ISOLE EOLIE – LE PERLE IRREQUIETE DEL MEDITERRANEO
29.06.2023
Nel Mar Tirreno meridionale, incastonate tra la Calabria e la Sicilia, fanno capolino 7 isole, ognuna diversa per composizione e forma, ma accomunate dalla stessa origine. Sono isole vulcaniche, formatesi a partire da 1 milione di anni fa, e prendono il nome da un dio, quello greco dei venti, Eolo, che, nell’Odissea, donò ad Ulisse un otre contenente tutti i venti utili per la navigazione.
Sono le Isole Eolie, un arcipelago che si trova a 12 miglia nautiche dal promontorio di Milazzo, conosciuto in tutto il mondo per i fenomeni geologici che lo caratterizzano e il blu intenso delle sue acque.
La loro straordinaria natura, la limpidezza delle sue acque e gli insoliti fenomeni geologici che le caratterizzano, le rendono una delle mete più affascinanti e imperdibili della Sicilia e del nostro paese. Dal 2000 sono patrimonio mondiale dell’Umanità, riconosciuto dall’Unesco, un giusto riconoscimento per l’incredibile varietà di paesaggi, terrestri e marini, che ospitano.
Vulcano
La più vicina all’isola madre, la Sicilia, è Vulcano, un’isola dove il verde si confonde con il colore bruno del profilo del vulcano, che, ancora attivo, è allo stesso tempo minaccia e risorsa per gli abitanti. A poca distanza dal porto, c’è una pozza di acque e fanghi sulfurei, che possiedono proprietà lenitive per la pelle, e una spiaggia dall’inconfondibile sabbia nera, di origine vulcanica, una caratteristica che si ritrova in molte altre spiagge dell’arcipelago. In antichità si riteneva addirittura che il vulcano di quest’isola fosse la dimora di Efesto, il fabbro degli dèi del pantheon greco. Ad oggi il fascino mitologico è stato sostituito da quello paesaggistico. Salendo sulla vetta del piccolo vulcano, alto circa 350 metri, è possibile, infatti, vedere un panorama unico dell’intero arcipelago delle Eolie.
Un piccolo braccio di mare separa la propaggine settentrionale di Vulcano, la penisola di Vulcanello, con l’isola più grande dell’arcipelago, nonché la più popolata, Lipari. A differenza di Vulcano, non ha fenomeni geologici così appariscenti ed inconfondibili, ma è nota in tutto il mondo per la presenza dei famosi faraglioni, due spuntoni di roccia che si ergono dal mare e presso cui è possibile effettuare delle meravigliose immersioni alla scoperta dei fondali ricchi di biodiversità. Un’altra grande attrazione turistica di Lipari si trova nel nord dell’isola: è una cava di pomice, da cui, un tempo, si estraeva questa preziosa pietra, utile per applicazioni cosmetiche ed edilizie. L’attività di estrazione di questo materiale ha generato anche una spiaggia, dall’inconfondibile colore bianco, con acque cristalline assolutamente atipiche per un arcipelago vulcanico.
Salina
A poca distanza da Lipari, si trova Salina, un’isola rigogliosa, in cui domina una vegetazione a tratti incontaminata. Il suo nome deriva dalla presenza, nell’area sud-orientale della penisola, di una pozza d’acqua salmastra, da dove si estraeva il sale.
Qui si trovano i due rilievi più alti dell’intero arcipelago, gli antichi vulcani “Monte dei Porri”, di 860 metri e “Fossa delle Felci”, di 960 metri sul livello del mare. Un prodotto assolutamente tipico di questa isola è il famoso cappero eoliano, esportato in tutto il mondo; l’agricoltura è il vero motore dell’economia isolana, in quanto Salina, a differenza delle altre isole dell’arcipelago, possiede acque e falde interne, fondamentali per la lavorazione dell’uva, necessaria per la produzione di un pregiato vino dal sapore dolce e delicato, la “Malvasia delle Lipari”.
L’isola di Salina è stata anche set di un celebre film di Massimo Troisi, il “Postino”. Alcune scene, infatti, sono state ambientate presso il piccolo centro di Pollara, una frazione nel sud-ovest dell’isola, sulle rive di una baia, caratterizzata dalla presenza di un isolotto, lo scoglio Faraglione.
L’arcipelago eoliano, arrivati a Salina, si divide in due rami: quello orientale, dove fanno capolino le celebri isole di Panarea e Stromboli, e quello occidentale dove si ergono dal mare le meno conosciute isole di Filicudi e Alicudi.
