Giornata Internazionale dell’educazione

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24.01.2023

La Giornata Internazionale dell’educazione – proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite attraverso la Risoluzione 73/25 – viene celebrata ogni 24 gennaio. Una ricorrenza istituita nel 2018 per onorare il ruolo dell’istruzione, ponendosi l’obiettivo di ribadire il suo ruolo cruciale nella formazione dell’individuo come diritto fondamentale. La sfida centrale rimane affrontare e risolvere il problema della mancanza di accesso all’istruzione a livello globale. Questo perché l’istruzione è da sempre il motore principale dell’ascensore sociale, quello che offre a bambini e bambine una solida occasione per uscire dalla povertà.

L’accesso all’istruzione

Secondo i dati di UNICEF, ad oggi più di un miliardo di bambini possono permettersi di frequentare la scuola. Questa è decisamente una buona notizia, visto che si tratta del numero più alto della storia. Infatti, circa l’87% dei bambini ha accesso all’istruzione primaria, anche se il numero degli emarginati da questo conteggio è enorme: nei paesi più poveri l’inaccessibilità all’educazione primaria coinvolge un/a bambino/a su quattro. Vivere in aree rurali, l’appartenenza a minoranze etniche, la presenza di una condizione di disabilità o il semplice fatto di essere donna sono fattori che spesso si traducono nell’essere lasciati indietro a scuola. Anche per quanto riguarda le competenze possiamo dire lo stesso: 617 milioni di bambini e adolescenti in tutto il mondo non sono in grado di raggiungere livelli minimi di competenza in lettura e matematica, anche se due terzi di loro frequenta la scuola. Garantire l’istruzione è il primo passo, garantirne una di qualità ed effettivamente accessibile a tutti è l’obiettivo.

L’educazione delle donne

In molti paesi, soprattutto quelli più poveri, più instabili e autocratici, l’educazione delle giovani donne è ancora un miraggio. Per quanto riguarda l’accesso all’istruzione, sono soprattutto le bambine ad essere emarginate: 130 milioni di ragazze – di cui circa 30 dovrebbero frequentare le elementari e circa 100 le medie – non frequentano la scuola e 63 milioni non hanno mai avuto accesso ad alcun tipo di istruzione. Addirittura, 100 milioni di ragazze e giovani donne nei paesi in via di sviluppo non sanno leggere né scrivere. Eppure, vista la condizione di inferiorità – dal punto di vista remunerativo e non solo – che purtroppo coinvolge ancora il genere femminile nel mondo, l’istruzione sarebbe un’opportunità fondamentale: un anno aggiuntivo di istruzione secondaria rappresenta un aumento del reddito delle ragazze nella loro età adulta di un 10-20%.

Addirittura nei paesi più poveri, nei quali spesso l’educazione alle donne è preclusa o insufficiente, l’istruzione rappresenterebbe uno strumento efficace contro la mortalità infantile: è dimostrato che ogni anno in più di istruzione della madre riduce la possibilità di mortalità infantile dei suoi figli tra il 5% e il 10%.

Come ha dichiarato il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres, “l’istruzione è la base delle società, dell’economia e del potenziale di ogni persona. […] Dobbiamo creare sistemi educativi che possano sostenere società eque, economie dinamiche e permettere a tutti gli studenti del mondo di sognare senza limiti.” Niente di più corretto. Come giusta è l’osservazione sulle voci di spesa nei bilanci degli stati: “Mi ha sempre sconvolto il fatto che in molte politiche governative e negli strumenti di cooperazione internazionale veniva data così poca priorità all’educazione. Il tema della Giornata Internazionale dell’Educazione di quest’anno ci ricorda che “per investire nelle persone, dare priorità all’istruzione”. Investire è fondamentale per raggiungere l’Obiettivo per lo Sviluppo Sostenibile 4 (Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti, n.d.r.).”

Un’istruzione di qualità, inclusiva ed equa si crea attraverso gli investimenti nel sistema scolastico generale e nella valorizzazione del personale della scuola. Questa è la direzione giusta per costruire una società dove i bambini e i giovani di oggi saranno i protagonisti del futuro che verrà.

Riccardo Imperiosi, Direttore Giovane Avanti!

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