lungo il suo corso dalla cometa Swift-Tuttle. Cometa che peraltro torna a incrociare l’orbita terrestre regolarmente, fenomeno che spiega il ripetersi da millenni delle stelle cadenti estive.
All’origine del mito
Le Perseidi, come accennato poco fa, sono visibili ogni anno, nello stesso periodo, da millenni, il che ha alimentato una notevole mole di miti e leggende nel corso del tempo: ad esempio per i greci (non tutti) si trattava di scintille prodotte dal carro guidato da Fetone, il figlio di Febo che rubò il carro paterno e provocò danni e scompiglio fino a che Zeus non si vide costretto a fulminarlo, mentre gli spartani addirittura legavano ogni nove anni la sorte del proprio Re al passaggio delle stelle cadenti, una sorta di “giudizio celeste” che poteva rappresentare la fine di un regno.
O ancora, nell’antica Persia per lo zoroastrismo rappresentavano streghe e demoni in fuga, portatrici di sventura che dovevano essere ciclicamente sconfitte da un potere rappresentato dalla stella Sirio. Anche per la tradizione cinese – i cui astronomi furono tra i primi ad osservare seriamente proprio le Perseidi – si riteneva che le stelle cadenti fossero un segnale di prossima sventura.
L’antica Roma
Nell’antica Roma il mese di agosto (in onore dell’imperatore Augusto) era interamente dedicato a festeggiamenti e celebrazioni. Tra queste, proprio nei giorni del passaggio delle Perseidi, c’erano quelle dedicate a Priapo, il dio della fertilità – soprattutto maschile. Durante queste celebrazioni non solo veniva portato in trionfo il fallo del dio, ma si associava addirittura le stelle cadenti allo sperma divino che, cadendo sulla terra, fertilizzava e dava prosperità ai terreni, propiziando il raccolto.
Col Cristianesimo cambia tutto
Iniziamo col dire che San Lorenzo era uno dei santi più venerati nei primi secoli del cristianesimo, tanto che lo stesso Costantino – particolarmente devoto – edificò un piccolo oratorio sul presunto luogo del suo martirio.
Inoltre, anche l’affinità linguistica giocò un ruolo chiave, vista l’assonanza del nome del santo con quello della controparte femminile di Priapo, Laurentia. Ma, come detto, fu proprio l’interpretazione delle stelle cadenti a cambiare radicalmente: non più uno sperma divino propiziatorio e fertilizzante, ma pezzi di brace ardente che schizzano via dalla graticola sulla quale è stato martirizzato San Lorenzo.
La notte di San Lorenzo come abbiamo visto è magica e dalle radici antichissime, tanto che praticamente ogni popolo sulla Terra ha avuto credenze e interpretazioni diverse per questo insolito (ma non troppo) concentramento di stelle cadenti: da presagi di sfortuna alla guida spericolata del figlio di un dio, fino allo sperma divino e ai carboni ardenti. Una storia a dir poco variegata.
Riccardo Imperiosi, Direttore Giovane Avanti!
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