Il distretto tessile di Prato tra crisi e rilancio
12.11.2024
Quali opportunità per i giovani?
Il distretto tessile di Prato, da sempre una delle principali realtà industriali italiane e fondamentale per il tessuto produttivo toscano, sta vivendo una fase complessa. La crisi attuale, non più ciclica ma strutturale, caratterizzata da una significativa riduzione degli ordini e da un forte incremento delle richieste di cassa integrazione (Prato è la 12esima provincia italiana per numero di ore di cassa integrazione, nel I semestre di quest’anno sono aumentate di circa il 20%), ha messo a dura prova il settore. In un momento di difficoltà come questo, un rilancio non può attendere, con tutti gli attori chiamati a fare la propria parte.
L’impresa del territorio deve quindi puntare sul rilancio del settore, rendendolo più attrattivo per le nuove generazioni. In questo contesto, emerge l’importanza del progetto “È di moda il mio futuro”, promosso da Confindustria Toscana Nord, che giunge quest’anno all’ottava edizione. Un’iniziativa rivolta agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado con l’obiettivo di avvicinarli al mondo del tessile, proponendo quest’ultimo come una valida opportunità professionale.
Investire nella formazione per colmare il gap generazionale
Una delle sfide principali che il distretto pratese deve affrontare è il problema del ricambio generazionale. I dati evidenziano infatti una popolazione lavorativa in fase di invecchiamento: a Prato, il 27% dei dipendenti del settore tessile ha più di 55 anni e il 10% supera i 60, mentre i lavoratori under 34 rappresentano solo il 21% del totale, uno su cinque.
Uno squilibrio che mette in evidenza la necessità di attrarre nuove leve, non solo per garantire continuità nel settore, ma anche per portare un rinnovamento nelle competenze e nelle prospettive del lavoro tessile.
Per questo motivo è importante orientare i giovani verso il mondo della moda non solo per le prospettive di carriera, ma anche per la qualità delle opportunità professionali offerte, con contratti a tempo indeterminato, retribuzioni giuste e tutte le tutele del caso.
Come rendere il settore più attraente e accessibile ai giovani? Servono percorsi di formazione mirati che sappiano parlare alle nuove generazioni e metterle in contatto con un ambiente di lavoro moderno e ricco di opportunità, oltre ai diversi percorsi ITS, molto efficaci ma ancora poco conosciuti.
In questo contesto, i programmi formativi possono davvero fare la differenza, non solo fornendo le competenze tecniche necessarie ma anche aprendo nuove strade creative. L’obiettivo è creare un tessuto di giovani talenti che portino innovazione e passione per garantire la crescita di questo settore.
Le sfide e le esigenze del distretto
Nonostante le difficoltà, il distretto tessile di Prato dimostra una certa capacità di adattamento e una volontà di evolversi. I dati del terzo trimestre del 2024 resi da Confindustria Toscana Nord indicano una contrazione della produzione inferiore al 10%, un risultato che rispecchia il rallentamento globale. Infatti, se i filati hanno mostrato una performance relativamente migliore, il comparto tessile vero e proprio sta affrontando diversi ostacoli, riflettendo le sfide che il settore sta vivendo su scala internazionale.
Anche l’export ha registrato un calo significativo, registrando un -10,8% nel primo semestre del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si osserva inoltre un cambiamento strutturale nel distretto, evidenziato dalla crescita delle società di capitale, che aumentano dello 0,5% rispetto al 2023. Mentre le piccole imprese, come le società di persone e le ditte individuali, sono in diminuzione, rispettivamente del 3,4% e dell’1,3%. Tuttavia, per soddisfare le attuali esigenze di produzione, il distretto richiede almeno 500 nuove assunzioni a breve termine.
Innovazione e sostenibilità le parole chiave
Per assicurare un futuro al settore tessile di Prato, è fondamentale puntare su innovazione e sostenibilità, temi sempre più rilevanti per l’industria a livello globale. Le imprese devono adattarsi non solo alle nuove dinamiche di mercato, ma anche alle aspettative crescenti dei consumatori in materia di etica e responsabilità ambientale. In quest’ottica, la formazione dei giovani non dovrebbe limitarsi agli aspetti tecnici della produzione, ma includere competenze legate alla gestione sostenibile delle risorse, al design ecologico e alle nuove tecnologie digitali applicate al tessile.
In sostanza il progetto “È di moda il mio futuro” non rappresenta solo un’opportunità per gli studenti di scoprire le potenzialità del settore, ma anche un’occasione per le aziende di investire nel capitale umano e assicurarsi un ricambio generazionale che garantisca continuità e crescita. La sfida per il distretto sarà quella di continuare a evolversi, accogliendo le nuove generazioni e preparandole ad affrontare un mercato in trasformazione, in cui l’innovazione e la sostenibilità saranno sempre più determinanti per il successo.
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