Assemblea delle Marche: oltre 500 persone. Insieme per cambiare il Paese

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Come molti ormai sanno, il percorso sindacale di mobilitazione iniziato dalla sola UIL più di due mesi fa ora ha visto il coinvolgimento anche della CGIL e della CISL. Per le maggiori Confederazioni del Paese è il momento dell’azione unitaria e insieme si ritroveranno per tre manifestazioni interregionali nelle città di Bologna (6 maggio), Milano (13 maggio) e Napoli (20 maggio). Il mondo del lavoro vuole far sentire la sua voce con precise richieste unitarie a Governo e Sistema delle imprese.

Nonostante questo, la UIL era ad Ancona ancora martedì, per l’assemblea organizzata con lavoratrici e lavoratori. Un incontro sentito e partecipato, a cui hanno preso parte oltre cinquecento persone. Ognuna con il peso dei problemi che affliggono oggi il mondo del lavoro, ma con la volontà e la passione di andare avanti tutti insieme, secondo quello che è lo spirito che anima il nostro Sindacato.

Il racconto dell’assemblea delle Marche

Ad introdurre i lavori è stata la segretaria generale della UIL Marche, Claudia Mazzucchelli, con una relazione dettagliata sulle condizioni in cui versa la regione, la più artigiana d’Italia, con il 30% delle imprese che lavora in questo comparto e che occupa un lavoratore su cinque.

Oggi, dopo le tante crisi succedutesi (tra cui anche quella di Banca Marche e le conseguenze devastanti del terremoto del 2016) – ha sottolineato la Mazzucchelli – segni positivi ci sono: l’occupazione è in crescita; l’80% dei contratti è a tempo indeterminato; il comparto industriale cresce nell’export grazie alla farmaceutica (+ 481%) e nella produzione generale (+0,9% su base tendenziale a fine 2022).

A queste positività vanno accostate le tante, troppe, criticità: salari bassissimi; un tasso di disoccupazione del 6,7%; quello di inattività pari al 28,1%; un preoccupante “inverno demografico”, che non viene recuperato neanche con l’immigrazione. Giovani che scappano dal lavoro (48.000 dimessisi nel 2021 e 27.000 solo nei primi sei mesi successivi) e troppa precarietà lavorativa tra tirocini, somministrazione e staff leasing.

La regione è stata inoltre declassate a “regione in transizione” dall’Unione Europea. Ciò testimonia evidenti deficit infrastrutturali, diventando così fondamentale la capacità di progettualità e spesa di queste risorse, che aggiunte al PNRR possono rilanciare le Marche.

Al sindacato – conclude la Segretaria – spetta il ruolo di interlocutore e controllore, senza mai rassegnarsi, perché la UIL ha la responsabilità di provare a cambiare le cose, ridando un’idea di futuro giusto per tutti.

Poi, è stata la volta dei lavoratori che ci hanno riportato, come ha fatto Maurizio, di una UIL che cresce nei luoghi di lavoro, perché sa non solo ascoltare e assistere il lavoratore, ma è in grado di non disgiungere la tutela del singolo da quella della collettività dei lavoratori. O come Rossella, la quale ha sottolineato come l’azione sindacale nella sua azienda a favore della parità di genere, sia stata fondamentale per la conquista di diritti per le donne.

Antonio, RSA in una casa di cura, ha ricordato le difficoltà della sanità pubblica che, pur mancando di infermieri, vede invece i governanti incomprensibilmente accorciare la durata delle graduatorie dei vincitori di concorso, che passa da 3 a 2 anni. Domenico, dal canto suo, ha raccontato come le evoluzioni tecnologiche abbiano messo in difficoltà il comparto cartiero. Ed anche Cadia ha visto mutare enormemente il mondo della metalmeccanica del suo territorio, un tempo leader indiscusso nel settore degli elettrodomestici ed oggi in difficoltà anche per via degli enormi cambiamenti della geografia del lavoro intercorsi negli anni.

Toccante la testimonianza di Flavio, un esodato che cerca di uscire da quel devastante “purgatorio del lavoro” e chiede alle istituzioni una soluzione che aiuterebbe migliaia di persone nella sua situazione.

Le conclusioni del Segretario Generale della UIL

Ha concluso l’assemblea l’intervento del segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri.

Bombardieri ha sottolineato come la presenza, oggi, di un cammino unitario con CGIL e CISL sia la prova tangibile della bontà dell’idea di promuovere mobilitazioni sul territorio per ascoltare quell’Italia che soffre e non ce la fa ad arrivare a fine mese.

Di lavoro, ha affermato il Segretario, si parla troppo poco sui media. Era giusto, quindi, accendere i riflettori su un mondo che è la spina dorsale del nostro Paese. E ancor più doveroso e impellente è il rinnovo dei contratti, per far recuperare potere d’acquisto a lavoratrici e lavoratori.

La UIL interloquisce sempre con tutti i governi, per convincerli a dare risposte più giuste ed eque. Lo ha fatto anche con quello in carica relativamente all’intervento sul cuneo fiscale, avendo di contro risposte negative. Stessa cosa sull’ipotesi di detassazione degli aumenti contrattuali per favorire il rinnovo dei contratti scaduti. Critiche dure sono state espresse anche verso la flat tax, perché senza progressività nelle imposte non c’è neanche giustizia sociale.

Bombardieri ha ribadito la necessità di più risorse per la sanità pubblica; interventi per la riduzione della precarietà lavorativa che colpisce soprattutto i più giovani, riproponendo inoltre l’ipotesi di diminuzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Misura questa che può favorire sia l’occupazione, che una diversa e più proficua conciliazione dei tempi di vita e lavoro.

La UIL sfida Governo e Imprese sul problema della competitività, che necessita di investimenti e non può sempre giocarsi sulla pelle dei lavoratori diminuendo salario e diritti.

La UIL sente la responsabilità di dare ai nostri figli un Paese diverso. E oggi – ha concluso Bombardieri – c’è un sindacato più forte perché unito.

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