Google Maps diventa più inclusivo: è Roma la prima città italiana a beneficiare delle nuove mappe dettagliate
17.01.2022
Da quando Google Maps ha fatto la propria comparsa, nella prima versione del 2005, il mondo ha capito che, presto o tardi, si sarebbero accantonate e riposte in un cassetto le mappe cartacee.
Oggi, a distanza di oltre quindici anni, nessuna strada è più un mistero: ci si può spostare virtualmente verso ogni città o paesino che sia. Si ha accesso a centinaia di informazioni che riguardano gli orari di apertura e chiusura di un’attività. Oppure si può sapere in anticipo, prima ancora di uscire di casa, quali mezzi pubblici preferire per un determinato spostamento.
Insomma, uno strumento di cui non si può più fare a meno. Recentemente, è stato generato un update dell’app che ha reso le carte geografiche digitali molto più dettagliate e la prima città italiana a beneficiare di questa evoluzione è la Capitale.
Durante gli ultimi due anni di pandemia, in molti hanno riscoperto una mobilità green, tra monopattini elettrici e biciclette. Ecco perché Google Maps ha scelto di offrire nuovi indicatori per i fruitori, ovvero: presenza di piste ciclabili, attraversamenti pedonali, visualizzazione delle pendenze e la presenza di isole pedonali.
Una risorsa davvero utilissima per chi ha necessità di pianificare spostamenti, ma anche per chi deve fornire indicazioni. Nello specifico: il gestore di un’attività commerciale, ad esempio, può ampliare le possibilità di essere cercato e raggiunto da un utente fornendo maggiori informazioni sulla strada in cui si trova e sui percorsi più agili per raggiungerlo.
C’è un altro motivo per apprezzare questo aggiornamento. La segnalazione di pendenze e passaggi pedonali corre in aiuto anche di chi si muove con una sedia a rotelle o di chi porta con sé un passeggino. Dunque questo update non è solo minuzioso, ma anche più inclusivo.
Tra i servizi offerti da Google, Maps è uno di quelli che più ha fatto innamorare gli utenti. In parte perché semplifica la quotidianità e in parte perché trasmette sicurezza. In qualche modo, sempre se forniti di una connessione stabile, è impossibile perdersi o sbagliare strada.
Certo, i nostalgici, al contrario, avvertiranno un senso di smarrimento. Il non dover più chiedere informazioni ai passanti e con questo instaurare nuovi rapporti, anche se momentanei, determina un vuoto nella socialità. D’altra parte si tratta di una prerogativa del processo di digitalizzazione: più servizi, meno contatto umano. La soluzione è imparare a far convivere le due cose, in modo che una non possa escludere l’altra.
Redazione TERZO MILLENNIO
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