Ferragosto: Storia e rischi di una festa millenaria

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15.08.2022

“Che fai a Ferragosto?”  Quante volte ci siamo sentiti ripetere questa frase, probabilmente senza sapere neanche cosa rispondere (non siete soli). Ma sapete che anche nell’antica Roma se lo chiedevano?

La storia di Ferragosto

Infatti, l’origine della festa risiede proprio nell’antica Roma. Il nome deriva dal latino “feriae Augusti”, ovvero “il riposo di Augusto”. Fu appunto il celebre imperatore romano Ottaviano (che nel 27 a.C. ricevette dal Senato il titolo di Augusto) sia a dare il proprio nome all’ottavo mese dell’anno (nel calendario gregoriano) sia a introdurre quei festeggiamenti che ancora oggi, seppur con fini e modalità diverse, vengono portati avanti.

In principio duravano tutto il mese, solo nel 21 a.C. le feste religiose e il riposo furono inglobate sotto un unico festeggiamento che simbolicamente cadeva il primo di Agosto.

La festa che intendeva celebrare la fine del raccolto era religiosa e dedicata a Conso, il dio dei granai, della terra, della fertilità e protettore proprio del raccolto. La tradizione voleva che i contadini accendessero dei grandi fuochi per ringraziare Conso e allontanare i maligni spiriti dal raccolto. Vi ricordano niente questi falò?

Solo con la Chiesa si arrivò a fissare l’attuale data delle celebrazioni al quindici del mese, data in cui si celebra l’Assunzione di Maria

I falò di Ferragosto oggi

Se in principio la loro funzione era religiosa, oggi è puramente ricreativa, soprattutto per noi giovani. Sono migliaia i ragazzi che ogni anno si riversano sulle spiagge italiane con legna, materiali vari e – ahimè – troppo alcol per dar vita ai falò che illuminano la notte di Ferragosto.

Ma bisogna far attenzione al fuoco: come sappiamo il nostro è un Paese a forte rischio di incendi, che puntualmente ogni anno devastano la nostra meravigliosa flora e fauna. Vedi l’esempio tragico di Massarosa in Toscana. Proprio per questo Coldiretti lo scorso anno ha definitivamente messo in guardia le istituzioni con un vademecum chiaro, valido anche per le grigliate, amate quanto i falò: evitare di accendere fuochi non solo nelle zone boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (gas) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi, oltre alla classica e spesso disattesa raccomandazione di non gettare mozziconi di sigaretta a terra.

I divieti sulle spiagge

Come sappiamo sono tanti i divieti presenti sulle spiagge italiane, anche per preservarle dall’inciviltà e la totale noncuranza dell’ambiente: attendamenti (non si può dormire in spiaggia), falò, abbandono di rifiuti sono vietati, anche se fermarli è pressoché impossibile.

Spesso in questo periodo si intensificano anche i controlli, come al Parco di San Rossore a Pisa, e le sanzioni possono essere anche ingenti, con multe che in qualche Comune arrivano a 500 euro.

Anche quest’anno festeggiamo, ma responsabilmente. Divertiamoci senza arrecare danno alla natura e a noi stessi, occhio a falò e abuso di alcol, soprattutto tra i più giovani. Feste sì, ma in sicurezza!

Riccardo Imperiosi, Giovane Avanti

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