Nasce “Hugs Not Drugs”, l’app contro l’uso di droga tra i minori 

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23.05.2023

Anche la tecnologia a sostegno della lotta alle tossicodipendenze, soprattutto quelle giovanili: arriva Hugs Not Drugs, la nuova applicazione lanciata dal MOIGE (Movimento Italiano Genitori) in collaborazione con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA), un ufficio interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno.

L’accordo

Il progetto nasce da una collaborazione tra più fronti: la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Interno e la società civile, nella parte già citata del MOIGE. Il tutto parte dall’Accordo di collaborazione interistituzionale, e relativo progetto esecutivo ICARUS, sottoscritto tra la stessa Direzione Antidroga e il Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri. 

L’App Hugs Not Drugs

La parola d’ordine è informazione. Almeno questo è l’obiettivo principale dell’app: fornire un’informazione consapevole a ragazzi, genitori e docenti, attraverso dati scientifici, schede, video e altro (persino un test di autovalutazione finale) materiale capace di contrastare i luoghi comuni e le tante “leggende” – ovviamente infondate – che corrono per le strade o per le vie del web. L’interfaccia sarà semplice e intuitiva, a portata di mano dei giovani.

Non solo informazione, anche la possibilità di chiedere aiuto rientra tra le prerogative dell’applicazione: sarà infatti possibile consultare un elenco aggiornato e geolocalizzato, su tutto il territorio nazionale, delle comunità terapeutiche e dei SerD (Servizi per le Dipendenze) e la possibilità di inviare, in caso di necessità, una richiesta di aiuto che sarà gestita da personale esperto. L’app è già disponibile su Play Store ed Apple Store per i sistemi Android e iOS. 

La presentazione

A margine della presentazione del progetto è intervenuto anche il Direttore centrale per i

Servizi Antidroga, il Generale Antonino Maggiore: “Rendere i giovani più consapevoli degli effetti delle droghe sulla loro salute e delle conseguenze legali connesse al loro utilizzo può rappresentare un efficace fattore preventivo, dissuasivo e di protezione”. Anche il Direttore generale del MOIGE, Antonio Affinita, era presente: “Purtroppo, siamo di fronte ad una vera e propria emergenza. L’utilizzo di sostanze proibite tra i minori è sempre più diffuso […] Spesso i ragazzi si avvicinano alle droghe senza comprenderne davvero i rischi, per desiderio di accettazione, per noia o per ribellione. Renderli consapevoli dei rischi reali che corrono può aiutarci a fermare questo fenomeno. Abbiamo scelto di lanciare quest’app perché sappiamo essere uno strumento familiare ai giovani. Vogliamo usare linguaggi a loro chiari e familiari, parlare la loro lingua, per avvicinarli in modo consapevole al problema”.

Un progetto importante, che non può e non deve passare inosservato. La lotta alle tossicodipendenze nella società di oggi diventa sempre più importante, visti i numeri di questo nefasto fenomeno (si parla di circa 621 mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni che hanno assunto almeno una volta nella vita sostanze illegali – dati 2021, n.d.r.) e la crescente semplicità delle compravendite, anche grazie alle comunicazioni digitali. Un progetto che però non può neanche fare giovanilismo forzato – rischiando di ottenere l’effetto opposto, allontanando i giovani da questo tipo di prevenzione – o contribuire a diffondere inesattezze scientifiche: non sarebbe la prima volta che il Ministero incappa in questo genere di errori.

Grandi rischi, ma anche grandi opportunità di fare qualcosa di concreto per le nuove generazioni. Il futuro ci dirà come è andata.

Riccardo Imperiosi, Direttore Giovane Avanti!

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