Giornata Internazionale della Solidarietà

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20.12.2022

La solidarietà è uno dei valori fondamentali e universali che dovrebbero essere alla base delle relazioni tra i popoli. Lo dicono le stesse Nazioni Unite nella risoluzione 60/209 del 2005 con cui si istituisce la Giornata Internazionale della Solidarietà Umana, da celebrare il 20 dicembre di ogni anno, la stessa data in cui tre anni prima fu istituito il Fondo di Solidarietà internazionale per cancellare la povertà e aiutare gli Stati in via di sviluppo. Ancora oggi sconfiggere la povertà nel mondo è il primo degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

La povertà nel mondo

Guerre, pandemie, sfruttamento, crisi climatica. A pagarne le spese sono soprattutto i Paesi a Sud del mondo, quelli storicamente più instabili – e perciò più inclini a conflitti o guerre civili -, più poveri, più esposti a eventi meteorologici causati dal sovrasfruttamento delle risorse umane e inquinamento eccessivo. Sulla base dei dati raccolti dalla Banca Mondiale, la povertà estrema è dettata da una soglia minima di 1,90 $ al giorno, ovvero il compenso con il quale sono costrette a vivere più di 670 milioni di persone in tutto il mondo, prevalentemente concentrate in Africa (32% della popolazione), America Latina e Oceania (entrambe 7%). Un numero totale che rappresenta oggi il 9,2% della popolazione globale: negli ultimi 40 anni c’è stato un enorme miglioramento, visto che nel 1981 la percentuale di persone nel mondo che vivevano al di sotto della soglia di povertà era il 43%.

L’Agenda 2030 ONU

Come detto, l’ONU continua a lavorare per eliminare la povertà nel mondo. Proprio su questo si concentra il primo obiettivo dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, firmata dall’ONU nel 2015 con la volontà di far fronte a diverse ed importanti problematiche presenti in tutto il mondo attraverso diciassette obiettivi. Tra i propositi contenuti nel primo obiettivo troviamo il dimezzare il numero di poveri nel mondo, garantire beni e servizi primari e uguali opportunità di accedere alle risorse economiche a tutta la popolazione globale, fornire mezzi e risorse adeguati ad aiutare i paesi meno sviluppati o in via di sviluppo. Inoltre i protagonisti degli altri obiettivi sono comunque conseguenze dirette alla povertà, come sconfiggere la fame, assicurare salute e servizi igienico-sanitari di qualità, fornire un adeguato livello di istruzione oppure dare la possibilità di avere un lavoro dignitoso.

Il volontariato

Non sempre però le istituzioni arrivano ovunque, sia per scelta o impossibilità. Ed è qui che entrano in gioco i veri protagonisti della solidarietà nel mondo, ovvero i milioni di volontari che si adoperano senza alcun compenso – se non in alcuni casi di rimborsi o simili – per aiutare tutti i paesi più in crisi, quelli in via di sviluppo o dilaniati da conflitti terribili. Volontari che talvolta rischiano la vita solo ed esclusivamente per l’amore verso il prossimo. Le associazioni sono tantissime: da Medici Senza Frontiere, offre assistenza medica ai più bisognosi, ad Amnesty, impegnata nella difesa dei diritti umani soprattutto in tutti quei paesi dove sono più a rischio per totalitarismi o situazioni sociali critiche, ma anche Save the Children, attiva per migliorare la vita ai bambini e salvarli da povertà, leva militare precoce o lavoro minorile, il WWF, impeganto nella salvaguardia ambientale, oppure AMREF Health Africa (African Medical and Research Foundation), una ONG internazionale attiva nel migliorare la salute in Africa attraverso il coinvolgimento attivo delle comunità locali. Circa il 97% del loro personale è africano e gran parte delle loro risorse sono destinate alla formazione di personale medico sul posto. AMREF, con iniziative come Flying Doctors, in cui medici vengono aerotrasportati nelle zone più remote e inaccessibili dell’Africa, è attualmente la più grande organizzazione medica senza scopi di lucro nel continente africano. Come non menzionare poi le decine di ONG come Open Arms che si occupano, talvolta lottando contro governi anche europei (anche italiani), di salvare la vita a chi, preso dalla disperazione, affronta il viaggio più duro, quello su un barcone sovraffollato in cerca di un futuro migliore.

I volontari sono la vera anima di questa giornata. Come lo è chi, impossibilitato dal praticare volontariato, si prodiga comunque in offerte o aiuti per il prossimo. Insomma, chiunque riesca ad avere l’empatia e l’amore per il prossimo necessario per salvaguardare quel valore di aiuto reciproco, un valore che ha permesso la nostra evoluzione e sul quale si basa tutta l’idea di convivenza tra popoli e tra singoli individui.

Riccardo Imperiosi, Direttore Giovane Avanti!

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