La giornata mondiale degli Oceani: un tuffo nel futuro del nostro pianeta

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08.06.2022

Oggi, 8 giugno, si celebra la quattordicesima Giornata mondiale degli Oceani. Una rassegna e un’iniziativa nata nel 2008 e promossa dall’ONU per riflettere sulla straordinaria importanza dei mari e degli oceani. Ogni anno si propone, come argomento cardine, una specifica tematica di interesse, connessa al mondo marino e alla tutela dalle sue attività antropiche.

La massa d’acqua oceanica copre circa il 75% della superficie terrestre. È culla di specie floristiche e ittiche di affascinante varietà, oltre che una grande fonte di energia e di vita per il nostro pianeta. Nonostante la ricchezza di biodiversità, l’ambiente oceanico, e in generale quello marino, sono ecosistemi estremamente fragili. E sono messi a repentaglio dal progressivo riscaldamento globale, dall’inquinamento delle acque, dalla pesca eccessiva e dallo sfruttamento di allevamenti ittici intensivi, che provocano un depauperamento della varietà di specie presenti nei mari.

OCEANI E RISCALDAMENTO GLOBALE

Il riscaldamento globale è un problema che riguarda il nostro pianeta e la nostra epoca in tutti i suoi aspetti. L’aumento delle temperature potrebbe provocare nel giro di pochi decenni la quasi completa sparizione delle calotte polari, già ridottesi eccessivamente, e il conseguente innalzamento del livello degli oceani di quasi 100 metri rispetto al livello attuale. Questo causerebbe la scomparsa di interi tratti di costa e lo sfollamento di milioni di persone che abitano nelle località costiere di tutto il mondo.

L’inquinamento marino è dovuto a innumerevoli cause, ma forse la più grave e determinante è la plastica e i prodotti che ne derivano. Ogni anno, infatti, si producono circa 450 milioni di tonnellate di plastica. Di queste, circa 8 milioni vengono gettate in mare, perché ritenuta materia di scarto nella produzione industriale e manifatturiera.

La plastica ha un processo di decomposizione estremamente lento, che può durare anche milioni di anni. Tuttavia, una percentuale di particelle di materie plastiche che si decompongono, si diffonde su tutta la superficie marina e in profondità. Causando così un rapido mutamento dell’ecosistema a livello floristico e faunistico. Si ritiene infatti che circa 700 specie di flora marina e di fauna ittica siano state influenzate dal rapido diffondersi delle materie plastiche nelle acque marine. Il che ha riscontrato, come principale problema, un mutamento dell’habitat caratteristico delle specie.

IL PROBLEMA DELLA PESCA

Un altro problema da non sottovalutare è la pesca intensiva e non controllata. Ovvero le attività di pesca non conformi alle regolamentazioni per la tutela della fauna ittica e dell’ecosistema marino, che stabiliscono le aree di pesca, le attrezzature idonee per pesca ricreativa e a fini commerciali e le imbarcazioni utilizzate per le attività di pesca.

Un’ultima grave criticità che caratterizza l’ambiente marino è la diffusione di allevamenti ittici intensivi. I pesci sono allevati e nutriti con prodotti chimici e sostanze nutritive che arrecano danno all’acqua marina delle vasche dove la fauna ittica viene allevata. I pesci vengono allevati fino alla dimensione richiesta per i mercati alimentari a grande consumo. Quando vengono infine pescati, macellati e confezionati, pronti per la distribuzione alle grandi catene di supermercati. Molto spesso però le condizioni di allevamento intensivo ed incontrollato portano allo sviluppo di malattie ed infezioni batteriche che possono colpire i pesci.

Le analisi chimiche e biochimiche, a causa della domanda elevata dei consumatori, si svolgono approssimativamente e questo comporta la diffusione sul mercato di numerosi lotti di pesce confezionato che presenta batteri al suo interno. In caso di ingerimento, il pesce crudo, o non adeguatamente controllato biologicamente prima del suo confezionamento, può provocare gravi infezioni batteriche. L’Anisakis, ad esempio, è diffuso nel pesce crudo usato per la preparazione del sushi.

GIORNATA MONDIALE DEGLI OCEANI: LE INIZIATIVE

L’ambiente marino ed oceanico è dunque una delle sfide più importanti che coinvolgerà le generazioni future; il tema principale della Giornata mondiale degli Oceani 2022 è “Oceano: vita e mezzo di vita”, e in tale circostanza verrà posta l’attenzione sulla pesca sostenibile.

Una delle iniziative più interessanti per il richiamo alla sensibilità della Giornata mondiale degli Oceani verrà presentata a Milano, in occasione della Milano Design Week, dove MSC (Marine Stepward Council). In tale contesto illustrerà, in collaborazione con Findus (nota azienda italiana attiva nella produzione e nel confezionamento di pesce surgelato), uno studio dedicato alle modalità di salvaguardia della qualità biochimica dell’acqua ai fini della salute dell’ecosistema marino. Ciò in modo da garantire una pesca sostenibile, a chilometro zero e con la riduzione significativa di sostanze inquinanti nell’ecosistema marino.

L’azione proposta potrebbe portare in pochi anni ad una pesca più attenta alle normative di tutela ambientale. Con benefici per l’ecosistema marino e per la qualità dell’acqua, oltre che indubbi vantaggi e maggiore qualità dei prodotti ittici per i consumatori.

WEBINAR CTS AMBIENTE MARINO CNBA

Un’altra iniziativa interessante per ricordare l’importanza e il ruolo chiave della Giornata mondiale degli Oceani è un webinar online, proposto dal CTS Ambiente Marino del CNBA (Coordinamento Nazionale dei Biologi Ambientali). L’evento vedrà la presenza di numerosi esperti in ambito nazionale. Tra questi: l’ecologo marino e ricercatore del CNR Franco Andaloro, Adriana Giangrande, professoressa associata di biologia marina e zoologia dell’Università del Salento e Leonardo Tunesi dell’ISPRA (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Si affronteranno numerosi temi. Quali? La tutela dell’ambiente marino e delle coste, la sfruttamento energetico e sostenibile dell’acqua marina e le iniziative di pesca sostenibile.

L’appuntamento con la quattordicesima Giornata mondiale degli Oceani, quindi, è fissato per oggi, 8 Giugno, per riflettere, oggi più che mai, sull’importanza della preservazione e della conservazione dell’ambiente marino e della fauna ittica per le future generazioni.

 

Stefano Maggio

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