Crisis ecosocial: il nuovo corso obbligatorio dell’Università di Barcellona

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12.12.2022

La crisi climatica e ambientale sta sconvolgendo il mondo già oggi, le previsioni per il futuro sono nefaste. Gli effetti sono tanti, evidenti e mettono seriamente a rischio la vita umana sulla Terra: surriscaldamento globale, innalzamento dei mari, scioglimento di ghiacciai, eventi climatici estremi. Tanto evidenti da costringere sempre più negazionisti, soprattutto a livello governativo, a ritirarsi nell’oblio del silenzio. Così conoscerla, così come conoscere i motivi e le possibili soluzioni – se palliative o definitive dipende solo da noi – è sempre più importante per una cittadinanza attiva e consapevole. Barcellona in questo ha recentemente fatto un enorme passo in avanti, introducendo un apposito corso nella sua Università che partirà nel 2024.

Il corso

Nel 2024 quindi partirà il corso “Crisis ecosocial”, che coinvolgerà ogni anno circa 14 mila studenti, varrà cinque crediti – ovvero 25 ore di studio, ma solo dieci in classe – e sarà obbligatorio, per qualsiasi facoltà. Inoltre, per garantire la migliore formazione possibile degli studenti, verrà riunito un comitato di esperti e accademici – in cui ci sarà anche Jofre Carnicer, membro dell’International Panel on Climate Change – per elaborare un programma che consideri le questioni ambientali e le conseguenze in ambito economico-sociale. Ma non sono coinvolti solo gli studenti: dovranno frequentare un corso di training anche seimila membri dello staff, oltre a implementare pian piano l’argomento nei loro rispettivi corsi. Secondo Lucía Muñoz Sueiro, attivista e dottoranda, “non si tratta soltanto di un altro corso sullo sviluppo sostenibile, combina gli aspetti sociali e ambientali della crisi, che sono interrelati”.

Un percorso non proprio rose e fiori

Il percorso che ha portato all’introduzione del corso sulla crisi climatica non è stato semplice. Infatti per una settimana gli studenti dell’Universitat de Barcelona hanno protestato e occupato gli spazi dell’università chiedendo maggiore impegno sulla sostenibilità e sulla transizione ecologica. A guidarli il collettivo ambientalista End Fossil che, come si evince dal nome, ha l’obiettivo di attirare l’attenzione sull’importanza di abbandonare le fonti di energia fossili. Considerando la protesta pacifica, l’importanza dell’argomento e il sostegno da parte della società, l’Università ha ceduto e inserito nel piano di studi il nuovo corso.

Se negli ultimi due secoli l’uomo ha devastato il pianeta, costringendo noi e soprattutto le prossime generazioni a enormi cambiamenti climatici ed eventi estremi, non è stato solo per la malafede di taluni, che certamente c’è stata e c’è ancora, ma per una generale mancanza di informazione. La stessa mancanza che vediamo oggi nei negazionisti del cambiamento climatico potrà essere attenuata grazie a iniziative come quella dell’Università di Barcellona. Formare le nuove generazioni per una cittadinanza attiva e consapevole nel futuro. Per un futuro migliore.

Riccardo Imperiosi, Direttore Giovane Avanti!

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