Panarea
Muovendoci verso est, incontriamo l’isola di Panarea, la più piccola e la più antica dell’arcipelago, ma, allo stesso tempo, la più mondana e ricercata: è un piccolo paradiso per chi ama il mare ed il divertimento. Una delle sue più celebri attrazioni è cala “Junco”, una baia che prende il nome dall’omonima pianta utilizzata per fare le nasse, gabbie ancora oggi utilizzate dai pescatori nella loro attività. È una baia dai fondali ricchi di vita e di colori, che si sposano alla perfezione con il colore bianco candido delle case dell’isola, piacevole da girare a piedi, silenziosa di giorno e rumorosa di notte.
Spostandoci ancora di più verso est, incontriamo una foresta di piccoli scogli, dai nomi iconici ed ambigui (Basiluzzo, Liscabianca, Liscanera, Dattilo, Spinazzola), che sono i resti di un’antica isola, sprofondata nelle acque circa 300 mila anni fa.
Stromboli
Aldilà, si erge maestoso il cono vulcanico di Stromboli, la più conosciuta, la più affascinante e irrequieta delle isole Eolie. A differenza dell’isola di Vulcano, Stromboli è un vulcano con una continua e cadenzata attività eruttiva, visibile nella parte settentrionale dell’isola. Lì, nel corso di migliaia di anni, la colata dei materiali vulcanici dal cono principale, che supera i 900 metri di altezza, ha formato una parete a strapiombo sul mare, detta “Sciara del Fuoco”, da cui, durante l’attività costante ed impetuosa del vulcano, si riversano in mare tonnellate di roccia e materiali vulcanici.
L’isola di Stromboli è dominata dal profilo del vulcano ed è geograficamente divisa in due centri abitanti. Il porto si trova nella contrada di San Vincenzo, mentre dalla parte diametralmente opposta, completamente separata ed irraggiungibile dal nucleo abitato principale, c’è Ginostra, una piccolissima frazione di circa 40 abitanti, raggiungibile solo tramite un attracco a distanza dal piccolissimo porticciolo del paese, detto “Pirtuso” (pertugio, buco – nel dialetto locale), che è, attualmente, la più piccola base di attracco al mondo. D’inverno, nei giorni di mareggiata, la popolazione locale, di appena 30 abitanti, che vive senza televisione, senza connessione internet e che ha solo da poco visto l’introduzione della corrente elettrica e della luce nelle proprie abitazioni, è completamente isolata, e solo la piccola base aerea a poca distanza dal centro abitato può rappresentare la via di salvezza.
Dalla parte diametralmente opposta dell’arcipelago, infine, ci sono le due isole meno conosciute, ma non per questo meno affascinanti. Filicudi è un’isola piccola, ma graziosa, dominata dal profilo del monte Fossa delle Felci, e caratterizzata dal promontorio di Capo Graziano, una lingua di terra dove si trovano i resti del primo centro abitato delle Isole Eolie, risalente al Neolitico. Anche Filicudi, come Lipari, possiede il suo faraglione, lo scoglio della Canna, uno spuntone di roccia a conformazione verticale, che si trova non distante da un’altra grande attrazione dell’isola, la grotta del Bue Marino, una piccola grotta animata da bellissime acque cristalline.
Infine, eccoci ad Alicudi, l’isola più aspra e selvaggia. A differenza di tutte le altre isole, dove sono presenti, anche solo in minima parte, strade asfaltate, ad Alicudi ci sono solo mulattieri e sentieri di montagna, che si inerpicano lungo i pendii di questo piccolo cono vulcanico inattivo. Inoltre, in molte case di Alicudi, non arrivano né acqua corrente, né corrente elettrica, ed i suoi unici servizi sono un centro postale, una boutique di alimentari, un bar-ristorante e qualche albergo. La sua lontananza e la sua semplicità ne fanno un luogo ideale per chi ama la calma, la pace e la solitudine.
Ognuna di queste sette isole ha una caratteristica peculiare, che la rende speciale. Alcune di esse sono adatte per una vita mondana e spensierata, altre per un’esistenza più avventurosa e selvaggia, ma la bellezza dei paesaggi, la limpidezza del loro mare e le grandi sorprese che offrono sono le caratteristiche che le accomunano, e che fanno innamorare i milioni di turisti, che ogni anno, accorrono a visitarle da tutto il mondo.
Stefano Maggio, Giovane Avanti!
Articoli Correlati
L'Appunto
di Pierpaolo Bombardieri
16.11.2023Categorie
I Più Letti
La quattordicesima mensilità (o tecnicamente “somma aggiuntiva”) è una prestazione che l’INPS eroga d’ufficio ogni anno, solitamente nel mese...
L’Estratto Conto Certificativo (ECOCERT/ECOMAR) è un documento che attesta i contributi che un lavoratore ha versato durante la sua...